ITALIA: LA MANOVRA – Prima parte
Venerdì scorso è stata approvata dalla Camera e firmata da Napolitano la manovra, che ha lo scopo di migliorare i conti e l’obiettivo di ottenere il pareggio di bilancio nel 2014.
Ammonta a quasi 48 mld e si compone per circa un 60% di aumento delle tasse e per il restante 40% di taglio delle spese.
Nello schema riassuntivo che ho preparato per voi ho sintetizzato l’intervento scrivendo quelle che sono le misure più significative.
Aumento tasse
Sono introdotti con decorrenza immediata ticket di 10 euro per le visite specialistiche e per le analisi mediche; tale balzello sarà evitabile solo su decisione delle singole regioni, qualora fossero in grado di coprire l’importo con fondi propri.
L’attuale aliquota IRAP pari al 3,9% delle banche e delle assicurazioni viene portata rispettivamente al 4,65% e al 5,9%.
Dall’ottobre 2013 e successivamente nel 2014 verranno tagliate agevolazioni fiscali (ristrutturazioni immobili, figli a carico, ecc.) per un ammontare totale di 20 mld; è decisamente la voce più consistente dell’intera manovra.
Con decorrenza immediata viene introdotto un superbollo da 10 euro per ogni kw eccedente i 225 kw (301 cavalli); attualmente in Italia sono 98.000 le autovetture interessate.
Col seguente schema vi riassumo le modifiche che verranno applicate con effetto immediato all’imposta sul deposito a custodia titoli:
Tagli spesa pubblica
Per quanto riguarda i costi della politica alle prossime elezioni saranno tagliati del 10% i finanziamenti dei partiti e lo stipendio dei parlamentari e dei titolari di cariche pubbliche non potrà superare la media di quelli percepiti nei 6 principali paesi UE.
Inoltre, dal 2012 fino al 2014 saranno effettuati tagli ai ministeri per un importo pari a 5 mld.
A partire da agosto di quest’anno (quindi tra pochi giorni) sarà introdotto un contributo di solidarietà pari al 5% per le pensioni oltre i 90.000 euro e del 10% nel caso superassero i 150.000 euro.
Per quanto riguarda la Pubblica amministrazione è stato esteso dal 2013 al 2014 il blocco del turnover dei posti pubblici ed il blocco degli incrementi salariali pubblici.
Riccardo Fracasso
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