Lo S&P 500 ha chiuso la seduta a 2003 punti, registrando un +0,33%.

Il bilancio settimanale è pari ad un +0,75%.

La settimana appena conclusa ha visto lo S&P 500 registrare un nuovo massimo assoluto a 2005 punti.

Il mese di Agosto si conclude con un +3,77%.

La chiusura mensile nei pressi dei massimi rende probabile un nuovo massimo nel mese di Settembre:

S&P 500 - Base mensile

S&P 500 – Base mensile

Nonostante sussistano da diversi mesi le condizioni tipiche per l’inizio di una fase distributiva dell’indice americano, la carenza di alternative convenienti e le aspettative di eventuali misure da parte della BCE (che pur riguardando direttamente l’Area Euro favoriscono i mercati in generale) ne sostengono le quotazioni.

La scorsa settimana s’era ipotizzata una strategia di pairs trade:

“Il differente posizionamento tra il listino americano e quello italiano suggerisce inequivocabilmente di prediligere il nostro (aspetto peraltro che ha una logica se si considera che eventuali misure della BCE favorirebbero principalmente l’Area Euro).

Tuttavia, il trend dello S&P 500 resta saldamente rialzista e mancano figure di inversione ribassista che suggeriscano l’apertura di posizioni short.

Dal punto di vista finanziario, le sole operazioni short sull’indice americano finanziariamente corrette sono quelle all’interno di una strategia di pairs trade affiancate da posizioni long sul Ftse Mib (o più in generale sul mercato azionario dell’Area Euro).

Il pairs trade è una strategia che implica l’apertura simultanea di una posizione rialzista e di una ribassista di due indici omogenei (per esempio due listini azionari).

L’obiettivo di tale strategia non punta a guadagnare su entrambe le operazioni (sia quella short che quella long) ma sulla maggior forza relativa di un indice (nel caso specifico il Mib) rispetto ad un altro (S&P 500).

Si conclude l’analisi ribadendo la convinzione che la borsa americana sia da acquistare solo nel caso di correzioni decise.”.

Nella settimana appena conclusa un eventuale pairs trade si sarebbe rivelato effettivamente vantaggioso, poiché il Mib (+2,67%) ha sovraperformato lo S&P 500 (+0,75%) di quasi due punti percentuali.

Nel frattempo non sono svaniti i motivi di una strategia simile.

Sia chiaro, al momento ritengo più probabile un ulteriore allungo dello S&P 500 che non un suo calo, ma  alla luce di una possibile minor forza relativa rispetto al Mib (ed all’Area Euro), appare alquanto adatta una strategia di pairs trade.

Nel caso in cui Draghi dovesse deludere il mercato, probabilmente tale strategia andrebbe abbandonata.

Riccardo Fracasso

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