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Il Ftse Mib  ha chiuso la seduta a 19.014 punti, registrando un +0,11%.

Il bilancio settimanale è pari ad un +3,95%.

Grafico:

FTSE MIB – Ritracciamenti di Fibonacci

Il rialzo nel corso della settimana ha spinto i prezzi  in linea coi picchi registrati a Marzo-Aprile.

Considerata l’area di resistenza 19.100-19.600 in cui convergono il ritracciamento di Fibonacci del 50% (calcolato sul calo A-B) e, per l’appunto, i massimi segnati a Marzo e ad Aprile, e considerato soprattutto il contesto, si ritiene ancora una volta tale allungo una occasione per liquidare.

A proposito di contesto: lotta contro il tempo per MPS che, incassato il no dalla BCE alla richiesta di proroga, ha deciso di ricorrere ancora una volta al mercato.

Molte (troppe?) le incognite ed i tasselli da incastrare: l’adesione alla conversione, la cessione degli NPL, la partecipazione all’aumento di capitale la cui attuazione, peraltro, non è cosa certa ma strettamente legata ai due punti precedenti.

L’intero piano, peraltro, da attuarsi entro fine anno, quindi in tempi strettissimi (solitamente il solo l’aumento di capitale si svolge in 3 settimane).

Per ora il mercato crede in un esito favorevole.

Nel caso sbagliasse, l’alternativa è già pronta, con un decreto del Tesoro sul tavolo con i dettagli di un intervento statale (nazionalizzazione) con inevitabili conseguenze su alcuni titoli (azionari e subordinati) ma anche con probabile rischio di contagio.

Nel frattempo, Unicredit ha annunciato le dimensioni del proprio aumento di capitale: ben 13 MLD, da raccogliere in un periodo che possiamo definire quantomeno delicato.

Magari tutto filerà per il verso giusto ma, personalmente, ritengo che i rischi  siano elevati.

Riccardo Fracasso

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