Inizio questo articolo ripercorrendo brevemente i punti salienti delle ultime analisi dell’oro.

Era il 24 Febbraio (al tempo l’oro valeva 1.666 dollari) quando si scriveva:

“Come possiamo osservare nel grafico dell’oro, la media mobile a 50 giorni ha recentemente incrociato verso il basso quella a 200 giorni; in altre parole, s’è verificato l’incrocio della morte.”

Il 4 giugno, quando l’oro quotava 1.412 dollari, dopo aver evidenziata la presenza di una Inverted cup with handle (letteralmente ‘tazza con manico rovesciata’) in fase di formazione, si affermava:

“Applicando la teoria alla pratica, possiamo affermare che una rottura convinta da parte dell’oro di 1.338 dollari renderebbe probabile il raggiungimento di area 1.188.”.

Il primo di  Luglio, dopo aver registrato l’effettivo raggiungimento dell’obiettivo indicato con largo anticipo, si scriveva:

“Riassumendo quanto finora scritto:

  • raggiungimento obiettivo della Inverted cup with handle;
  • formazione di una Engulfing Bullish piuttosto affidabile;
  • forte ipervenduto.

Sono tutti aspetti che indicano come probabile un rimbalzo.”.

A distanza di poche settimane è possibile constatare che il rimbalzo è realmente avvenuto, tant’è che ieri (22 Luglio) l’oro ha chiuso a 1.334 dollari (+12% dai minimi).

Grafico:

 

Oro

Oro

Com’è possibile notare, a dispetto del notevole rimbalzo in corso, l’oro rimane all’interno di un canale ribassista e proprio da ieri si ritrova a ridosso della trendline superiore di massimi decrescenti.

E’ bene tenere presente che tale trendline rappresenta un ostacolo al recupero in atto.

Tutto ciò avviene con un RSI a 2 giorni che indica un fortissimo ipercomprato.

Inoltre, ricordiamo quanto evidenziato  sempre ad inizio Luglio:

“Tuttavia, la chiusura mensile e trimestrale (Ndr: Giugno e 2° trimestre) sui minimi rendono probabile un nuovo minimo mensile nel mese di Luglio ed un nuovo minimo trimestrale in uno dei due mesi successivi (Agosto e Settembre).”.

Non si può assolutamente escludere che il recupero dell’oro prosegua, ma gli elementi finora citati (raggiungimento trendline superiore, presenza forte ipercomprato di brevissimo e chiusura di Giugno e del 2° trimestre sui minimi) suggeriscono quanto meno cautela.

Anche l’eventuale superamento della trendline, seppur aspetto positivo, non basterebbe per eliminare ogni preoccupazione.

A mio avviso, pur essendo gli attuali valori ancora convenienti in un ottica di lungo periodo, alleggerire eventuali posizioni in portafoglio per attendere di valutare un eventuale storno è comportamento finanziariamento corretto.

Nell’eventualità di una correzione, se l’oro si dimostrerà in grado di segnare un minimo crescente (quindi distintamente superiore ai 1.180 dollari) avremo un ottimo segnale di forza.

Riccardo Fracasso

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2 Responses to ORO a ridosso di una trendline

  1. roberto ha detto:

    dr. Fracasso buona sera, qual’è la situazione aggiornata dell’oro, in particolare dei titoli auriferi ? grazie per l’attenzione. cordiali saluti. RC

    • RICCARDO FRACASSO ha detto:

      Buongiorno Roberto,

      per quanto riguarda l’oro, raggiunta la trendline superiore ha arrestato la sua corsa, anche se va segnalato che non ha ancora iniziato comunque a correggere.
      Per quanto riguarda i titoli auriferi, ne ho controllato l’andamento proprio negli ultimi giorni.

      Ho confrontato l’andamento tra oro e titoli auriferi degli ultimi 5 anni concludendo che i titoli auriferi amplificano (sia al rialzo che al ribasso) i movimenti dell’oro, anche se in alcune occasioni (non sempre) i titoli anticipano le inversioni del metallo prezioso.

      Partiamo col dire che sia per l’oro che per i titoli auriferi, per avere un segnale che dia ampie garanzie che il peggio sia passato, servirebbe una discesa che consenta di registrare un minimo crescente.
      Tuttavia, non è raro che, specie sui minimi, la risalita sia a V.

      Sia i titoli che l’oro vivono di periodi prolungati (si parla di qualche anno) di forte tendenza durante i quali sono in grado di guadagnare o perdere tantissimo.
      Ovvio che individuarne con una certa precisione i punti di svolta risulta molto prezioso.
      L’oro, e ancor più i titoli, provengono da circa tre anni di fortissimi ribassi.
      Proprio per questo motivo, non mi stupirei che nel momento della risalita i titoli auriferi ancora una volta amplificherebbero il movimento dell’oro.
      Non mi stupirei nemmeno se l’oro dovesse scendere in questi giorni ed i titoli dovessero rallentare la discesa, proprio perché qualcuno potrebbe essersi accorto della maggior convenienza.

      Sempre nella ricerca di approfondire l’argomento ho letto che diverse istituzioni stanno recentemente acquistando oro togliendolo dal mercato, il che significa che si riduce il flottante e quindi l’offerta (fattore positivo per un rialzo); sembra quindi esserci la convinzione che i livelli attuali dell’oro (correzioni a parte), siano comunque interessanti.

      Un altro elemento da considerare: le forti inversioni rialziste dell’oro solitamente sono precedute prima da un’inversione ribassista delle obbligazioni e poi da una miccia che crei panico.
      L’inversione del mercato obbligazionario l’abbiamo già avuta, mentre lo scoppio della miccia no, anche se veniamo da cali tali che sia possibile l’ipotesi che oro e titoli auriferi ripartano in anticipo.
      Inoltre, i livelli sono talmente bassi che, per quanto la correzione possa non essersi esaurita, in ottica medio-lungo periodo sono molto interessanti, specie quelli dei titoli auriferi.

      A livello operativo ora le possibilità, per chi pensasse ad un ingresso, sono due:
      1 – verificare se l’oro ed i titoli auriferi effettivamente realizzano un minimo crescente;
      2 – acquistare senza attendere ulteriori conferme.
      Ovviamente sono due operazioni in ordine crescente di rischio.
      Nel primo caso si evita il rischio di eventuali colpi di coda (ribassista) di fine tendenza correndo però il rischio che il prezzo scappi via, viceversa nel secondo caso.

      Sono entrambe soluzioni corrette finanziariamente.

      Ripeto, comunque, che se anche non si ‘indovina’ l’esatto punto di svolta, i livelli sono tali che in un’ottica di medio-lungo periodo sono, a mio avviso, alquanto interessanti.

      La convenienza aumenta se si considerano le alternative: i titoli obbligazionari non rappresentano da mesi un’opportunità conveniente, ed i mercati azionari col tempo dovrebbero vivere anch’essi mesi difficoltà.

      Spero di averti fornito elementi di supporto utili; nel caso di dubbi chiedimi.

      Nel frattempo, ti saluto.

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