Il Ftse Mib ha chiuso la seduta a 18.657 punti, registrando un +2,57%.
Il bilancio settimanale è pari ad un -1,95%.
Gennaio si conclude con un pesantissimo -12,89%, calo che nella fase più acuta era giunto addirittura a -16,73%.
Se il mercato azionario scende in modo così marcato e prolungato in una stagionalità statisticamente favorevole ed in un ambiente carente di alternative, sono palesi delle criticità.
Per di più, ora è ufficiale l’uscita dell’RSI mensile dal canale rialzista avviatosi dal Febbraio del 2009:
Quanto finora detto non esclude la possibilità di assistere a rimbalzi (anzi), ma alimenta ulteriormente i sospetti avanzati nel corso della settimana sul 2016, sospetti che suggeriscono un approccio prudente fino a che non disporremo di nuovi elementi in grado di offrirci motivi solidi per cambiare idea.
Grafico:
Abbiamo due elementi definibili come ‘non negativi’:
- la chiusura settimanale è distante dai minimi;
- il minimo settimanale è superiore al precedente (il che interrompe una serie pesantissima di tre nuovi minimi settimanali consecutivi).
A questi si aggiunga:
- l’attesa per la prossima riunione della BCE;
- il riconoscimento di area 17.800 già constatato la scorsa settimana;
- l’RSI settimanale in fase di ipervenduto che, nei precedenti dell’ultimo decennio, ha anticipato un rialzo di almeno il 10% dal minimo.
Al di là di eventuali nuove possibili pressioni all’area di supporto, sussistono quindi le precondizioni per un rimbalzo degno di tale nome.
Riccardo Fracasso
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