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Quel che segue è il grafico a 6 mesi del cambio euro/dollaro:

Grafico nr. 1 - euro/dollaro - trendline rialzista e ipercomprato

Grafico nr. 1 – euro/dollaro – trendline rialzista e ipervenduto

Innanzitutto il Detrended segnala un forte ipervenduto dell’euro e quindi di ipercomprato del dollaro.

L’eccesso è desumibile anche dalle 5 sedute consecutive chiuse con una performance negativa (già alla terza il movimento diventa vulnerabile).

Inoltre, dal grafico è possibile osservare la trendline di minimi crescenti, tipica di un’impostazione rialzista (dell’euro nei confronti del dollaro).

Tale retta al momento transita ad 1.343.

Proseguiamo con l’analisi applicando i ritracciamenti di Fibonacci al rialzo dell’euro considerando il minimo di partenza del rialzo (9 luglio – 1,2755) e l’ultimo massimo (25 ottobre – 1,3832) e considerando solo il livello del 38,2%:

Grafico nr. 2 - euro/dollaro - Ritracciamenti di Fibonacci

Grafico nr. 2 – euro/dollaro – Ritracciamenti di Fibonacci

E’ possibile notare come le quotazioni del cambio euro/dollaro siano ormai prossime al ritracciamento del 38,2% di Fibonacci che, statisticamente, rappresenta il livello presso il quale il primo storno si arresta.

Inoltre, la valenza di tale area è rafforzata dal fatto che presso questa soglia in passato sono stati segnati massimi di rilievo (evidenziati con le ellissi).

Ora, al grafico appena postato andiamo ad aggiungere i ritracciamenti di Fibonacci applicati al tratto di rialzo dell’euro partendo però dal minimo intermedio del 6 settembre (1,3105) mantenend costante e l’ultimo massimo (25 ottobre – 1,3832) ed evidenziando (per non fare confusione) solo il livello del 61,8%:

Grafico nr. 3 - euro/dollaro - Ritracciamenti di Fibonacci

Grafico nr. 3 – euro/dollaro – Ritracciamenti di Fibonacci

Secondo Di Napoli (famoso trader), quando due ritracciamenti del 38,2% e del 61,8% calcolati partendo da differenti punti iniziali (però con lo stesso punto di arrivo) presentano un valore identico o molto simile, siamo in presenza di un’area di convergenza che rappresenta un supporto più solido di un singolo livello di Fibonacci.

Considerando quanto appena spiegato, come potete osservare dal grafico, abbiamo un’area di convergenza (1,3383-1,3421).

Riassumendo quanto esposto in questa analisi:

  • presenza forte ipervenduto dell’euro (quindi ipecomprato del dollaro) – grafico nr. 1;
  • presenza di una trendline di minimi crescenti tipica di una tendenza rialzista e che peraltro, al momento, transita a 1.343 – grafico nr. 1;
  • 5 sedute consecutive chiuse con una performance negativa;
  • precedenti massimi segnati in area ritracciamento 38,2% – grafico nr. 2;
  • presenza di area di convergenza (1,3383-1,3421) – grafico nr. 3.

Sono davvero tanti gli elementi che indicano la presenza di una solida area di supporto intorno a 1,34 ed attualmente il l’euro incrocia il dollaro a 1,3487.

Attenzione perché nelle ultime settimane è evidente una notevole correlazione inversa tra dollaro ed oro e quindi, se l’euro dovesse riprendere ad apprezzarsi contro il biglietto verde, l’oro potrebbe riprendere la salita.

Riccardo Fracasso

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