Stop Loss, Take Profit e Trailing Stop
E’ la cosiddetta operazione di Take Profit, attraverso la quale gli investitori possono prendere profitto di un’operazione qualora i prezzi dovessero effettivamente raggiungere gli obiettivi previsti.Tuttavia, non sempre le operazioni vanno per il verso giusto e saper gestire questi momenti fa la differenza nel bilancio complessivo.
La nostra operatività (ed il nostro portafoglio) non può che beneficiare di una corretta gestione del rischio (Risk Management).
Per gestire le perdite e tagliarle prima che le stesse diventino eccessive è indispensabile l’uso del cosiddetto Stop Loss.
Lasciar correre le perdite è molto pericoloso perché recuperarle significa dover guadagnare una percentuale via via sempre maggiore a quella persa.
Mi sto riferendo alla Legge della rovina statistica, ossia quella legge che spiega che per recuperare un calo serve sempre un rialzo percentualmente superiore al calo (ad esempio, per scendere da 100 a 50 serve un calo del 50% ma per tornare da 50 a 100 c’è bisogno di un rialzo del 100%).
Un investitore può anche avere una percentuale di operazioni vincenti del 90% (percentuale altissima) ma se nel restante 10% non gestisce a dovere le perdite finirà per buttare al vento quanto di buono fatto.
Di contro, un investitore con una percentuale di operazioni vincenti molto più bassa, per esempio del 60%, se saprà gestire le perdite delle altre operazioni nel modo corretto otterrà risultati complessivamente migliori, pur essendo decisamente meno bravo nel prevedere il mercato.
In parole semplici, come si suol dire, non c’è potenza senza controllo.
Inoltre, il danno causato dal lasciar correre una perdita non si limita alla ‘sola’ perdita di una singola operazione ma si estende anche alle occasioni perdute a causa dell’immobilizzo del capitale.
Non è finita: lasciar correre le perdite spesso si ripercuote negativamente anche sull’approccio psicologico che un investitore ha in futuro; per esempio, un operatore che subisce una forte perdita tenderà a tagliare i guadagni troppo presto per non correre il rischio di rivivere la precedente esperienza negativa.
Non esiste (e mai esisterà) investitore al mondo in grado di chiudere ogni operazione in guadagno; avere la presunzione di riuscirci vuol dire andare incontro a sonore perdite.
Non bisogna considerare uno Stop Loss scattato come una sconfitta personale ma come una saggia gestione delle perdite, la corretta consapevolezza che non sempre le cose possono andare per il verso giusto.
Tecnicamente, il prezzo di stop rappresenta il prezzo col quale o sotto il quale si attiva lo stop ma non necessariamente quello col quale viene chiusa l’operazione; infatti, solo una volta attivato lo stop l’ordine si trasforma in ordine a mercato (‘al meglio’), motivo per cui, per l’appunto, il prezzo di esecuzione non sempre coincide con quello di stop.
La differenza tra prezzo di stop e prezzo di esecuzione è detta ‘slippage’ (ossia ‘scivolamento’).
Tuttavia, specie per i titoli più liquidi, quasi sempre i due valori coincidono; raramente l’eseguito risulta peggiore del prezzo di stop e ancor più sporadicamente si verifica il contrario.
Uno Stop Loss si dice monetario quando viene calcolato in base alla massima perdita sopportabile dall’investitore (per es. 100 euro o un 2%)
Se da una parte gli Stop monetari evitano che una perdita si ampli fino a diventare intollerabile, dall’altro tali stop hanno il difetto di non basarsi su livelli tecnici significativi (resistenze, supporti, grosse concentrazioni di volumi, ecc.).
Pertanto, lo stop loss deve:
- prevedere una perdita accettabile per l’investitore;
- esser posizionato rispettando una logica grafica (poco sotto un supporto o poco sopra una resistenza a seconda che l’investimento sia rispettivamente long o short).
Se uno di questi due requisiti non è rispettato, è preferibile non operare.
