Partiamo subito col grafico dello S&P; 500:

L’indice americano ha chiuso a 1.220 punti, registrando un +0,32%.

Il bilancio settimanale è di -2,83%.

Ultime sedute:

Diversamente da quanto pensavo, questa settimana non abbiamo assistito ad una rottura dell’ormai ex area di supporto tale da definirsi convinta.
Ciò però non significa che un’accelerazione ribassista non sia solo rimandata.
 
Oggi, infatti, in base a quanto vediamo dai grafici, non abbiamo ancora alcun elemento che ci porti ad esser ottimisti.
 
Il Detrended non segnala ipervenduto, per cui sotto tale aspetto, l’indice americano non necessita di rifiatare.
 
L’area 1.220-1.230 rimane sopra i prezzi ed il trend di medio e quello di lungo periodo restano negativi.
A proposito del trend di lungo, come potete notare dal grafico lo S&P; durante la seduta ha segnato il massimo (1.231 punti, provvisorio +1,26%) proprio a ridosso della 25+5 (linea ondulata rossa), per poi venirne respinto.
In buona sostanza, il trend di lungo periodo, quello più vicino all’indice americano e quindi con maggiori probabilità d’esser invertito, ha dimostrato in pieno la propria forza.
 
A mio avviso, anticipare svolte rialziste in questo momento, è un’operazione troppo rischiosa.
Meglio guardare verso il basso e nel caso dovessero pervenire modifiche grafiche positive allora ne prenderemo atto.
 
 
Ne approfitto di questo spazio per ricordare che entro fine anno sarà inviato ai soli iscritti alle newsletter in omaggio un e-book che ho personalmente scritto.
Pertanto, invito gli interessati ad iscriversi (è gratis), se non l’avessero già fatto.

Riccardo Fracasso

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