From the daily archives: venerdì, Ottobre 25, 2013

Il Ftse Mib  ha chiuso la seduta a 18.875 punti, registrando un -1,45%.

Il bilancio settimanale è pari ad un -2,05%.

Grafico:

Grafico nr. 1 - Ftse Mib

Grafico nr. 1 – Ftse Mib

La scorsa settimana:

“Premessi tali punti, al momento, considerato il raggiungimento di un importante livello di estensione di Fibonacci ed in presenza di forte ipercomprato, trovo operazione assolutamente azzardata aprire posizioni long in questo periodo.

Per quanto siano fondate le considerazioni precedenti e per quanto il Ftse Mib potrebbe ancora sorprendere, un calo potrebbe essere dietro l’angolo ed in tal caso, nonostante la notevole forza relativa del nostro indice, probabilmente assisteremo comunque ad una discesa piuttosto consistente, dato che si viene da un rialzo spettacolare.”

A distanza di una settimana è possibile affermare che il calo era effettivamente dietro l’angolo, visto e considerato che, dopo un temporaneo ulteriore allungo, nelle ultime sedute il Ftse Mib ha ceduto in modo netto.

Ora andiamo ad osservare l’andamento del nostro indice nella settimana appena conclusa:

Grafico nr. 2 - Ftse Mib - Andamento settimanale

Grafico nr. 2 – Ftse Mib – Andamento settimanale

Possiamo osservare come il Ftse Mib sia sceso proprio nella seconda parte della settimana che, come più volte sostenuto, è quella più importante.

Per di più, la chiusura settimanale nei pressi dei minimi ne rende probabile un ulteriore per la prossima settimana.

Da sottolineare inoltre la decisa perdita di forza relativa del Ftse Mib nei confronti dell’Eurostoxx, dello S&P 500 e dell’oro.

Pur ritenendo che tale perdita di forza relativa col tempo si rileverà un evento temporaneo, al momento va evidenziata e considerata come un aspetto negativo per il nostro listino.

Riassumendo, abbiamo:

  • discesa nella seconda parte della settimana;
  • chiusura settimanale sui minimi;
  • decisa perdita di forza relativa.

Tutti questi elementi suggeriscono a gran voce una prosecuzione del calo in corso.

Andiamo allora a ricercarne l’obiettivo con l’ausilio dei ritracciamenti di Fibonacci:

Grafico nr. 3 - Ftse Mib - Ritracciamenti di Fibonacci

Grafico nr. 3 – Ftse Mib – Ritracciamenti di Fibonacci

Elenco dei livelli:

  • 17.727 (38,2%);
  • 17.188 (50%);
  • 16.649 (61,8%).

Ricordo ancora una volta che statisticamente il più delle volte il primo storno si ferma al primo ritracciamento, il che lo rende obiettivo credibile.

Per di più, la rilevanza di tale livello cresce se si considera che è pressoché coincidente con l’area di supporto intorno ai precedenti massimi del 17 maggio (17.645) e del 19 agosto (17.688).

Combinando i valori potremo considerare come solida soglia di supporto l’area 17.645-17.727.

Molta importanza ricopre anche il secondo livello di ritracciamento di Fibonacci.

Difatti, tale livello è pressoché coincidente con il precedente minimo rialzista del 30 settembre (17.200), il che ne rafforza la valenza.

Inoltre, va evidenziato che l’eventuale rottura del ritracciamento del 50% significherebbe avere un minimo decrescente (inferiore, per l’appunto, a quello del 30 settembre), che costituirebbe un primo importante elemento di deterioramento dell’impostazione rialzista di fondo del Ftse Mib.

A quel punto, però, sarà importante osservare se l’eventuale rimbalzo andrà o meno a segnare un massimo decrescente.

In tal caso saremo in presenza di una sequenza di massimi e minimi decrescenti.

E’ bene precisare che per valutare la qualità di un calo  è più importante l’entità del successivo rimbalzo che la profondità della discesa (viceversa per i rialzi).

Per cui una discesa sotto i 17.200 sarebbe sicuramente elemento molto negativo, ma poi sarà necessario assistere ad un massimo decrescente prima di parlare di inversione ribassista.

Ad ogni modo, considerando quanto esposto nell’analisi, allo stato attuale delle cose io ritengo che nonostante il calo in corso debba proseguire e raggiungere almeno la prima area citata (17.645-17.727), l’impostazione di fondo del Ftse Mib debba essere considerata rialzista.

In altre parole, quella che a cui stiamo assistendo è definibile come una correzione di un movimento rialzista.

Ovvio che eventuali notizie negative potrebbero anche compromettere l’impostazione rialzista di fondo, ma è decisamente meglio tenere in considerazione ciò che di concreto abbiamo (correzione con impostazione di fondo rialzista).

Riccardo Fracasso

 
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