From the daily archives: sabato, Gennaio 19, 2013

Partiamo subito col grafico dello S&P 500:

S&P 500 - Grafico nr. 1

S&P 500 – Grafico nr. 1

L’indice americano ha chiuso la seduta a 1.485 punti, registrando un +0,34%.

Il bilancio settimanale è pari ad un +0,95%.

La scorsa settimana si concludeva l’articolo così:

“Ad ogni modo, il Gap Down ( si faceva riferimento al Vix) ancora da chiudere ed il forte ipercomprato (si faceva riferimento al listino americano) rendono probabile quantomeno una correzione e ciò proprio mentre lo S&P è tuttora in area 1.460.”.

Grafico aggiornato del VIX:

VIX - Grafico nr. 2

VIX – Grafico nr. 2

Il Vix è persino sceso ulteriormente ritoccando i minimi degli ultimi 5-6 anni.

Attualmente si trova a 12.46 (minimo a 12,29), il che rappresenta un livello di copertura da parte degli investitori bassissimo; in altre parole: scarsa avversione al rischio che, come, s’è detto la passata settimana “dev’essere considerata elemento positivo e fisiologico in un contesto di RISK OFF (assenza di rischio), mentre in una situazione di RISK ON (presenza di rischio) va letta come un segnale di pericolo imminente.”.

Altro aspetto da tenere presente: è ormai da oltre 6 mesi (da inizio luglio – vedi riquadro blu tratteggiato) che il Vix, fatta eccezione per temporenei sforamenti, si muove entro i 20 punti; fasi prolungate di volatilità contenuta sono tipiche per la nascita di bolle.

Ovvio però che, seppur quanto finora detto in merito alla volatilità deve farci tenere le antenne ben dritte, nulla vieta che tale fase possa prolungarsi ulteriormente e favorire una prosecuzione del rialzo del listino americano.

Ora passiamo direttamente ad esaminare il grafico col profilo dei volumi:

S&P 500 - Grafico nr. 2

S&P 500 – Grafico nr. 3

Per quanto, per i motivi appena citati, ogni momento potrebbe rivelarsi quello giusto per una correzione o persino per un’inversione, il canale rialzista evidenziato in figura ed il deciso calo della volatilità hanno favorito il superamento di area 1.460 punti (forte concentrazione di volumi).

Ora, analizzando il movimento dello S&P 500 all’interno di quel canale ascendente, ed avvalendoci della tecnica delle estensioni di Fibonacci, individuerò dei possibili target al rialzo in corso:

S&P 500 - Estensioni di Fibanacci - Grafico nr. 4

S&P 500 – Estensioni di Fibanacci – Grafico nr. 4

Facciamo un breve riassunto di quanto accaduto:

  1. il mercato ha dapprima toccato un minimo a 1.343 punti, dal quale è poi risalito…
  2. …fino a 1.448 punti per poi correggere…
  3. ….registrando un minimo crescente a 1.398

Tali tre punti ci consentono di calcolare le estensioni di Fibonacci:

  1. 1.462 punti
  2. 1.502 punti
  3. 1.567 punti

Il primo livello è già stato superato per cui perde di importanza.

Il secondo obiettivo è quello che il più delle volte si rivela essere quello giusto ed a questo punto, anche considerata la chiusura di settimana sui massimi, è lecito attendersi che lo S&P 500 possa almeno giungere nei pressi dei 1.502 punti.

Il terzo livello viene invece raggiunto molto più raramente, solitamente in un contesto di forte euforia.

Ad ogni modo, anche volendo ipotizzare il target più ambizioso, andiamo ad osservare il grafico di lungo termine (15 anni) dello S&P 500:

S&P 500 - Grafico nr. 5

S&P 500 – Grafico nr. 5

La linea orizzontale è riferita a quei 1.567 punti che, come detto, costituiscono l’obiettivo più ambizioso tra quelli indicati da Fibonacci; com’è possibile, nei pressi di quel valore sono stati segnati i precedenti due massimi degli ultimi 15 anni (marzo 2000 e ottobre 2007), valori dai quali il mercato è poi crollato.

Sintetizzando, ad oggi l’impostazione tecnica è rialzista e nel caso di effettiva prosecuzione del rialzo, l’obiettivo più probabile è area 1.502 punti, ma se anche le mani forti avessero deciso di far salire ulteriormente l’indice, in area 1.567 si trova l’obiettivo più ambizioso indicato da Fibonacci ed una resistenza statica derivante dai due massimi di assoluto rilievo degli ultimi 15 anni.

In sintesi, margini per proseguire il rialzo ce ne sono, ma non sono così ampi.

Riccardo Fracasso

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