Del vertice UE e dello scudo anti-spread s’è parlato ampiamente nel precedente articolo, per cui partiamo subito col grafico del Ftse Mib:

Grafico nr. 1

Il nostro indice ha chiuso a 14.274 punti, registrando un +6,59%.

La scorsa settimana si scriveva:

“…pur non escludendo momentanee oscillazioni verso il basso, sono dell’idea che il nostro listino sia impostato per salire per qualche settimana.”.

Le ‘oscillazioni verso il basso’ ci sono effettivamente state (lunedì s’è perso addirittura il 4,02% e martedì l’1,11%) ma la settimana, come da attese, s’è conclusa positivamente (+4,47%).

Ultime sedute:

Grafico nr. 2

Come prevedibile tutti e tre i trend sono impostati al rialzo; essi transitano ad una distanza tale da consentire correzioni anche abbastanza robuste senza invertire al ribasso.

La chiusura della seduta e della settimana sui massimi rendono probabili un nuovo massimo giornaliero nella seduta di lunedì ed un nuovo massimo settimanale nella prossima settimana (quest’ultimo non può però coincidere col massimo giornaliero).

Da segnalare la comparsa di un gap up, la cui chiusura completa richiede una discesa almeno a 13.444 punti (massimo di ieri).

Un pò di didattica.

Un gap si presenta come un buco, visibile nei grafici a barre e quelli a candele; è un’area dei prezzi in cui non si è verificato alcun scambio.
Spesso, ma non sempre, gli acquirenti preferiscono che il gap up sia chiuso prima di ripresentarsi sul mercato.
Semplificando, possiamo dire che gap up rappresenti una catena al collo per ogni trend rialzista.
Alla sua formazione può succedere che:
  • il trend sia talmente forte che prosegua il rialzo incurante del gap (immaginate una persona legata, talmente forte che correndo spezzi la catena);
  • il trend lasci spazio ad una correzione, la quale provi a giungere fino al massimo della prima seduta, chiudendo il gap (immaginate in tal caso una persona che, sentendosi trattenere, torni sui suoi passi per sciogliere la catena).

Personalmente non ritengo probabile che nell’immediato s’assisterà ad una correzione tale da consentire la chiusura del gap.

Tuttavia, la comparsa del gap up, l’entità del rialzo odierno e la presenza del forte ipercomprato rendono probabile una correzione e mi portano a sostenere che  un ingresso long in questo momento, valutato in un ottica di rapporto rischio/rendimento  sia da considerare sbilanciato dalla parte del rischio; in parole semplici, è finanziariamente più corretto attendere una possibile discesa, valutarne l’entità, e decidere solo a quel punto se aprire nuove posizioni rialziste.

Quindi, sebbene allo stato attuale ritengo che l’impostazione per la prossima settimana resti positiva, sarà bene osservare l’eventuale probabile prossima correzione perchè tra i vari scenari grafici che già da lunedì potrebbero nascere dal quadro attuale, ve ne sono diversi di inversione ribassista (harami bearish, dark cloud cover e, seppur altamente improbabile, persino una engulfing bearish).

Grafico nr. 3

Sia chiaro, non si sta sostenendo che si verificheranno sicuramente queste configurazioni, ma si sta semplicemente consigliando di frenare l’euforia almeno fino a che non si potranno escludere le ipotesi sopracitate (le prime due richiedono persino la conferma da parte della seduta successiva).

Obiettivo dell’eventuale rialzo? seppur già ora si possa affermare che uno dei possibili obiettivi rialzisti sia la media mobile a 200 giorni (attualmente transita 15.069 punti, ma in quanto mobile si muove giornalmente), ora come ora è più utile, ripeto, prestare maggiore attenzione all’eventuale correzione.

Riccardo Fracasso

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