Mercoledì, come da attese, la FED ha mantenuto i tassi invariati, restando all’interno di una pausa monetaria post pivot (raggiunto con la riunione dello scorso luglio):
Powell ha affermato che “sarà appropriato a un certo punto nel corso dell’anno” ridurre i tassi di interesse, ma, se necessario, li lasceranno invariati più a lungo.
Il Fomc “non si attende che sarà appropriato ridurre i tassi di riferimento fino a quando non avrà maggior fiducia sul fatto che l’inflazione si stia muovendo in maniera sostenibile verso il target del 2%”.
Affermazioni che da una parte confermano la fine del ciclo rialzista dei tassi, ma che dall’altro ha raffreddato un po’ le aspettative da parte del mercato che ora vede più probabile un taglio alla riunione di maggio, anziché quella di marzo.
Lecito pensare che l’eventuale deterioramento della crescita economica e del mercato del lavoro inciderebbe sulle scelte della Federal Reserve.
Riccardo Fracasso
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