Partiamo subito col grafico dello S&P 500:
L’indice americano ha chiuso la seduta a 1.502 punti, registrando un +0,54%.
Il bilancio settimanale è pari ad un +1,14%.
Andiamo ora ad esaminare i trend con l’ausilio delle mobili spostate:
Anche per lo S&P 500 come per il Ftse Mib, tutti e tre i trend sono positivi e sono peraltro disposti nella miglior sequenza possibile di un trend rialzista (la 3+3 sopra la 7+5 la quale è sopra la 25+5).
Ovviamente tale aspetto tecnico va annoverato tra quelli positivi.
La scorsa settimana, servendomi di Fibonacci, andai alla ricerca di eventuali aree obiettivo del rialzo in corso.
Grafico aggiornato:
Come potete osservare il listino americano, raggiunta area 1.502 (giovedì), non è riuscito ad oltrepassarlo.
Nonostante tale aspetto sia rilevante e potrebbe significare ‘riconoscimento di una resistenza’, è altresì vero che raggiunta tale soglia lo S&P 500 non ha corretto ma ha semplicemente interrotto la propria ascesa.
Inoltre, la chiusura di seduta e di settimana sui massimi rendono probabili un nuovo massimo giornaliero (nella seduta di lunedì) e settimanale (in una delle successive sedute).
Non scordiamoci inoltre che i trend sono positivi.
A tutto ciò si aggiunge il fatto che il Detrended (Grafico nr. 1) non segnala nemmeno un moderato ipercomprato.
Il raggiungimento di un obiettivo di Fibonacci impone sempre di fermarsi ad esaminare il quadro tecnico generale per capire se vi siano o meno le condizioni per una correzione del movimento in essere.
Nel caso specifico il movimento in essere è rialzista, pertanto, il raggiungimento di area 1.502 suggerisce di verificare l’eventuale presenza di elementi tecnici che avvalorino la tesi di una correzione.
Tuttavia, riassumendo quanto analizzato, a fronte del raggiungimento di un obiettivo al rialzo indicato da Fibonacci, abbiamo:
-
trend positivi;
- chiusura giornaliera e settimanale sui massimi;
- assenza di ipercomprato.
In sintesi, seppur sia doveroso monitorare con estrema attenzione il comportamento dello S&P in area 1.502, il quadro tecnico indebolisce le probabilità di un calo.
In tale situazione, tra le soluzioni finanziariamente corrette, v’è senza dubbio quella di alleggerire le eventuali posizioni rialziste in portafoglio ma non azzerarle (d’altra parte, per quanto ovvio, conosceremo il vero punto di massimo di un rialzo solo dopo che lo stesso sarà segnato).
Il guadagno della parte liquidata consentirà di azzardare qualcosa in più con la rimanente parte investita.
Troverei comunque eccessivamente rischioso l’acquisto di nuove posizioni rialziste su questi livelli (siamo pur sempre a ridosso di una resistenza); preferibile, a mio avviso, attendere una correzione e valutare solo a quel punto se sussisteranno le condizioni per l’ingresso.
Logicamente, più complicata da gestire una posizione short.
Premetto che una corretta gestione del rischio prevede l’uso dello stop loss che, nel caso in questione, presumibilmente avrebbe consentito di tagliare le perdite liquidando la posizione.
Ad ogni modo, in questa situazione o si spera che area 1.502 riesca a contenere il rialzo in corso a dispetto degli altri elementi tecnici che abbiamo visto essere positivi (ma affidare le proprie operazioni alle sole speranze ci dice che la nostra operatività poggia su basi assai fragili), o si considera l’investimento come un investimento di lungo termine, con la consapevolezza che esistono importanti criticità (prima fra tutte la necessità di tagliare la spesa) che presto o tardi incideranno negativamente, o si vende (parzialmente o integralmente) nell’attesa che il quadro diventi più chiaro.
Riccardo Fracasso
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