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La settimana scorsa, nella consueta analisi del Ftse Mib, dopo aver evidenziato una situazione fondamentalmente incerta, si scrisse:

“Pertanto, se in un contesto di incertezza come quello descritto ad inizio analisi dovessi attribuire qualche probabilità in più ad un’ipotesi anziché ad un altra, lo farei a favore di quella di una falsa rottura.”.

Quindi, dovendo azzardare, si assegnava qualche probabilità in più all’ipotesi ribassista.

Ad ogni modo, si precisava:

“Tuttavia, considerata l’incertezza, non ha alcun senso sfidare la sorte, specie sapendo che quel che oggi il mercato non ha deciso di dirci con chiarezza (rottura convinta o falsa rottura), ce lo dirà ben presto.”.

Precisazione puntuale poiché, l’azzardo, non avrebbe pagato:

Grafico nr. 1 - Ftse Mib - Superamento Area 19.500 - Ipercomprato

Grafico nr. 1 – Ftse Mib – Superamento Area 19.500 – Ipercomprato

Ora, però, è il caso di evidenziare una particolare situazione tecnica:

Grafico nr. 2 - Ftse Mib - Tre gap up

Grafico nr. 2 – Ftse Mib – Tre gap up

Il movimento rialzista avviatosi il 12 dicembre (minimo a 17.749) è stato talmente impetuoso da lasciarsi per strada ben 3 gap up aperti.

Il primo, in prossimità dell’inizio del trend, è identificabile come un breakaway gap.

Il secondo, manifestatosi quando la salita poteva già dirsi ben avviata, è classificabile come runaway o measuring gap.

In presenza di due gap up (o down) all’interno di uno stesso movimento, l’eventuale comparsa di un terzo gap up indica come prossimo l’esaurimento del movimento.

Ecco perché il terzo gap è definito exhaustion gap.

Nel caso specifico, la seduta euforica odierna del Ftse Mib ha prodotto la formazione di un terzo gap up, classificabile, per l’appunto, come exhaustion gap.

Pertanto, stando ai dettami dell’analisi tecnica, il movimento rialzista in corso dal 12 dicembre non dovrebbe avere molta strada da percorrere e presto potrebbe correggere.

Tuttavia, va fatta una precisazione importante: la comparsa di un exhaustion gap rappresenta un importante campanello d’allarme, ma il vero segnale operativo per l’apertura di eventuali operazioni contrarie al movimento in essere si avrà solo con la chiusura del gap.

L’apertura immediata di posizioni ribassiste alla comparsa dell’exhaustion gap rappresenta un comportamento errato perché, per quanto il terzo gap indichi come vicina la fine del movimento, lo stesso potrebbe comunque avere ancora qualcosa da dare.

L’attesa di una chiusura del gap, invece, rappresenta un accorgimento che consente di avere maggiori garanzie in merito all’esaurimento della spinta rialzista.

Nel caso in oggetto, l’exhaustion gap sarà colmato con una discesa almeno fino a 19.749 punti, che ben si sposa con l’indicazione di forte ipercomprato segnalata dal Detrended.

Talvolta, la chiusura si concretizza con uno strappo da parte del mercato che origina un Gap down proprio in linea con l’exhaustion gap.

Ne deriva un livello di prezzi (quello in linea coi gap) in cui v’è completa assenza di contrattazioni ed un raggruppamento di candele isolato (da qui il nome Island = Isola) dal resto degli scambi.

Questa, al momento, è una semplice ipotesi; nel caso in cui dovesse verificarsi andrebbe a rafforzare ancor più l’ipotesi di inversione.

Ora, invece è bene stare ai fatti e ricordare ancora una volta che il vero segnale ribassista si avrà con un calo del Ftse Mib in grado di chiudere il gap odierno (quindi discesa fino a 19.749 punti).

Prima d’allora, inutile anticipare il mercato a meno dell’emergere di nuovi elementi tecnici che segnalino un calo.

Riccardo Fracasso

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