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Partiamo subito col grafico del Ftse Mib:

Grafico nr. 1

Il nostro indice ha chiuso a 13.597  punti, registrando un +2,93%.

Il bilancio settimanale è pari ad un +4,06%.

Ultime sedute:

Grafico nr. 2

La scorsa settimana:

“Ad appesantire il quadro tecnico v’è la chiusura giornaliera e quella settimanale nei pressi dei rispettivi minimi, il che rende probabili un nuovo minimo giornaliero nella seduta di lunedì ed un nuovo minimo settimanale in una delle restanti quattro sedute. Ora il primo obiettivo che tale ribasso si pone è quello di perforare il precedente minimo a 12.568.”.

Bene, è proprio quanto successo: nella seduta di lunedì s’è registrato un nuovo minimo giornaliero (quindi rispetto al precedente venerdì) con una forza tale da creare un gap down, e mercoledì s’è segnato un nuovo minimo settimanale (quindi rispetto alla scorsa settimana) al di sotto di quei 12.568 punti che avevamo indicato.

Ieri, dopo aver toccato il minimo settimanale (12.296), il nostro indice ha invertito vistosamente, chiudendo il gap manifestatosi lunedì e spingendosi ben oltre.

Allo stato attuale, sotto un determinato aspetto, siamo nella situazione opposta a quella in cui ci trovavamo la settimana scorsa: la chiusura di seduta e quella settimanale sui massimi rendono probabili rispettivamente un nuovo massimo giornaliero (nella seduta di lunedì) ed un nuovo massimo settimanale (in una delle altre quattro sedute della settimana).

Dal punto di vista tecnico, ad ostacolare la strada al rialzo in corso v’è la 25+5 (linea rossa) che è ancora sopra l’indice (il che, come ormai saprete da voi, significa che il trend di lungo termine è tuttora ribassista).

Ad ogni modo, ad oggi, dal punto di vista tecnico, ci sono sufficienti motivi per ritenere che la salita non sia già esaurita.

Ora, dopo aver illustrato il quadro grafico, andiamo a ricercare ciò che ha favorito questo gran recupero; ieri a Lancester House di Londra, Draghi, presidente della Bce, ha affermato: “Siamo pronti a tutto per salvare l’euro. E’ impensabile immaginare la possibilità che un Paese possa uscire dall’eurozona”.

Quando un gap down rimane aperto, spesso ogni notizia è buona per salire e chiuderlo.

Tuttavia, sarebbe riduttivo giustificare il rialzo in corso con la sola volontà di colmare il gap, a maggior ragione alla luce del fatto che era sufficiente giungere a 13.005 punti per chiuderlo, ed invece il Ftse Mib ha proseguito la salita ed ora si ritrova persino a 13.597 punti.

Veniamo allora a Draghi: le sue parole sono state chiare, ma non bisogna scordare che al momento siano semplici parole.

Negli ultimi anni, quante volte è successo che un rappresentante di un’autorità dicesse che si era pronti a fare di tutto? O che  sostenesse che il peggio era alle spalle? Quante volte avete sentito Bernanke dire che “la Fed è pronta ad intervenire”? E soprattutto, quante volte alle parole sono seguiti i fatti?

In buona sostanza, il rischio è quello che Draghi abbia creato eccessive aspettative, che se dovessero esser disattese ci riporterebbero nel sentiero ribassista che stavamo percorrendo, etichettando la salita in corso come semplice rimbalzo.

Non basterà certamente un taglio dei tassi della Bce per accontentare i mercati; servirà molto di più, e non penso che le autorità siano già pronte a questo visto e considerato che le ultime misure furono prese non più tardi di fine giugno quando si svolse l’ultimo vertice UE.

Come abbiamo visto, l’analisi tecnica ci dice che è probabile che l’attuale rialzo nel corso della prossima settimana ci porti  ancora più in alto dai livelli attuali, ma è bene sapere che alle parole di Draghi dovranno seguire fatti concreti, e quest’ultimi dovranno esser rilevanti, altrimenti avremo investitori delusi…ed un investitore deluso vende.

Riccardo Fracasso

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