Ftse Mib: tornano gli acquisti
Il Ftse Mib ha chiuso la seduta a 21.395 punti, registrando un +1,19%.
Il bilancio settimanale è pari ad un +0,26%.
Settembre si è concluso con un -2,95% mentre il terzo trimestre del 2015 con un -5,19%, ma distante dai minimi.
Di seguito il grafico su base mensile con evidenziati l’attuale trend secondario ribassista ed il precedente, del 2014:
Ora un po’ di analisi ‘logica’ che, proprio l’anno scorso in questo stesso periodo, si rivelò tanto preziosa, permettendoci di scorgere opportunità sul mercato azionario, laddove molti vedevano solo rischio.
Aspetti favorevoli:
- vicinanza a supporti tecnici importanti: l’eventuale raggiungimento dell’area intorno alla parallela inferiore della forchetta che governa il trend primario rialzista in corso da Luglio 2012 rappresenta un supporto molto interessante;
- stagionalità statisticamente favorevole: proprio in questi giorni si è fatto ingresso nel periodo Ottobre/Aprile che il più delle volte è benevolo per i mercati azionari occidentali, proprio come l’anno scorso, quando si segnò un minimo e si iniziò a gettare le basi per la ripartenza;
- carenza di alternative: il mercato monetario e quello obbligazionario offrono rendimenti non appetibili, ed è sufficiente che anche una modesta percentuale si sposti in un asset molto più piccolo come quello azionario, per spingere significativamente verso l’alto le quotazioni di questì’ultimo.
Tra gli elementi negativi, al di là dei sempre possibili imprevisti negativi, quello più pericoloso è il margin debt in calo nelle ultime due rilevazioni mensili (Luglio e Agosto).
Se il deleveraged dovesse proseguire (servono conferme), gli eventuali flussi in entrata sull’asset azionario (provenienti dal mercato monetario e dei bond) rischierebbero di essere vanificati da quelli in uscita necessari per la chiusura delle posizioni a leva.
Tuttavia, pur non sottovalutando il rischio, la lettura d’insieme mi porta a sostenere che ogni correzione del mercato azionario sia da considerare come un’interessante opportunità di medio periodo.
Ormai da diverso tempo s’è indicata l’area intorno alla parallela inferiore della forchetta rialzista di lungo termine come un target credibile del calo in corso da qualche mese.
Tale trendline transita a valori convergenti col minimo registrato ad Agosto (20.158 punti).
L’area intorno a tale livello rappresenta un importante supporto.
Una considerazione che mi sento di fare in questo periodo è quella di non ricercare necessariamente il minimo.
Quando si parla di area, infatti, si parla della fascia di prezzi intorno ad un livello.
Come potete osservare dal grafico, il minimo di Agosto e quello di Settembre potevano già considerarsi interni all’area intorno alla parallela inferiore della forchetta.
A mio avviso, dovessimo avvicinarci nuovamente alla trendline inferiore si ripresenterebbe nuovamente una buona opportunità di medio periodo.
Riccardo Fracasso
31 Responses to Ftse Mib: tornano gli acquisti
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ciao Riccardo….io sono poco ottimista a dire il vero. Ero ottimista un anno fa di questo periodo, ora non lo sono più.
Il motivo è legato all’ america e al dax. Per l’ america mi sembra che anche tu tempo fa avessi qualche dubbio…..guarda qui di seguito :
http://finanzaedintorni.info/category/analisi-indici-borse/analisi-sp500/page/7/
Ora tutto è possibile e sicuramente il momento è difficile in quanto i soliti noti in america fano di tutto per intorbidire le acque ed impedire a noi di vedere, ma se dovessi dire cio’ che penso….non avrei grosse aspettative
Ciao Giorgio, in quella stessa analisi avevo precisato che, pur essendo negativo, ritenevo improbabile un’autentica inversione ribassista.
Riccardo
Buonasera Riccardo
Grazie per l’analisi, non mi stancherò mai di scriverlo e prossimamente di dirtelo anche personalmente in quanto almeno per me rappresenti un vero e proprio punto di riferimento.
Grazie ancora.
Graziano
Prego, buon weekend Graziano.
