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Lo S&P 500  ha chiuso la seduta a 1.759 punti, registrando un +0,44%.

Il bilancio settimanale è pari ad un +0,88%.

Domenica scorsa si scriveva:

“Ovvio che, come detto in precedenza, fino a che si manterrà intatta la sequenza di minimi e massimi crescenti dello S&P 500 l’indice americano salirà, ma la perdita di forza relativa negli ultimi mesi dell’indice americano rispetto agli altri asset dipinge un quadro ben meno rassicurante di quello che vediamo nel primo grafico.”.

Grafico:

Grafico nr. 1 - S&P 500

Grafico nr. 1 – S&P 500

Come possiamo notare, la sequenza di minimi e massimi crescenti è rimasta intatta, tanto più che s’è finiti col segnare un nuovo massimo assoluto.

Inoltre, la chiusura di seduta e di settimana sui massimi rendono probabili nuovi allunghi nella prossima settimana.

Tuttavia, se è vero che l’impostazione rialzista è stata confermata, è altrettanto vero che ci sono aspetti che destano forti preoccupazioni.

Intanto allarghiamo lo sguardo rivolgendolo ad un grafico a 5 anni su base mensile:

Grafico nr. 2 - S&P 500 - 5 anni - base mensile

Grafico nr. 2 – S&P 500 – 5 anni – base mensile

Si osserva come il continuo rialzo dello S&P 500 lo abbia ormai portato a ridosso della trendline superiore del canale rialzista al cui interno s’è articolata la spettacolare salita avviatasi a marzo 2009 e tuttora in corso.

Ora, lo stesso grafico con l’aggiunta di Fibonacci:

Grafico nr. 3 - S&P 500 - Estensioni di Fibonacci

Grafico nr. 3 – S&P 500 – Estensioni di Fibonacci

Considerando il minimo di marzo 2009 (666), il picco a 1.370 (maggio 2011) ed il minimo a 1.074 (ottobre 2011), Fibonacci ci indica, tra i diversi livelli di estensione, quello a 1.778 (100%).

L’estensione del 100% è quella che il più delle volte si rivela essere l’obiettivo del rialzo.

Per giungere a quella del 161,8% (nel grafico non la vedete ma è a 2.213 punti) è necessario avere un contesto quasi perfetto, e non è certo questo il caso.

Inoltre, tornando all’estensione del 100% a 1.778, la stessa, come possiamo notare dal grafico, in questo periodo transita in area trendline superiore del canale rialzista, rafforzandone la valenza.

V’è inoltre da precisare che i valori proposti da Fibonacci sono sempre da considerare dei livelli intorno ai quali v’è un’area.

In buona sostanza, seppure l’estensione di Fibonacci del 100% si trovi a 1.778 punti, essere arrivati a 1.759 vuol dire già essere entrati in piena area.

Ora diamo un occhio al VIX:

Grafico nr. 4 - VIX - 2 anni - base settimanale

Grafico nr. 4 – VIX – 2 anni – base settimanale

Dal grafico si nota come il VIX sia estremamente basso e nei pressi di una trendline di minimi crescenti.

L’ipotesi di un consistente rialzo del VIX e di un contestuale calo del listino americano è indubbiamente da tenere in considerazione.

Riassumendo dal punto di vista prettamente tecnico emergono i seguenti campanelli di allarme:

  • raggiungimento trendline superiore del canale rialzista avviatosi a marzo 2009;
  • raggiungimento area di estensione Fibonacci;
  • VIX a ridosso di un supporto di minimi crescenti.

A tutto ciò vanno aggiunti tutti gli elementi negativi di altra natura (pericolo tapering, leva elevatissima, questione tetto del debito irrisolta, rialzo eccessivo, ecc.).

A dispetto di una sequenza di minimi e massimi crescenti, e per quanto gli eccessi non finiscano mai di stupire, il rischio legato allo S&P 500 supera di gran lungo il potenziale rendimento.

Riccardo Fracasso

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