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In via del tutto eccezionale, prendiamo in esame il gas naturale.

Premetto che l’analisi sarà puramente di natura tecnica e non fondamentale.

Grafico:

Grafico nr. 1

Da diversi mesi il natural gas si è ritrovato al centro di molto interesse da parte di analisti e non.

Il motivo? Semplice, dal massimo del luglio 2008 (18,65), come potete notare, è stato vittima di una violentissima discesa e, essendo un asset che non può fallire (non è un’azione e nemmeno un’obbligazione, ma una materia prima), tantissimi investitori hanno cercato di individuare il minimo di questa enorme gamba ribassista.

Sembrerebbe (il condizionale è d’obbligo) che a fine aprile il minimo che tutti cercavano sia stato trovato (poco sopra i 2 euro) e che da lì si sia creata un punto di ripartenza.

Ultime sedute:

Grafico nr. 2

Venerdì, dopo aver toccato un massimo relativo a 3,01, ha corretto violentemente chiudendo la seduta a 2,776 (-5,74%).

Ammesso e non concesso che l’attuale calo rappresenti una semplice correzione all’interno di un più importante movimento rialzista, cerchiamo di individuare un livello presso il quale diventerebbe interessante un ingresso:

Grafico nr. 3

La recente gamba rialzista s’è sviluppata dal minimo a 2,208 del 14 giugno al massimo di venerdì (3,01).

Ora, servendoci di Fibonacci, otteniamo i seguenti livelli:

  • 38,2% a 2,7036;
  • 50% a 2,609;
  • 68,2% a 2,5144.

Andiamo ora a controllare i POC (point of control):

Grafico nr. 4

Come possiamo notare esiste una importante concentrazione di volumi proprio in prossimità di uno dei ritracciamenti indicati da Fibonacci, e per la precisione quello del 50% (2,609).

Tale conferma avvalora l’importanza della soglia citata: nel caso fosse raggiunta (non è ovviamente certo, ma è comunque probabile), al momento ritengo esistano buone probabilità di assistere ad una buona reazione.

Concludo con una considerazione d’utilità operativa: la ricerca di un minimo nel corso di un trend chiaramente ribassista (come quello avviatosi da luglio 2008 per il natural gas) è una delle cause più frequenti di dolorosissime perdite.

Al contrario, individuare un trend rialzista (come quello che sembra vivere il gas da fine aprile) ed attendere le fisiologiche correzioni per entrare, è una strategia che ha maggiori probabilità di successo; certo, una semplice correzione può trasformarsi in una pericolosa inversione, ma è meno probabile e comunque, in tal caso, l’utilizzo degli stop loss ne limiterebbe le perdite.

Riccardo Fracasso

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