Individuato il prezzo sul quale piazzare lo Stop Loss (aspetto da approfondire prima di aprire la posizione) si rapporta la Perdita potenziale col Guadagno potenziale (profitto che si ottiene nel caso in cui l’operazione raggiunge l’obiettivo previsto).
Se il rapporto tra la Perdita potenziale (gestita attraverso lo Stop Loss) ed il Guadagno potenziale (gestito attraverso il Take Profit) è soddisfacente allora si può decidere di inserire l’ordine.
Alcuni testi definiscono come rapporto ideale tra guadagno teorico e perdita teorica quello di 3 a 1 a favore del rendimento (grazie al rispetto di tale rapporto è possibile ottenere un guadagno complessivo anche con un numero di operazioni positive inferiori al numero di quelle negative).
Ad ogni modo, si sta parlando di un rapporto ideale che raramente si presenta.
Anche un semplice rapporto di 1 a 1, nel caso in cui la vostra operatività sia valida (quindi il più delle volte funziona), darà buoni risultati.
Se invece il rapporto è sbilanciato dalla parte del rischio anziché quello del rendimento, sarà bene non operare.
Pertanto, il punto di partenza per pianificare una strategia non è tanto l’entità del guadagno, che può anche esser lasciato correre, ma quello della perdita potenziale.
Pur essendo possibile inserire lo stop loss ed il take profit anche in un secondo momento, è decisamente meglio (specialmente per quanto concerne lo stop loss) farlo in fase di immissione dell’ordine.
Investimenti molto volatili impongono stop loss e take profit più ampi di quelli usati per asset finanziari più stabili, al fine che non scattino al verificarsi di oscillazioni normali per la tipologia del titolo.
Un esempio può esser agevolare la comprensione di quanto finora scritto:
Si acquista un titolo a € 100 e contemporaneamente si inserisce lo Stop Loss a € 98 ed il Take Profit € 106; si noti la presenza del rapporto ideale di 3 a 1, difatti a fronte di un possibile guadagno di 6 euro, si rischia una possibile perdita di 2 euro (ovviamente con un prezzo di esecuzione diverso da quello inserito, viene meno il rapporto).
Da questo momento dell’acquisto sono attive le condizioni di Stop e Take: essendo autoescludenti, al verificarsi di una, la seconda sarà cancellata e la posizione sarà chiusa.
L’inserimento contemporaneo consente, quindi, di proteggere le posizioni ancora prima della loro esecuzione fissando i livelli sia d’entrata che di uscita dal titolo.
A differenza dello stop loss che è, solitamente, calcolato come livello di prezzo fisso o come valore percentuale, il Trailing Stop prende in considerazione l’ultimo massimo (minimo) relativo raggiunto dal titolo e controlla un range di scostamento massimo.
Il trailing stop è una protezione dinamica che segue il trend del titolo, calcolando il massimo (minimo) relativo e adattando il livello di stop, fissato come numero di ticks, ovvero, come numero di scostamento minimo del titolo. È attivo dal momento dell’esecuzione dell’ordine e segue dinamicamente il valore del titolo.
Il trailing stop può esser impostato a seconda di punti percentuali o di ticks.
Con l’espressione “Trailing Stop Loss a 15 ticks”, per esempio, si intende dire che si vuole mantenere una certa posizione sul mercato fino a che questa non perde 15 ticks dall’ultimo massimo raggiunto. In altri termini: se si acquista un titolo poniamo a € 20,20, ci si pone la regola di vendere se il prezzo quota € 20,05, cioè perde 15 ticks. Se però nel frattempo il titolo sale di prezzo, per esempio fino a € 20,85 e poi scende, il nuovo valore a cui vendere non sarà € 20,05, ma € 20,70, infatti, l’ultimo massimo raggiunto diventa il valore di riferimento da cui calcolare il livello di vendita “stop loss” (€ 20,85-15 ticks = € 20,70).
E’ possibile utilizzare il Trailing Stop anche per ordini di Short Selling con funzionamento speculare a quello appena descritto per l’operazione long.
Il trailing può essere utilizzato anche in combinazione con Stop Loss e Take Profit per la massima protezione degli ordini, anche quando non si ha la possibilità di seguire le proprie posizioni sui mercati finanziari.
