Il Ftse Mib ha chiuso la seduta a 18.962 punti, registrando un +0,52%.
Il bilancio settimanale è pari ad un -1,05%.
Non è certamente alla decisione della BCE di ridurre i tassi che si può imputare la colpa del forte calo di ieri, anche perché un taglio è provvedimento notoriamente favorevole ai mercati azionari, specialmente se inatteso.
Semmai, dal punto di vista economico, ad incidere è stato paradossalmente il dato del PIL USA (+2,8%) nettamente superiore alle attese (+2%), che avvicina l’ipotesi tapering.
La verità è che il Ftse Mib necessitava di un calo, calo che a mio avviso non può dirsi esaurito con la discesa di ieri.
Ad ogni modo, prosegue ormai da dieci sedute una fase laterale in cui continuano ad alternarsi le chiusure positive a quelle negative.
Grafico:
Da questo grafico è ben chiaro come nelle ultime settimane il mercato, in ben tre occasioni, abbia riconosciuto in area 19.500 punti un ostacolo invalicabile, livello che andrà quindi tenuto in forte considerazione.
Ora andiamo ad esaminare la Forchetta di Andrew ribassista che da diversi giorni s’è tracciata:
Innanzitutto una precisazione tecnica: seguendo alla lettera le regole, nella costruzione di questa Forchetta si sarebbe dovuto considerare come punto C il secondo massimo (30 ottobre – 19.501) dei tre evidenziati nel grafico nr. 1, essendo superiore agli altri.
S’è invece deciso di scegliere il primo (22 ottobre – 19.474) per la concomitanza di più motivi:
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è seguito da un movimento che è identificabile come il classico movimento di riconoscimento,
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la differenza tra i due valori è davvero minima;
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il primo è stato segnato in una situazione di ipercomprato (vedi grafico RSI a 14 giorni), aspetto che spesso si manifesta proprio nel momento in cui si registra il punto C e si avvia la correzione.
Ad ogni modo, credetemi, la scelta tra il picco del 22 e quello del 30 ottobre ai fini pratici è di scarsa rilevanza, poiché la Mediana, che ci indica l’obiettivo del rialzo, si sposta molto lievemente.
Il seguente grafico illustra invece lo Spread tra il Ftse Italia Banche ed il Ftse Mib:
Un grafico in salita indica una maggiore forza relativa del settore bancario italiano rispetto al Ftse Mib, e viceversa.
In linea generale, è bene sapere che la maggior forza relativa di un settore altamente ciclico, quale è quello bancario, rappresenta un aspetto positivo; al contrario, una minor forza relativa del settore bancario rispetto al nostro indice va letto come un campanello d’allarme.
Ciò premesso, il grafico ci mostra come nelle ultime due settimane abbia smesso di sovraperformare l’indice e, guarda caso, il Ftse Mib ha interrotto la propria salita.
Tale particolare avvalora l’ipotesi del calo, ipotesi che andrebbe a rafforzarsi ulteriormente nel caso di chiusura al di sotto del minimo a 18.663 del 28 ottobre (vedi grafico nr. 1).
Attenendomi esclusivamente alle indicazioni della Forchetta ribassista, l’obiettivo del calo, come più volte detto, è l’area della Mediana, che al momento transita intorno a 16.800 punti.
La Forchetta considerata risponde a tutti i requisiti richiesti, motivo per cui è giusto considerarne le indicazioni.
Tuttavia, è sempre bene essere consapevoli che la Forchetta non è uno strumento infallibile (nell’analisi tecnica nulla lo è) e se stavolta non dovesse funzionare (mancato raggiungimento dell’area Mediana) non verrebbe meno la bontà di tale attrezzo di lavoro, ma semplicemente saremo in presenza di una di quelle occasioni in cui la Forchetta non ha successo.
Esistono comunque particolari che rendono una Forchetta più o meno affidabile; nel caso in esame, i massimi A e C così vistosamente crescenti (vedi grafico nr. 2), indeboliscono un po’ la Forchetta, pur senza invalidarla.
Pertanto, è sempre bene monitorare la tenuta della parallela superiore della Forchetta e non dimenticarsi di obiettivi del calo meno ambiziosi a quelli della Mediana:
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17.744 (ritracciamento di Fibonacci del 38,2%);
- 17.202 (ritracciamento di Fibonacci del 50%).
Riccardo Fracasso
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