Riccardo
il mio problema Riccardo, sta nel fatto che le forchette a volte vengono rotte al ribasso ed il fatto di trovarsi sulla parte inferiore di esse non garantisce il rimbalzo. Mi par di capire che tu dici che non ci sono al momento alternative economicamente convenienti al mercato azionario…beh il mercato azionario per qualcuno diventerebbe ancor più conveniente se costui o costei scuotesse ben bene la pianta per far scendere tutte le mele e le raccogliesse poi a terra. C’è sempre qualcosa che è più conveniente di ciò che è già conveniente. Ciò che regge i mercati azionari, secondo me, sono solo i flussi di capitali retail in entrata ed in uscita. Quando il flusso di capitali retail che escono diventa comparabile o maggiore di quello dei capitali retail che entrano, forse per qualcuno è il momento di scuotere la pianta. Queste sono idee mie, forse sono malizioso e domani mattina mi sveglio e trovo che i mercati mi dicono che ho solo sognato dietrologie che non esistono, ma in ogni caso….per ora continuo ad avere dubbi. Può darsi benissimo che i mercati salgano ancora…..io rimango dubbioso. Ciao di nuovo e complimenti per il blog…..ben fatto.
Ovviamente il nostro compito è quello di individuare lo scenario più probabile e non quello certo.
Ciò premesso, se da una parte è vero, come hai sottolineato, che le forchette a volte sono rotte, dall’altra è altrettanto vero che il più delle volte reggono (quindi scenario più probabile).
Io comunque non mi sono limitato a considerazioni solo grafiche ma le ho verificate su quel che è il contesto.
Gli asset del sistema finanziario sono monetario, obbligazionario, azionario e l’oro.
Non ce ne sono altri.
I primi due non sono assolutamente sconvenienti ed è lì che c’è una bolla che peraltro si sta sgonfiando (seppur molto lentamente) da un paio di trimestri.
I flussi potrebbero dirigersi, in caso di forti turbolenze, sull’oro (ma non può finire tutto lì) ed il monetario (nonostante non sia appetibile) ed è in quest’ultimo che si sono spostati negli ultimi mesi di volatilità ma, andato in secondo piano il pericolo (grecia, cina, ecc.) e raggiunti livelli interessanti dal punto di vista tecnico (perché non si può dire che ciò non vi sia stato in questi mesi), l’investimento azionario può tornare interessante, e pure molto.
Riccardo
Buongiorno Riccardo, nell’analisi sopraesposta fa riferimento al margin debt che in luglio e agosto è risultato in calo e questa può essere una delle motivazioni del calo repentino dell’azionario…ma dove si possono trovare questi dati pubblicati aggiornati? In considerazione che un margin debt statisticamente basso può significare una possibile (non probabile) inversione del sentiment (da negativo a positivo. Grazie saluti
Ciao Cris, ho provato a risponderti via mail ma l’indirizzo che hai inserito non sembra valido.
Riccardo
Ciao Riccardo, grazie. Ritieni che prossimamente sia molto probabile tornare sotto ai 21.000 in avvicinamento alla zona target di cui parli o addirittura una qualche formazione di inversione rialzista possa essere già partita? Grazie
Ciao Oleh, ritengo possibile (forse probabile) un ritorno sotto i 21.000.
Buon weekend.
Ciao Riccardo farti i complimenti di rito è scontato.È un Po che non ti scrivo. Ma adesso è il momento. Ti scrivo e leggo persino in viaggio fuori Italia!Fatto questo preambolo vorrei chiederti 3 cose:1Cosa ne pensi dell incrocio della morte sullo S&P alla.luce degli ultimi rialzi?2Si può salire da qui in poi e a quali limiti sul Ftse Mib?Inizialmente non credevi molto a questo rimbalzo…e ora si potrebbe cadere ancora sui 20 mila…oppure credi si andrà dritti verso l alto?Grazie se riuscirai a rispondermi….un mega saluto e.ancora.GRAZIE.Giovanni.
Grazie per i complimenti Giovanni.
1 – gli effetti potrebbero essersi manifestati in forma ridotta in quel che è stato il secondo ritorno in area 1.860 punti, e non è da escludere che il mercato possa tornarci o perlomeno avvicinarsi.
2 – sul Ftse Mib io non escluderei possibili nuovi rapidi ritorni verso il basso che, a mio avviso andrebbero considerati come occasioni per l’acquisto senza voler necessariamente ricercare il minimo.
Riccardo
Buonasera Riccardo,
nell’eventualità che il trend primario positivo resista, quale pensi che possa essere nel medio/lungo periodo il target del nostro indice?
Salve Romolo,
nel caso, sicuramente avremo dei target intermedi dai quali avremo correzioni.
