Lo S&P 500 ha chiuso la seduta a 1.709 punti, registrando un -0,72%.
Il bilancio settimanale è pari ad un +1,3%.
Anche per lo S&P 500, come per il Ftse Mib, la performance settimanale positiva non deve ingannare.
Grafico:
La scorsa settimana:
“In questo grafico sono invece evidenziate le estensioni di Fibonacci, e da queste possiamo notare che la meno ambiziosa (1.719 – 61,8%) supera il precedente massimo (1.709 del 2 agosto) per molto poco; troppo poco per poter escludere che l’area intorno a 1.709 punti possa agire da resistenza.”.
Grafico:
E’ possibile notare come, giusto nell’area dell’estensione del 61,8% di Fibonacci, lo S&P 500 abbia arrestato la corsa ed iniziato a calare.
Pur avendo ora un nuovo massimo crescente (1.729), è possibile che il superamento del precedente (1.709) si riveli una falsa rottura.
Sempre la scorsa settimana, si concludeva l’analisi sul listino americano così:
“Tra le varie ipotesi da tenere sul tavolo, sarebbe bene ci fosse anche quella che vede nuove spinte rialziste nella prima fase della settimana ed un possibile incremento della volatilità nella seconda.”.
Grafico:
E’ proprio quanto successo: nella prima fase della settimana lo S&P 500 è salito mentre nella due sedute è sceso.
L’andamento settimanale ci consente di valutare la qualità di quel +1,3% (performance settimanale), ed il fatto che si sia scesi nella seconda parte (quella più importante) ne riduce notevolmente il valore, dando un’intonazione negativa per la prossima.
Inoltre, la chiusura giornaliera sui minimi ne rende probabili ulteriori nella seduta di lunedì.
Questi aspetti avvalorano la tesi di falsa rottura del precedente massimo (1.709).
Il tutto, però, sta accadendo ancora in assenza di panico:
La lettura del VIX si presta a due chiavi di letture diametralmente opposte:
-
il fatto che il Vix sia sceso anziché salire, come invece solitamente accade nelle fasi di calo dello S&P 500, dimostra l’assenza di panico, aspetto che fino a che si manterrà andrà ad escludere crolli incontrollati ma…
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…la discesa del Vix lo ha portato a livelli molto contenuti e a contatto di una trendline di minimi crescenti che, in caso di tenuta, potrebbe favorire un rialzo e quindi un aumento dell’avversione al rischio. Se ciò dovesse realmente verificarsi (ipotesi peraltro concreta), le vendite si intensificherebbero.
Riccardo Fracasso
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