UN PULL BACK PER LO S&P 500.
Partiamo subito col grafico dello S&P; 500:
L’indice americano ha chiuso a 1.231 punti, registrando un +1,69%.
Il bilancio settimanale è di +0,88%.
Ultime sedute:
Nel precedente articolo dedicato alla seduta di giovedì scrissi:
“Può sorprendere ma il gran calo non ha apportato importanti novità tecniche.
L’area di supporto rimane intatta ed il trend di lungo termine, come si può osservare dal grafico, non è stato invertito al ribasso.
Tuttavia è bene precisare che ora la distanza che separa la 25+5 (trend di lungo) e l’indice è impercettibile, e ciò significa che la media mobile in questione non è in grado di sopportare ulteriori ribassi senza esser invertita.”
E la media mobile è rimasta inviolata perchè la seduta è stata positiva.
Non solo, la media mobile non è stata messa in discussione nell’arco dell’intera seduta, poichè non si è mai scesi in territorio negativo, il che vuol dire che la regola secondo la quale una giornata che si conclude vicino ai minimi (per es. giovedì) ne anticipa di ulteriori in quella seguente, non è stata rispettata.
Ciò è dovuto all’intonazione positiva che avevano assunto i listini a seguito del vertice UE.
Ma l’aspetto che mi preme più sottolineare è un altro: come potete osservare dal grafico, l’indice il 30 novembre ha superato violentemente l’ormai ex area di resistenza (1.220-1.230) per poi salire fino a 1.266, massimo toccato per tre sedute consecutive.
A questo punto il mercato ha iniziato a calare, il che dimostra che a 1.266 abbiamo ora una resistenza.
La correzione si è interrotta a ridosso dell’ex area di resistenza, testandola stavolta come nuovo supporto, dal quale, ieri si è rimbalzato.
Tale movimento (rottura di una resistenza, salita, ritorno verso l’ex area di resistenza che viene riconosciuta come nuovo supporto e ripartenza) si chiama pull back.
In tal caso il pull back ha valenza positiva perchè produce il superamento di una resistenza.
Ciò premesso, dal punto di vista tecnico la situazione americana rimane positiva, e nel caso in cui l’indice dovesse riuscire a superare i 1.266 punti l’obiettivo minimo diventerebbe il massimo del 27 ottobre (1.293 punti).
La chiusura vicina ai massimi, inoltre, ne rende probabili di ulteriori nella seduta successiva.
Tuttavia, considerati i livelli elevati e completamente disallineati dalla realtà, è pur sempre bene accompagnare eventuali operazioni long con rigidi stop loss, per evitare di rimanere vittime di improvvise inversioni.
Appare invece troppo rischioso e tecnicamente ingiustificato tentare di anticipare sin d’ora un’inversione ribassista.
Riccardo Fracasso
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