Il Ftse Mib ha chiuso la seduta a 20.649 punti, registrando un +1,12%.
Il bilancio settimanale è pari ad un -3,46%.
Nelle ultime settimane s’è espresso in più occasioni l’opinione che il nostro Ftse Mib dovesse correggere in modo vistoso, previsione basata principalmente sull’RSI settimanale.
Inoltre, mercoledì sera, analizzando il Ftse Italia Banche, si scriveva:
“La perforazione della trendline inferiore concretizzatasi nella seduta odierna, salvo l’ipotesi di una falsa rottura, apre la strada ad ulteriori vendite che hanno come obiettivo 13.450 punti.
L’eventuale raggiungimento di tale target significherebbe una perdita di quasi il 12% dagli attuali valori.
Tale ipotesi rafforza quella secondo cui le vendite sul Ftse Mib non siano concluse.”.
Un autentico bagno di sangue nella seduta successiva (giovedì): Ftse Mib -3,61% e Ftse Italia Banche -5,86%.
Nel corso di un calo così brusco sorgono le prime incertezze ed è frequente chiedersi se è in corso una vera inversione o una semplice correzione.
Personalmente sono dell’avviso che quella in corso sia una correzione da considerarsi come un’occasione d’acquisto principalmente per due motivi:
-
rendimenti obbligazionari che nel loro complesso sono sempre meno attraenti e che quindi non rappresentano un’alternativa appetibile;
-
le inversioni di lungo periodo sono solitamente precedute da una lunga fase distributiva (fase laterale che si sviluppa nei pressi dei massimi e che precede l’inversione) di cui al momento non v’è traccia.
Ciò premesso, andiamo prima di tutto a vedere dove si trova attualmente il Ftse Mib:
Il nostro indice è molto vicino alla parallela inferiore della Forchetta rialzista di lungo termine che ne governa l’andamento da diverso tempo.
L’RSI settimanale ancora sopra ai 50 punti (ha chiuso a 53,77 punti) ed il Ftse Italia Banche che non ha ancora raggiunto il target di uscita dal triangolo simmetrico (vedi analisi precedente a questa) mi portano a ritenere probabile una rottura di tale trendline (che al momento transita poco al di sopra dei 20.000 punti) che significherebbe l’abbandono della Forchetta rialzista ed andrebbe ovviamente letta come un segnale negativo.
Ora andiamo a ricercare i potenziali target della discesa in corso.
Partiamo con l’ausilio delle estensioni di Fibonacci sul grafico a base giornaliera:
Il Ftse Mib si trova all’interno dell’area del secondo livello di estensione (20.585) ed un eventuale prosecuzione della discesa vedrebbe come successivo ostacolo 19.725 punti (estensione del 161,8%).
Ora invece applichiamo i ritracciamenti di Fibonacci all’intera gamba rialzista avviatasi nel Luglio 2012:
Come ovvio, una salita notevole (+80% da minimo a massimo) può implicare discese violenti nel momento in cui si avvia una correzione.
Difatti, anche considerando il ritracciamento più vicino (38,2%) tra i tre più importanti indicati da Fibonacci, troviamo un target piuttosto distante (18.423 punti).
Ricapitolando, ritenendo probabile l’abbandono della Forchetta rialzista, abbiamo due target:
- 19.725 punti (estensione del 161,8% di Fibonacci);
- 18.423 (ritracciamento del 38,2% di Fibonacci).
Riccardo Fracasso
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