Ftse Mib: target e gestione del rischio
La scorsa settimana, esaminando il Ftse Mib:
“Per quanto riguarda i target rialzisti, li andremo eventualmente a vedere la prossima settimana.”.
Grafico (dati aggiornati alla chiusura di martedì):
Di seguito le principali estensioni di Fibonacci:
- 18.906 (61,8%);
- 20.221 (100%);
- 22.349 (161,8%).
Particolare importanza al primo livello (pressoché convergente con il massimo di metà Marzo a 19.216 punti) ed al secondo (statisticamente il più probabile).
Tuttavia, non si stanno dimenticando in alcun modo il contesto di fondo e le insidie ad esso legato che mi hanno portato a rimarcare il seguente concetto:
“Il mio parere attuale è che, per quanto le potenzialità rialziste possano anche essere appetibili, più l’operatività si avvicina a quella dell’investitore (quindi non trader) e più l’eventuale rimbalzo dovrà essere considerato come un’occasione per alleggerire e non come un movimento da cavalcare.”.
Ad ogni modo, a beneficio dei trader che hanno costruito un long intorno a quell’area 17.100 punti che una settimana fa s’era indicata come supporto solido, uscendo temporaneamente ed in via eccezionale dalla strada maestra percorsa da Finanza e Dintorni (che vede gli investitori come principali interlocutori), rispiego una strategia di risk management in grado di rafforzare l’operazione.
Ipotizziamo l’impostazione di uno stop loss del 2,5% a 16.672 punti.
All’eventuale raggiungimento di un guadagno almeno pari alla percentuale dello stop loss, si liquida metà delle posizioni.
Si incassa così rapidamente utile.
Nel caso specifico = 17.100 + 2,5% = 17.527 punti, soglia peraltro già ampiamente raggiunta.
Così facendo, se per la seconda parte dell’investimento scatterà lo stop loss (del 2,5%), esso risulterà coperto dall’utile incassato dalla vendita del primo lotto.
Ciò è estremamente vantaggioso sia dal punto di vista economico che da quello psicologico.
Difatti, la consapevolezza che nella peggiore delle ipotesi l’operazione complessiva sarà chiusa in pareggio ci consente di lasciar correre serenamente i profitti verso il target prefissato anziché anticipare la vendita.
Inoltre, via via che i prezzi salgono, è possibile sostituire lo stop loss con un trailing stop, per proteggere i guadagni.
Rispettando una simile strategia, anche nel caso di mancato raggiungimento dei target indicati, è possibile concludere l’operazione in modo ordinato e senza farsi male, aspetto tanto più necessario in un contesto pericoloso come l’attuale.
Riccardo Fracasso
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