Parlando di stop non si può non menzionare gli Stop-Hunters (dall’inglese i ‘cacciatori di stop’), operatori con notevoli risorse che nei trade più visibili e quindi probabilmente più affollati, intervengono per far scattare gli stop dei diversi operatori.
E così capita che per esempio una neck-line o un triplo minimo non reggano e di conseguenza gli stop loss di molti operatori posti in livelli finanziariamente corretti ma allo stesso tempo pericolosamente prevedibili scattano (con conseguenti perdite).
Alla luce di tale fenomeno, pur essendo tuttora utile considerare le figure tradizionali, è altrettanto bene inserirle all’interno di una cornice che tenga in considerazione diversi aspetti che ci consentano di verificare l’eventuale presenza di elementi di conferma.
Va comunque sottolineato che, una volta fatti scattare gli stop, non è detto che gli Stop-Hunters abbiano interesse a far proseguire il mercato nella direzione opposta a quella consigliata dalla figura; l’eventuale rottura di un livello di resistenza o di supporto potrebbe originare una vera inversione ma potrebbe anche rivelarsi una semplice falsa rottura che è servita a far estromettere dal mercato un buon numero di investitori che presumibilmente rientreranno a prezzi peggiori di quelli con cui avevano precedentemente fatto ingresso.
Archivi
Ultimi Articoli
- Powell: tassi, stretta creditizia e recessione
- L’importanza del sentiment
- Ftse Mib, banche e rapporti di forza
- S&P 500: aggiornamento
- Cigno nero?
- Anche buone notizie sui mercati
- S&P 500: analisi grafica
- La Sillicon Valley Bank fallisce
- Powell, inflazione, recessione
- S&P 500: analisi grafica
- Ftse Mib: analisi grafica
- Curva dei rendimenti, inflazione e recessione
- Il lungo termine
- Ftse Mib: analisi grafica
- PIL USA: continuano le manipolazioni
- Offerto da Investing.com
Tags
$ ABI ABS Accumulazione ADC ADP employment Agenzia di rating Agflazione Aggiotaggio Algoritmi Alimentari Amazon Analisi ciclica Analisi fondamentale Analisi quantitativa Analisi tecnica Analisi tecnica dei mercati finanziari Andamento parabolico Andrew’s Pitchfork Anticiclici Antonio Lengua Antonio Patuelli APPLE AQR Arabia Saudita Arbitraggio Area di convergenza Area Euro Argentina Argento Asia Asset Backed Security Assicurativi Asta Atlante AUCO Aumento di capitale Austerity Auto Avanzo primario Avanzo pubblico Average hourly earnings Azione Baby boomer Bad bank Bail in Bail out Bailout Baltic dry index Banca Carige Banca centrale Banca Centrale Svizzera Banca di Cipro Banca Monte dei Paschi di Siena Banca Popolare di Vicenza Bancari Banche Banco Popolare Bank holiday Bankia Bank too big to fail Barnard Basilea III BCE BCN Bear Flattening Bear Market Bear Steepening Beige book Belt and Road Initiative Benchmark Bene rifugio Beni di lusso Beni e servizi per l'industria Benjamin Graham Berlusconi Bernanke Bersani Beta Biden Big mac index Bilancia commerciale Bilancio del Tesoro Bilancio FED Black Marumozu Blanchard Blocchi BNS BOJ Bolla Bolla immobiliare americana Bolla immobiliare cinese Bond Bonos Borsa valori Bradley Brasile Breakaway gap Brexit BRI BRICS Broadening BRRD BTP BTP day Building permits Bull Flattening Bull market Bull Steepening Bull trap BUND Burden sharing Business inventories Buy back CAC calcola rata calcolatore fibonacci Calendario Economico CALL Callable cambi incrociati Cambio Canale candele Capacity utilization Capital gain Carmen M. Reinhart Carry trade Cartoloraizzazione Catalogna Cat bond CDS Cedola cedole CEE Celsius Cessione del quinto Check up Chicago PMI