S&P 500: ancora una Engulfing Bearish
Sabato scorso, nell’analisi dedicata allo S&P 500, si scriveva:
“…ad oggi la situazione è serena; in altre parole, solo al sopraggiungere di notizie economiche particolarmente negative o nel momento in cui l’analisi tecnica ci fornirà un segnale di inversione ribassista, sarà bene allarmarsi.”.
Dopo che la serenità della situazione cui si alludeva ha concesso allo S&P di allungare e portarsi fino a 1530 punti, la seduta di mercoledì ci ha fornito un segnale di inversione ribassista:
Trattasi di una Engulfing Bearish, figura che, come più volte detto , è di inversione ribassista.
Identificata la presenza di una configurazione, come al solito, andiamo a valutarne l’attendibilità.
Innanzitutto, osserviamone il posizionamento: come ogni figura di inversione ribassista deve formarsi all’apice di un chiaro movimento rialzista, condizione che, come è facile notare dal grafico, è rispettata.
Ora passiamo alla verifica del segnale tramite la compressione:
La candela ridotta è molto simile ad una Shoting Star, anch’essa figura di inversione ribassista.
Certo, sarebbe preferibile che l’ombra superiore fosse almeno doppia rispetto al corpo (caratteristica di una Shooting Star), ma possiamo affermare con un pò di elasticità che il segnale originario della Engulfing Bearish è confermato (seppure in modo non pulito) da quello della candela compressa.
E’ già successo recentemente e proprio con lo S&P 500 che una Engulfing Bearish venisse dopo poco smentita per cui, non ci resta che verificare se nelle prossime sedute l’indice americano sia in grado o meno, nel caso di un eventuale rimbalzo, di portarsi oltre la metà del corpo dell’ultima candela (grafico nr. 1) che si trova a 1.520-1.521 punti.
Sempre la passta settimana, si scriveva:
‘Considerato quanto finora esposto, personalmente ritengo che se da una parte sia corretto dal punto di vista finanziario mantenere eventuali posizioni long in essere fino a che l’analisi tecnica non ci fornirà segnali d’allarme, dall’altra i livelli raggiunti suggeriscono di non incrementarle.’.
Ed i segnali di allarme, come detto, sono arrivati.
Riccardo Fracasso
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