Il referendum è uno strumento giuridico che consente di rivolgere agli elettori il consenso o il dissenso rispetto ad una decisione in merito ad una specifica questione.

Personalmente lo reputo una grande forma di democrazia.

Tuttavia, non sempre il ricorso al referendum rappresenta la scelta migliore.

Talvolta, per esempio, gli elettori non hanno la preparazione adeguata per poter votare in modo consapevole.

Spostandoci alla Grecia, penso sia lecito dubitare, senza voler offendere nessuno, che ai cittadini  fossero stati spiegati in modo chiaro i rischi legati ad un eventuale rifiuto della proposta della Troika.

Sia chiaro, non si sta sostenendo che chi ha votato NO abbia necessariamente sbagliato, ed è comprensibile lo stato d’animo di chi è stanco di subire l’imposizione di continui sacrifici; si vuol più semplicemente dire che, probabilmente, i pericoli legati a tale voto non erano ben chiari.

Pertanto, scarsa consapevolezza.

Per di più, i cittadini greci erano tenuti ad esprimere il proprio giudizio in merito ad una proposta che, stando ad alcune dichiarazioni autorevoli, non era nemmeno più sul tavolo.

Inoltre, esistono situazioni in cui il referendum, indipendentemente dal suo esito, è inutile se non addirittura controproducente.

Chiariamo il concetto distinguendo i due possibili scenari:

  • “SI”: in tal caso il governo probabilmente si sarebbe sciolto lasciando il posto ad uno nuovo che sarebbe stato costretto ad accettare l’ultima proposta messa sul tavolo, ammesso che la stessa fosse ancora valida;
  • “NO”: è il risultato reale del referendum ed il governo in carica capeggiato da Tsipras ora è costretto a stringere un accordo solo se a condizioni più favorevoli a quelle contenute nell’ultima proposta. Pertanto, legittimazione da parte del popolo ma minore margine decisionale. Personalmente non vedo motivo per cui il parere negativo da parte dei cittadini greci possa facilitare un accordo; se la Troika avanzerà ulteriori concessioni sarà semplicemente perché vuole trovare un’intesa, indipendentemente dal NO.

E’ bene ricordare che le  trattative sono state sospese per alcuni giorni in attesa di conoscere l’esito del referendum; quindi, in entrambi i casi (SI e NO) l’effetto sarebbe stato quello di ritardare il raggiungimento di un accordo, in una situazione in cui ogni giorno che passa le condizioni della Grecia si fanno sempre più critiche e più difficili da sanare.

L’unico vantaggio per la Grecia si sarebbe ottenuto nel caso in cui la Troika, di fronte alla minaccia del referendum, pur di evitarlo, avesse smesso di tirare la fune accettando le richieste del governo.

Così non è stato.

Riccardo Fracasso

 

8 Responses to Referendum: riflessioni

  1. Filippo ha detto:

    Buonasera Riccardo! Articolo ineccepibile, il referendum è stato alla fin fine un male x tutti..!!! Riguardo i mercati, sembra che gli indici americani abbiano registrato una falsa rottura ribassista x ripartire al rialzo… pensi che anche l’Italia con l’arrivo odierno in area 20.900 possa aver terminato la discesa o a sto punto ci aspettano i 20250? Grazie in anticipo, Filippo

    • RICCARDO FRACASSO ha detto:

      Ciao Filippo,
      ritengo che in questa fase estremamente legata alle voci provenienti dalla Grecia sia sbagliato indicare un supporto tecnico.
      Nel momento in cui giunge una notizia positiva in merito alle trattative gli acquisti partono indipendentemente che si sia su un supporto o meno.
      Negli USA la questione è un po’ diversa perché meno coinvolti, anche se c’è da dire che nel caso in cui dovessero mettersi male le cose, anche lì potrebbe diffondersi il panico.
      Riccardo

  2. Riccardo ha detto:

    Ciao Riccardo,
    a prescindere dalle considerazioni reali e concrete che hai sapientemente esposto, personalmente ritengo che la questione sia ben di altra natura, mi spiego:
    Grecia è anello Geopolitico determinante per la NATO, e di fatto le pressioni USA sulla sua salvezza sono e saranno sempre forti nei confronti dei governi che decidono x l’Europa. Se aggiungiamo l’interesse degli stessi a salvaguardare le proprie banche finanziatrici 2+2=4.
    10 milioni di abitanti con un economia arretrata e scarse risorse (eccetto il turismo) sono il prezzo che un continente deve pagare x tenere sotto controllo i confini con le altre potenze confinanti. Più po meno come una polizza di assicurazione, paghi il premio x stare tranquillo, in più alvcune istituzioni finanziarie ci fanno pure business ad libitum. Tsipras lo sa ed alza il prezzo.

    • RICCARDO FRACASSO ha detto:

      Buongiorno.

      • roberto ha detto:

        ciao Riccardo, condivido pienamente la Tua analisi, in particolare trovo disdicevole “usare” lo strumento del referendum non per il bene dei cittadini stessi, ma per calcolo politico.calcoli del resto sbagliati, perchè oggi i fuochi sono 2.cambiando fronte,la crisi delle borse asiatiche, è un preludio a qualcosa di brutto o una correzione ad una bolla? ciao e complimenti.

        • RICCARDO FRACASSO ha detto:

          Io Roberto resto dell’idea che nel caso di accordo ripartono gli acquisti.
          E’ sufficiente la seduta odierna per capire che gli acquirenti stanno solo aspettando una buona notizia per spostare i soldi dalla liquidità alle borse.
          E fino a che i listini americani reggeranno, penso che restino intatte le possibilità di allunghi anche consistenti, purchè in Grecia si trovi in tempi stretti una soluzione, ma su questo, purtroppo, non dispongo della palla di cristallo (nemmeno i protagonisti sanno come andrà a finire, pensatevi se lo posso sapere io).
          Riccardo

  3. giovanni ha detto:

    Buongiorno Riccardo. Una cosa è certa. Tutti noi aspettavamo il raggiungimento dei 25 mila punti,la realtà di oggi è che stiamo pregando per non rompere i 20 mila!!! Tutto quello che ci sta nel mezzo poco conta….i motivi …il voto della Grecia, la Cina…e il sole. Purtroppo abbiamo preso tutti un bel abbaglio.E adesso speriamo davvero di non scendere sotto 19000..perché già il trend è entrato short….Buona giornata e grazie x le tue considerazioni.Giovanni.

    • RICCARDO FRACASSO ha detto:

      Ciao Giovanni.
      Partiamo col dire che gli stop servono per limitare i danni.
      Le motivazioni di un calo sono importanti perché capire ciò che ha inciso su un movimento ci aiuta a capire cosa tenere d’occhio.
      A parte questo, io non sarei tanto negativo, nel senso che in caso di accordo l’ipotesi 25000 resta in piedi.
      Ad ogni modo il trend di medio è da tempo ribassista, mentre quello primario resta tuttora rialzista.
      Riccardo

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