Chimici Christine Lagarde Chrysler Ciclici Ciclo economico Cina Cipro Cipro Laiki Bank Citigroup act Clausole di Azione Collettiva Clinton Coefficiente di correlazione Collaborazione Collocamento Commenti Commercial Commissione Europea Commitment of Traders Report Competitività Comprehensive Assessment Compressione candele Congestione Consensus Consob Consolidamento debiti Construction spending Consultazioni Consumer confidence index Consumer credit Consumer price index Contango contatti Contrarians Contratti Conversione Convertibili Convertitore materie prime Convertitore valute Corea del Sud Core tier one Coronabond Coronavirus Corporate Correlazioni Correzione Costo del lavoro Costruzione di nuove case COT Covered bond Covid CPI Credit Balances in Margin Accounts Crediti al consumo Credito Credit Suisse Credit watch Criptovalute Crisi Crisi 2008 Crisi politica Crolli Cross Crude Inventories cup with handle Current account Curva dei rendimenti Curva dei tassi Curva di Laffer D/P Dark cloud cover Dati macroeconomici e indicatori Dato core del personal consumption expenditure Dax Dazi Death cross Debito Debito privato Debt ceiling Debt driven Declassamento Decupling DEF Default Default rinegoziato Default selettivo Default totale Deficit Deflactor Deflazione Deleveraged Delfatore Depositi bancari Depositi interbancari Depositi overnight Depressione Derivati Detrended Oscillator Deutsche Bank Deviazione standard Didattica Disoccupazione Distribuzione Divergenza Dividendi dividend yield Divieto Doji Dollar Index Dollaro Dollaro digitale Donazione Doppio massimo Double Repo Downgrade DPEF Draghi Dragonfly Doji Due diligence Durable orders Duration earning yield EBA Ebook Economia Edili Edoardo Macallè EFSF ELA Elezioni 2013 Elezioni americane Elezioni italiane Elon Musk Emergency Liquidity Assistance Engulfin Engulfing bearish Engulfing bullish Eni Enrico Letta Entrate ERP ESM Espansione Esportazioni Estensioni di Fibonacci Estinzione ETC ETF ETN EUR/USD euribor eurirs Euro Eurobond Eurogruppo Eurolandia European Redemption Pact Exhaustion gap Existing home sales Exit strategy Export/Import prices Facebook Factory orders Fair value Fallimenti Fannie Mae FAQ Farmaceutici FCA FED Federal Reserve Fed Funds FED WATCH FedWatch Tool Fiat fibonacci Fideyussione Fido Finanza e dintorni Finanziari Fiscal cliff Fiscal compact Fiscalità Fitch FITD Flag FMI FOMC Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi Fondo monetario internazionale Fondo Salva Euro Fondo Salva Stati forchetta Forchetta di Andrew Forza relativa Francia Franco svizzero Freddie Mac Free Credit Cash FROB Ftse Italia Banche FTSE MIB FTX Fusione G20 Gap Gap down Gap up Garanzia GDP geab German council of economic experts Germania Giappone Glass-Steagall Act Glossario finanziario Gold Golden cross GOOGLE Government Government sponsored enterprises Governo Governo di minoranza Governo federale Grafico Gramm-Leach-Bliley act Gravestone Doji Grecia Greenspan Grexit Grillo Gross Domestic Product Growth GSE Guerra Guerra commerciale Guida Haircut Hammer Hanging Man Harami bearish Harami bullish Harami cross bullish Head and shoulders top Hedge fund Hivejobs HMI Hollande Housing Market Index Housing stars Hybrid tier 1 IAS IAS 39 II direttiva CEE Il trading con i livelli di Di Napoli IMD Importazioni Imposta di bollo IMU Income driven Incrocio d'oro Incrocio della morte Index linked India Indicatori Indice di Sharpe Indice di Treynor Indice fiducia consumatori Indice Michigan Indice S&P/case-Shiller Indici indici azionari Indonesia Industrial Production