Partiamo subito col grafico dello S&P; 500:

L’indice americano ha chiuso a 1.265 punti, registrando un  +0,9%.

Il bilancio settimanale è pari ad un bel +3,74%.

Ultimi due mesi:

Come si può notare dal grafico l’indice americano ha superato la media mobile a 200 giorni.
L’ha fatto di troppo poco per poter escludere l’ipotesi di un semplice sforamento, ma ho buoni motivi per ritenere probabile un ulteriore allungo.
 
Innanzitutto il trend di medio e quello di lungo sono entrambi rialzisti.
 
Inoltre, la chiusura della giornata sui massimi ne rende probabili ulteriori nella successiva (Ndr martedì).
Non è finita: anche la chiusura settimanale è sui massimi e ciò, di conseguenza, ne rende probabili ulteriori nella successiva.
 
Attenzione però, come più volte detto massimo giornaliero e massimo settimanale non possono coincidere.
In buona sostanza il massimo settimanale deve rivelarsi ben più alto di quello che dovremo vedere martedì, il tutto perchè deve essere ben evidente su base settimanale.
Nel concreto quindi, se la regola fosse rispettata, nella giornata di martedì avremo un massimo superiore a quello odierno (1.265) e nel proseguo della settimana dovremo averne un altro più alto.
I massimi si devono segnare ‘durante’ il periodo e non è detto che siano mantenuti in chiusura.
Tuttavia, tutti questi elementi messi insieme rendono sicuramente più probabile lo scenario rialzista.
 
 Andiamo allora a ricercare alcuni obiettivi con l’ausilio delle estensioni di Fibonacci:
 
Riassumiamo: il 25 novembre l’indice ha toccato un minimo a 1.159 punti (A) per poi rimbalzare fino al 7 dicembre a 1.267 (B) e scendere nuovamente portandosi, il 19 dicembre, a 1.202 punti.
Innanzitutto c’è da dire che i minimi crescenti (C è più alto di A) sono elemento caratteristico di uno scenario rialzista.
Ora ciò che manca sono i massimi rialzisti, ma come abbiamo precedentemente spiegato, ci sono buone probabilità di un allungo durante la prossima settimana.
In tal caso lo S&P; oltrepasserebbe il massimo B ed avremo quindi anche una sequenza di massimi crescenti.
 
Grazie ai punti A, B e C è possibile calcolare gli obiettivi con le estensioni di Fibonacci:
  1. 1.268
  2. 1.310
  3. 1.351
Al  primo livello ci siamo praticamente arrivati e potrebbe esser considerato una resistenza.
A rafforzare la valenza di tale soglia vi stanno sia la media mobile a 200 giorni (leggermente sforata), sia il massimo del 7 dicembre a 1.267 punti (B).
 
Quest’area è senza dubbio di notevole importanza, e non l’abbiamo ancora superata, ma, ripeto, il trend di medio e  quello di lungo periodo rialzisti, la chiusura giornaliera e quella settimanale sui massimi, lasciano supporre in un allungo verso l’obiettivo successivo, che si trova a 1.310 punti.
 
Tecnicamente lo S&P; 500 è impostato per salire, e se ciò effettivamente si verificasse noi (Ftse Mib) ne trarremo beneficio (anche se sarà bene continuare ad analizzare in modo distinto il nostro listino, considerata la situazione drammatica che viviamo).
 
Personalmente preferisco non partecipare a questo rialzo, perchè non mi convince il silenzio sulla Grecia.
La debolezza dell’euro aumenta i miei sospetti.
Il rendimento dei titoli greci ad un anno al 376% non ha bisogno di commenti.
Infine, non scordiamoci che i default solitamente sono annunciati durante le vacanze (ferie natalizie o agosto).
 
In sintesi, se dal punto di vista tecnico esistono i presupposti per un ulteriore allungo, dal punto di vista economico vi sono quelli per l’annuncio del fallimento della Grecia.
Poi magari non sarà diffusa nessuna comunicazione, ma sono convinto che una strategia prudente, seppur possa far perdere qualche occasione, nel lungo periodo risulterà vincente.
Se proprio si volesse cavalcare il recupero, lo si faccia impostando un trailing stop; anche quest’ultima dovrebbe essere una buona strategia.
 
 

Riccardo Fracasso

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