Per quanto riguarda il target finale, è troppo prematuro parlarne, sia perché gli elementi a disposizioni su cui lavorare sono pochi (anche se già qualcosa abbiamo) sia perché farlo in questa fase rischierebbe di produrre un effetto negativo in chi legge.
Ad ogni modo, margin debt ed imprevisti negativi permettendo, a mio avviso il target finale sarà ‘generoso’.
Riccardo
Ciao Riccardo, per semplificare, se le forchette molto probabilmente non si rompono, area 20500-21000 rappresenta un target a livello del quale rientrare?
Buon fine settimana.
Ciao Cristiano,
premetto che il mercato non necessariamente si muove come immagino io, per cui io esprimo il mio giudizio, nulla più.
L’area di supporto è un po’ più bassa ed è quel fascio di prezzi intorno a 20.200 punti, dove convergono parallela inferiore e minimo di Agosto.
Pur non esistendo una percentuale prestabilita per determinare l’area, potrebbe esser giusto calcolare un punto e mezzo sopra ed un punto e mezzo sotto il livello indicato.
Poi ripeto, magari il mercato partirà prima.
Riccardo
Ciao RICCARDO . Vado un po’ contro corrente.
Piazza Affari non pensi che stia mostrando i muscoli ?
Graficamente credo si stia formando un testa e spalle rialzista (neck line a 21.550p).
Penso che sia supportato anche da una possibile ESTENSIONE DI FIBONACCI su T/F SETTIMANALE :
A =20158p B=22448p C=20476p
61,8% a 21891p 100% a 22766 161,8% a 24181p.
Non pensi proprio possibile un 1°obiettivo in area 22.100 dove transita anche la MM200g ???
Si potrebbe ottimisticamente pensare una estensione ???? a 22.600p (chiusura del gap del 10-07-15???) e se non mi sbaglio AREA della PARALLELA SUPERIORE della FORCHETTA RIBASSISTA del TREND SECONDARIO prima del ritorno in AREA 20000P?
Probabilmente ho una visione troppo positiva ……
dato il contesto di questo periodo.
Comunque in anticipo mi scuso per le troppe domande e grazie come sempre delle TUE preziose e sagge risposte .
Buon Fine Settimana Maurizio
Onestamente è un’ipotesi da non escludere.
Tuttavia, se da una parte reputo sbagliato ricercare il minimo, dall’altra, considerata la volatilità, attenderei una correzione per entrare, pur conoscendo il rischio.
Riccardo
Una premessa fondamentale : QUESTA NON VUOL ESSERE UNA CRITICA PERSONALE . Assolutamente ! Lo dico solo per evitare che venga equivocata come tale ! Viceversa, mi permetto la franchezza che la caratterizza proprio per la stima che nutro verso il destinatario…senza la quale non avrei certo perso tutto il tempo che mi è costato scriverla 🙂
Sono già diverse settimane che avrei voluto scrivere alcune osservazioni senza purtroppo mai trovare il tempo necessario.
Alcune erano “previsive” – e mi rendo conto che non potranno più essere riconosciute come tali essendo state superate, sia pur correttamente, dagli eventi – altre retrospettive.
Intorno al mese di marzo (vado a memoria) ricordo che il leit motiv sottofondo di quasi ogni analisi relativa al FTSE Mib in questo blog era il “trend saldamente rialzista” e che le varie ragioni a supporto della prosecuzione del trend ascendente erano il trend stesso – che resta tale fino a prova contraria – l’assenza di alternative, la politica monetaria (QE), l’euro debole, il petrolio basso. Ricordo bene di aver osservato, in una di quelle occasioni, essenzialmente due cose. Innanzitutto il carattere a mio avviso alternativo e/o tautologico di quelle motivazioni. Esempio di alternatività sono euro debole e petrolio basso, evidentemente in antitesi perchè uno sterilizza l’altro, per non dire dell’omissione del carico fiscale italiano che nella catena di trasmissione rende quasi impercettibili i benefici al consumatore finale. La tautologia sta invece nel carattere autoreferenziale di un trend che è rialzista finchè appunto…resta tale : sale perché è rialzista o viceversa è rialzista perché sale ? In quest’ultimo caso nulla vieti che senza preavvisi cominci a scendere, anche perché – semmai – diventa via vua sempre più vicino il momento dell’inevitabile inversione. Avevo anche sottolineato la completa omissione di tutti gli aspetti “esterni” rispetto a questi (e ben più sostanziali), cioè le questioni macroeconomiche, geopolitiche, di carattere fondamentale, ed anche alcune inerenti i caratteri intrinseci del mercato come appunto il margin debt (una salita avvenuta in buona parte grazie ad acquisti a debito ha evidentemente un dna molto più vulnerabile : rischia cioè in misura molto maggiore di accartocciarsi, e ad una maggiore velocità); e infine l’aspetto della inevitabile correlazione con gli altri mercati, Usa e Germania in primis. In tutta sincerità, ero rimasto anche abbastanza sorpreso dalla completa marginalizzazione operata su questi elementi.
