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Partiamo subito col grafico dello S&P 500:

S&P 500 – Grafico nr. 1

L’indice americano ha chiuso la seduta a 1.460 punti, registrando un -0,03%.

Il bilancio settimanale è pari ad un +1,41%.

Ultime sedute:

S&P 500 – Grafico nr. 2

Grazie ai due grafici possiamo affermare che:

  • lo S&P 500 continua a muoversi all’interno di un ampio (quindi affidabile) canale rialzista;
  • il Detrended non segnala nemmeno un moderato ipercomprato;
  • il trend di breve, di medio e di lungo periodo sono tutti impostati al rialzo.

Alla luce di quanto scritto, aprire sin d’ora posizioni short in questo contesto appare operazione azzardata.

Tuttavia, esistono un paio di elementi di preoccupazione che mi inducono a non escludere assolutamente l’ipotesi di una correzione.

Innanzitutto, andiamo ad osservare l’ultima candela giornaliera:

S&P 500 – Long legged

La chiusura pressochè coincidente con l’apertura sono caratteristiche di una doji, mentre le ombre molto estese ci consentono di classificare tale doji come una long legged (vedi pagina 4 dell’ebook ‘CANDELE’), candela che indica forte indecisione del mercato.

La comparsa di tale candela, specie dopo rialzi di un certo spessore, va sempre letta come un suggerimento di prudenza (il movimento rialzista potrebbe aver incontrato qualche difficoltà); tuttavia, non ci si deve scordare che ci segnala unicamente incertezza, e non inversione.

In buona sostanza, cautela si ma dar per certa sin d’ora una svolta no.

Ora, per illustrare il secondo elemento di preoccupazione, andiamo ad osservare il seguente grafico:

S&P 500 – Grafico nr. 3

Analizzando l’ultimo grafico dello S&P 500 a 6 mesi possiamo notare come la più grande concentrazione di volumi (POC) sta al di sotto dell’indice (aspetto positivo), a 1.402 punti.

Tuttavia, negli ultimi 20 giorni le cosiddette mani forti sembrano aver piazzato diversi ordini in area 1.460; questo è un aspetto di assoluto rilievo perchè questa fascia, ad oggi, va considerata come una resistenza ed allo stesso tempo come un’area intorno alla quale le mani forti potrebbero star distribuendo (quindi vendendo o ancor meglio aprendo posizioni short).

La comparsa della long legged, proprio in prossimità di tale fascia di prezzo (ricordo che lo S&P ha chiuso a 1.460 punti), rafforza l’ipotesi distributiva.

Ad ogni modo, gli elementi positivi descritti in precedenza impongono l’attesa di conferme o quantomeno l’uso di stop loss posizionati sopra i 1.460 punti per eventuali operazioni short.

Per quanto ovvio, nel caso di correzione uno dei supporti da considerare sarebbe l’altra concentrazione di volumi (1.402 punti).

Riccardo Fracasso

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