La seguente analisi sarà dedicata al cambio Euro-Dollaro.
Sarà un’analisi ad ampio contenuto didattico, in cui si approfondirà l’uso di Fibonacci.
Grafico:
Una premessa per i meno esperti: ogni movimento ascendente rappresenta un rialzo per l’euro ed un ribasso del dollaro, mentre qualsiasi movimento discendente va considerato un rialzo per la valuta statunitense ed un ribasso per la nostra.
Di seguito prenderò come riferimento il dollaro, per cui i massimi saranno valori inferiori ai minimi e viceversa.
Dal grafico è possibile notare come da inizio febbraio ad inizio aprile la valuta americana si è apprezzata passando da 1,3711 a 1,2745 (+7% che nel settore valutario è movimento importante).
Grazie a questi valori già ad aprile era possibile applicare Fibonacci per stabilire i potenziali livelli del ritracciamento avviatosi.
Un primo consiglio: qualora si è confusi sui punti precisi da prendere in considerazione per il calcolo di Fibonacci, passare ad un time frame superiore può regalare un quadro molto più chiaro.
Si eliminano così eventuali ‘rumori di fondo’ che potrebbero generare confusione (attenzione però a NON passare ad un time frame superiore se ciò causa la predita, oltre dei ‘rumori di fondo’, anche di elementi importanti’!).
Nel caso specifico passiamo dal grafico giornaliero a quello settimanale:
Come potete osservare il dollaro, dopo aver toccato un massimo a 1,2745 ha poi ritracciato interrompendo la propria corsa a ridosso del ritracciamento del 50% di Fibonacci.
Statisticamente sono molte più le volte in cui un ritracciamento si ferma al ritracciamento del 38,2%, ed essersi spinti oltre è un segno che il dollaro non è fortissimo.
Tuttavia, il fatto che al momento area 50% non sia stata violata è segnale positivo, mentre una sua eventuale rottura avrebbe espresso dubbi sulla solidità del trend preesistente (rialzo del dollaro indicato con la freccia rossa nel grafico nr. 1).
Ora, stesso grafico ma tornando al time frame giornaliero, grazie al quale è possibile ammirare i dettagli del ritracciamento:
Come potete notare il movimento non è così lineare come poteva apparire nel grafico nr. 2.
Infatti, dal massimo (per il dollaro) a 1,2745 si è scesi ad 1,3202 per poi tornare a 1,2955.
Questi tre valori consentono di calcolare eventuali obiettivi attraverso le estensioni di Fibonacci.
Consiglio: un altro modo per rendere più chiaro il grafico è quello di trasformarlo in lineare congiungendo i punti principali ed eliminando le candele sottostanti.
Ciò è utile non solo per facilitare la lettura di Fibonacci ma pure quella delle figure tradizionali (per es. il testa e spalle).
Grafico:
Quello che ne risulta è quello che io definisco lo ‘scheletro’ del grafico.
Nel caso delle estensioni di Fibonacci, statisticamente l’obiettivo raggiunto più frequentemente è quello intermedio (nel caso specifico 1,3412).
Qui invece il ritracciamento non è andato oltre al primo obiettivo, il che è segnale di forza del dollaro (e quindi debolezza per l’euro).
Ora, sempre mantenendo la struttura lineare, uniamo i dati più significativi del grafico nr. 2 e nr. 4:
Nel grafico è evidenziato il ritracciamento del 50% del tratto del cambio Euro-Dollaro che va da 1,3711 a 1,2745 e l’estensione del 61,8% del movimento successivo.
Abbiamo quindi due valori:
- area di ritracciamento = 1,3232;
- obiettivo estensione = 1,3237.
I due valori sono pressoché coincidenti e ciò rafforza notevolmente l’importanza di questo livello.
In altre parole, questa soglia rappresenta un ostacolo, seppur non inviolabile, rilevante.
Quanto successo da inizio maggio parrebbe confermarlo, tant’è che il dollaro dopo esser sceso fino a 1,3243 (quindi in coincidenza con i valori di Fibonacci appena evidenziati) ha poi ripreso a salire.
Certezze in borsa non esistono ma fino a che tale area non dovesse esser oltrepassata l’impostazione rimarrà a favore per un rialzo del dollaro.
Ora, ammesso e non concesso che quel 1,3243 rimanga inviolato, è possibile calcolare, sempre attraverso Fibonacci, gli obiettivi dell’estensione del rialzo del dollaro:
Obiettivi:
- 1,2646
- 1,2277
- 1,168
Come precedentemente detto, statisticamente il livello raggiunto è quello intermedio; più raro che il movimento si fermi al primo e ancor più insolito che giunga al terzo.
Un importante elemento che determina l’andamento di una valuta sono le aspettative sul tasso di riferimento della Banca Centrale.
Le aspettative di un rialzo favoriscono un rafforzamento della valuta, mentre le attese di un taglio rendono probabile un indebolimento.
Difatti, il motivo dell’apprezzamento del dollaro contro l’euro avviatosi ad inizio febbraio si è basato proprio sulla contestuale aspettativa che negli Stati Uniti potesse in futuro esser aumentato il tasso di riferimento, mentre nell’Area Euro potesse esser tagliato.
Nel frattempo la BCE ha effettivamente ridotto il tasso e s’è dichiarata disponibile a nuovi tagli.
Negli Stati Uniti invece il tasso è rimasto fermo e di certo non può scendere ulteriormente sia perché a livelli minimi (0-0,25%) sia perché l’economia, almeno al momento, sta dando segnali di ripresa (particolarmente importanti i dati sull’occupazione e sul mercato immobiliare).
Più probabile che la FED decida di attuare una politica monetaria meno espansiva aumentando i tassi o più probabilmente riducendo la quantità di dollari emessi mensilmente (attualmente 85 MLD), e ciò favorirebbe l’apprezzamento del dollaro.
D’altro canto s’è detto che le attese sono anche per un proseguimento della politica restrittiva da parte BCE (spinta dalla persistente debolezza dell’Area Euro), aspetto che anch’esso spinge in alto il dollaro nei confronti dell’euro.
Pertanto, le attese che hanno spinto al rialzo il dollaro restano intatte e confermano quanto suggerito dall’analisi tecnica: rafforzamento del dollaro contro l’euro.
Tutto ciò offre la garanzia che il dollaro salirà?
Assolutamente no (negli investimenti non esistono analisi in grado di prevedere il futuro certo) ma perlomeno descrive uno scenario probabile.
Attenzione, che spesso un rafforzamento del dollaro ha coinciso con un indebolimento dei listini azionari, in particolar modo di quelli dell’Area Euro.
Per chi volesse dilettarsi a provare a calcolare le aree di ritracciamento e gli obiettivi delle estensioni di Fibonacci, può farlo utilizzando gratuitamente il programmino che ho costruito personalmente e che si trova da tempo nel menù STRUMENTI, alla voce CALCOLATORE FIBONACCI.
Riccardo Fracasso
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