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Lo scorso venerdì, all’interno della consueta analisi settimanale dello S&P 500, s’affermava:

“In buona sostanza, fermo restando che nei mercati tutto può cambiare in un sol attimo, al momento non rilevo alcun campanello d’allarme.

Nel momento in cui s’assisterà a qualcosa di diverso (per es. una figura di inversione ribassista) sarà bene tenerne conto.”.

Ieri sera quel campanello d’allarme s’è manifestato:

S&P 500 - Engulfing Bearish - Grafico nr. 1

S&P 500 – Engulfing Bearish – Grafico nr. 1

Trattasi di una Engulfing Bearish (vedi riquadro blu), figura di inversione ribassista, la stessa comparsa la settimana scorsa nel grafico del nostro Ftse Mib.

Come al solito, verificata la presenza di una figura, è bene approfondirne l’affidabilità.

Innanzitutto una figura ribassista necessita di un trend al rialzo da invertire; nel caso specifico possiamo notare come l’Engulfing sia correttamente posizionata in quanto compare nel corso di un chiaro movimento rialzista.

Ora comprimo la figura in un’unica candela per verificare se il segnale originario (ribassista) viene mantenuto:

S&P 500 - Compressione Engulfing Bearish - Grafico nr. 2

S&P 500 – Compressione Engulfing Bearish – Grafico nr. 2

La candela ridotta è una Shooting star, figura di inversione ribassista, che pertanto conferma il segnale della Engulfing Bearish.

Seppur il corpo della prima candela non è  inferiore al 70% del corpo della seconda (condizione che avrebbe rafforzato il segnale ribassista della figura), considerando il posizionamento e la compressione, la Engulfing in questione va ritenuta piuttosto attendibile; ciò non significa ovviamente che assisteremo con certezza ad uno scenario ribassista, ma che ci sono buone probabilità che ciò si verifichi.

Eventuali salite dello S&P 500 oltre la metà del corpo dell’ultima candela (1.504 punti) andrebbero lette come negazione della Engulfing Bearish.

Riccardo Fracasso

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