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Con questa analisi andremo ad esaminare il margin debt, la cui ultima rilevazione (Marzo) innalza per il terzo mese consecutivo il massimo storico.

Ovviamente, sapremo solo a posteriori se tale nuovo massimo rappresenta o meno un top significativo.

Tuttavia, esaminando i precedenti top possiamo raccogliere formazioni interessanti:

MARGIN DEBT

Innanzitutto si evidenzia che i massimi del margin debt (Marzo 2000 e Luglio 2007) hanno pressoché coinciso con i top dello S&P 500 anticipando però di 4/5 mesi l’inizio delle vendite vere.

Inoltre, entrambe le rilevazioni immediatamente successive ai due top hanno registrato un calo straordinariamente ampio se si considera che per il margin debt sono assai rare persino variazioni superiori ai 10 MLD:

MARGIN DEBT – TOP

In buona sostanza, ammesso e non concesso che la storia si ripeta, le probabilità che un massimo diventi un top di lungo termine aumentano notevolmente nel caso in cui la successiva variazione mensile sia vistosamente negativa.

Ad oggi abbiamo solo una tendenza positiva, aspetto favorevole se si considera la correlazione diretta con la borsa americana.

Come ormai da anni, si continuerà a monitorare la situazione del margin debt attraverso i prossimi check up.

Riccardo Fracasso

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