Mercoledì, come da attese, la FED ha mantenuto i tassi invariati (5,25-5,50%) restando all’interno di una pausa monetaria post pivot (raggiunto con la riunione dello scorso luglio).

Alla base della decisione, la viscosità dimostrata dall’inflazione negli ultimi mesi e la bassa disoccupazione.

Inoltre, Powell ha definito ‘improbabile’ una sforbiciata per la prossima riunione (giugno).

Nel corso degli ultimi mesi le aspettative sono scese a un solo taglio di uno 0,25% per l’anno in corso, a novembre; qualche mese fa le attese erano per tagli annui complessivi di un punto e mezzo.

Si conferma quindi lo scenario ‘tassi alti più a lungo’.

Riccardo Fracasso

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