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Stamattina, al termine di ben 17 ore di trattative (l’Eurogruppo più lungo della storia), i leader dell’Area Euro hanno raggiunto un accordo per la concessione dell’ESM (Fondo Salva Stati) di un nuovo piano di aiuti di oltre 80 MLD di euro a favore della Grecia.

Il piano è condizionato ad una serie di condizioni ben più pesanti rispetto a quelle proposte alla Grecia prima del referendum.

Infatti, tra le condizioni sono previsti, tra l’altro, un programma di riforme più consistente, la costituzione di un Fondo di garanzia di 50 MLD e l’attribuzione di un ruolo di controllo al FMI a partire dal Marzo 2016.

Raggiunto l’accordo sul piano (che comunque dovrà essere approvato dal governo greco entro mercoledì) è possibile esprimere qualche considerazione in merito alla decisione del premier greco di ricorrere al referendum.

Innanzitutto ha allungato i tempi per ottenere un’intesa, acuendo il panico del popolo greco e la criticità della situazione economica del proprio Paese.

Così facendo, contrariamente a quanto si potesse pensare, Tsipras si è presentato a negoziare in una posizione di evidente debolezza.

E la Germania ha evidentemente infierito.

Paradossalmente, Tsipras, che dal risultato del referendum era legittimato dal popolo ad assumere una posizione rigida, ha finito per accettare una proposta ben più severa rispetto a quella che gli era stata proposta in precedenza.

Un controsenso che svuota di qualsiasi valore il referendum e molte dichiarazioni del premier greco.

Un altro risultato del referendum è stato quello di spazientire ulteriormente i Paesi membri dell’Area Euro, alimentando uno sfavorevole clima di sfiducia.

Ciò ha creato un irrigidimento da parte di molti Paesi.

In buona sostanza, la scelta del referendum si è rivelata assolutamente controproducente.

Nel momento in cui si decide di tirare una fune già molto tesa, è bene metter in conto la possibilità che si spezzi (Grexit) preparandosi anticipatamente a tale ipotesi.

La resa di Tsipras dimostra come fosse assolutamente impreparato a tale possibilità, ed alla fine ha gettato la maschera.

A parte queste considerazioni, la convinzione è che i problemi della Grecia non siano stati risolti ma semplicemente posticipati, e la sensazione è che la prossima volta che riemergeranno, probabilmente, sarà quasi inevitabile la Grexit, perché già in questa occasione è stato toccato il limite.

Riccardo Fracasso

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