Inflazione Inflazione attesa INPS Insider trading International swap and derivatives association Intesa San Paolo Inversioni Inverted cup with handle Investitori Investment grade Ipercomprato Iperinflazione Ipervenduto Irlanda ISC ISDA Islanda Island reversal ISM manifatturiero ISM non manifatturiero Isola Istat Istruzione Italia IVA Jackson Hole Jobless claims Joe Di Napoli Juerger Stark Juncker Junk bond Juventus Karel De Gucht Kenneth S. Rogoff Keynes Kippur Lagging indicator Laissez faire Large Hedgers Large Speculator Larry Williams Lavoro Leading indicators LEAP/2020 Leasing Legge della rovina statistica Legge di stabilità Lehman Brothers Leva Leverage Leveraged loans Libri Linkedin Liquidità Lira listini Locazione Lock up Long legged Long Term Refinancing Operation Lower tier 2 LTRO Luis De Guindos M0 M1 M2 M3 M5S MACD Macron Mani forti Manovra Manuale di analisi candlestick Margin call Margin Debt Market maker Market Neutral Marubozu Massa monetaria materiali di base materie prime Maturity MBS Mean reversion Measuring gap Media media mobile a 50 giorni media mobile a 200 giorni Medie mobili Medie mobili spostate Megafono Mercati Mercati azionari Mercati obbligazionari Mercato immobiliare Mercato monetario Merkel MES Metalli preziosi Michigan consumer sentiment index MICROSOFT migliori Minusvalenza Minute MMT Modern Monetary Theory modulo di contatto Moltiplicatore fiscale moneta Monetizzazione Monti Monti bond Moody's Morris Mortgage backed security MOVE Index Movimento 5 stelle MPS Multipli Murphy Mutui subprime mutuo Mutuo ipotecario NAHB NAIRU Napolitano NASDAQ Natural Gas NAV nazionalizzazione NBER Neck line Net asset value Net Margin New home sales Nikkey Non commerical Non farm payrolls Non reportable positions NPLS Nuova via della seta NY Empire state Index NYSE Obama Obamacare Obbligazioni Obbligazioni inflation linked Occupati ADP OCSE Offerta pubblica OMT Oops di Williams OPA OPAS OPEC OPS Option Opzioni Ordinativi all'industria Ordini beni durevoli Oro Outlook Output gap Outright Monetary Transactions Overconfidence Overshooting Over the counter P/Bv P/Cf P/E P/Pn P/U PAC Paesi di frontiera Paesi emergenti Paesi sviluppati pairs trade Papandreu Pareggio di bilancio Partite correnti Passivity rule Patrimoniale Pay out ratio PCE PCE core PCT PE/Growth PEG peggiori Pending home sales index Pensioni Permessi di costruzione Personal income Personal saving Petroliferi Petrolio Philadelphia Fed Index Philadelphia Gold&Silver Index PHSI Piano anti-crisi Piano di austerity Piano Marshall Piano Trichet PIIGS PIL PIL potenziale PIL reale Pivot PL reale Plunge Protection Team Plusvalenza POC Point Of Control Poison pill Politica monetaria Pool di investimenti Popolare di Milano Popolare di Vicenza Popolazione Portogallo Position sizing Powell PPI PPT Prelievo forzoso Pre marketing Pressione fiscale Prestiti Prestiti ai protestati Prestiti con delega Prestitionline.com Prestiti personali prestito Prezi export-import Prezzi al conusmo Prezzi alla produzione Prezzo case Prezzo di emissione Price/Book value Price/Cash flow Price/Earning Pricing power Principio vasi comunicanti Prodotto interno lordo Producer price index Productivity and costs Produttività e costo lavoro Produzione industriale Profit warning Pronto contro termine Prorealtime Protesto Protezionismo Psicologia dei piccoli investitori Pull Back Punto di controllo PUT QE QE1 QE2 QE3 QE Europeo Quantitative easing Quantitative tightening Quesito Questa volta è diverso quotazioni Rajoy Random walk RAPPORTO NASDAQ/S&P 500 Rapporto S&P 500 / ORO rata Rating Ratio Ratio S&P 500-Tresury10 RCP Real GDP Recessione Recordati Recovery Fund Redditi di capitale Redditi diversi Reddito personale Referendum Reflazione Regime fiscale Regno Unito Regola del ventaglio Regola di Taylor Regressione lineare Rendimenti Rendimenti reali Rendimento atteso Rendite perpetue Renzi REPO REPO 105 Report finanziari Resistenza Retail sales Rettang Rettangolo Reverse convertible Reverse floater Reverse leveraged Riccardo Fracasso Richieste di sussidi alla disoccupazione Riforma bancaria Riforma Menichella Rimborso Rischio Risk Free Risk management Risk off Risk on Risparmio personale Ritracciamenti di Fibonacci Road show Roll over Romney Roosvelt RSI Runaway gap Russia Saipem Salariati settore non agricolo Salario orario medio Samaras Sanità Sapin Sarkozy Scala lineare Scala semi-logaritmica Scissione Scorte dei grossisti Scorte delle imprese Scorte di petrolio Scudo anti-spread Scuola Austriaca di Economia Selling climax Semestre bianco Sentiment Sequester Sergio Marchionne Serpente Monetario Europeo Settore bancario Settore bancario USA Settore tecnologico Shadow banking system Shadow inventory Shale Oil Shooting star Shortfall short selling Shutdown Siderografo di Bradley Signature Silicon Valley Silver Siria Sistema Monetario Europeo Sistema previdenziale Slippage Slovacchia Small trader SME SNS Reaal Società Sondaggio Sovranità monetaria Spagna Speculative grade Speculazione Spesa dei consumatori Spesa pubblica Spese per consumi Spese per costruzioni Spezzatura Spin off SPREAD Spread bid-ask spread denaro-lettera Spread Ftse Italia Banche - Ftse Mib spread Mib -BTP 10 anni Spread S&P500-Oro Spread S&P 500/Ftse Mib Spread S&P500/Tbond 10 Y Stagflazione Stagionalità Standard & Poor's Standstill Statistiche Stati Uniti Statutory limit on the public debit Stocastico Stock option Stop-hunters Stop loss Stress test Stretta creditizia Strumenti Strutturate Subordinate Subordinati Sud Africa Superindice Supporto Surplus Svalutazione SVB Svezia Svizzera Swap Syriza T-BOND TAEG Takeover Take profit Tapering Target Target price TARP Tassazione Tassazione sulle Transazini Finanziarie Tasse Tassi Tasso di disoccupazione Tasso fisso Tasso variabile Tazza con manico Teconlogici Ted spread Tela anti-crisi Telecom Telecomunicazioni tempo reale Teoria di Dow TERP Terra Terre rare Terrorismo Tesla Testa e spalle ribassista Three steps and a stumble Tick Tier Tier 1 capital Tier 2 capital Tier 3 capital Time frame Time Zones di Fibonacci TIPS Titoli auriferi Titoli di Stato Titoli governativi Titolo Titolo di credito TLTRO Tobin Tax Trade balance Trailing stop Trakking error Trattato di Maastricht Trattato di trading sui volumi Treasury Budget Tremonti Bond Trend Trend followers Trendline Tresury Tria Triangolo Trichet Troika Troubled Relief Program Trump Tsipras TTF TUF Twist Twitter U/P UBI Ucraina UE UEM Unemployment Rate Unicredi Unicredit Unione Europea Unione Monetaria Europea upgrade Upper tier 2 USA Uscita Area Euro USD Utili Utility Utilizzo capacità produttiva Valenza Valore mobiliare Valore nominale Value Valuta VCAC VDAX Veba Velocità di circolazione Vendite al dettaglio Vendite allo scoperto Vendite di case esistenti Vendite di case in corso Vendite di nuove case Vertice UE Via della seta Viaggi e tempo libero VIX Volatilità Volumi Volumi sui prezzi VSTOXX Warren Buffet WCY WCY 2013 WCY 2015 WCY 2016 Whisper numbers white marubozu Wholesale Inventories window's dressing World Competitiveness Yearbook WTO Yellen yield ratio Zainetto fiscale Zero coupon ZIRP Zona Euro €