Lo S&P 500 ha chiuso la seduta a 1.921 punti, registrando un -1,53%.
Il bilancio settimanale è pari ad un -3,4%.
La scorsa settimana si evidenziò la comparsa di un Hammer settimanale specificando che, comunque, necessitava di conferme, conferme che non sono arrivate:
D’altra parte, anche per lo S&P 500 si invitò, per l’ennesima volta, alla prudenza:
“Comunque sia, anche per lo S&P 500, a costo d’esser noioso, concludo sottolineando come, a mio parere, il rialzo in corso rappresenti un semplice rimbalzo che non va considerato come un movimento da cavalcare (trader a parte) ma come un’occasione da sfruttare per liquidare (o perlomeno ridurre drasticamente) eventuali posizioni in portafoglio.”.
Negata l’Hammer, si indebolisce l’ipotesi di pull back presso la base del range laterale (area 2.040 punti).
I mercati azionari stanno dimostrando una notevole debolezza nelle ultime settimane, non solo nella discesa ma, anche e soprattutto nell’incapacità di metter a segno un rimbalzo degno di tal nome.
Allo stato attuale, al di là di fisiologici recuperi temporanei e di breve durata (che poco interessano agli investitori, se non per liquidare), l’impressione è che le vendite non siano affatto esaurite.
Riccardo Fracasso
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