Ora, intorno a marzo al termine di un commento ricordo in modo distinto una specie di postilla che suonava così : “certo è il caso di ricordare che comprare oggi presenta un rapporto rischio – rendimento molto più sfavorevole rispetto a inizio anno”. Volendo fare una battuta, dovrei dire che, così come esistono le inversioni nei trend di mercato, ne esistono esattamente di analoghe anche nel modo di commentare i mercati. Ho scoperto di essermi in parte sbagliato su quella “sorpresa” poc’anzi descritta: gli elementi prima trascurati non per questo non erano tenuti presenti, ma erano semplicemente tenuti, come dire, nel cassetto, pronti ad essere adoperati al momento opportuno e ad occupare il palcoscenico argomentativo in una ideale staffetta con quelli precedenti. Si cominciano, cioè, ad omettere gli aspetti che prima erano evidenziati e ad evidenziare quelli che prima erano omessi
Iniziano le precisazioni cautelative, si abbandonano alla chetichella le argomentazioni rassicuranti introducendone, viceversa, altre che instillano via via dubbi e perplessità. Si inizia ad abbandonare le sottolineature dei punti di forza per passare a quelle dei punti deboli.
Così è avvenuto nei commenti : l’espressione “andamento saldamente rialzista” è stata inopinatamente cestinata, alla forchetta rialzista di lungo periodo ne è al’improvviso subentrata una ribassista, l’argomentazione dell'”assenza di alternative” per i soldi è anch’essa sparita (e non certo perché le alternative si siano nel frattempo presentate). Di converso, in modo del tutto speculare, sono state prese in considerazione la questione greca – ancorché fosse sul tavolo già da 3 anni – e poi quella russa, e poi il margin debt (anch’esso stra noto, ma prima ignorato) e poi la grande questione della bolla cinese, anch’essa ennesimo esempio di situazione sotto gli occhi che però diventa arbitrariamente rilevante solo all’improvviso. E infine, quando dopo una serie di scricchiolii anche DJ e Dax sono sprofondati, è stata opportunamente rispolverato anche l’aspetto della inevitabile correlazione tra mercati. La visione è diventata via via sempre più palesemente ribassista, il leit motiv di sottofondo è diventato il carattere di mero rimbalzo di ogni salita e l’inopportunità di inseguirlo.
Ebbene, dopo esserci lasciati ancora nel penultimo commento con questa impostazione, ecco che nell’ultimo sembra affiorare una nuova incipiente “controinversione”. La forchetta sotto esame è tornata ad essere quella rialzista (quella ribassista di medio periodo è a sua volta sparita). La precisazione sul concetto di “area” ed i riferimenti ai minimi di agosto e settembre – nonché l’evocazione della stagionalità favorevole – sembrano adombrare in modo un po’ subliminale la possibilità di essere già entrati in un nuovo movimento rialzista (sebbene sia l’ultimo trimestre del 2014 sia l’ultimo del 2013 dimostrino che le stagionalità favorevoli siano da prendere con le molle). E’ altresì ritornata alla grande in pista la “carenza di alternative”. I rimbalzi da non inseguire hanno riceduto il posto alle “occasioni d’acquisto”. Viceversa sono nuovamente spariti quasi tutti gli elementi negativi, a cominciare dalla crisi cinese (nonostante la frenata di un Paese che genera il 40% del PIL mondiale sia ancora del tutto in essere), la traballante situazione Usa, la crisi economica e valutaria indotta dai Paesi emergenti, rimanendo in evidenza solo il Margin debt.
Mi rendo conto che lunedì prossimo constateremo di essere rimbalzati di 1300 punti dai minimi registrati appena martedì scorso e che, a fronte di un range complessivo di poco più di 3000 in essere da 8 mesi, è difficile per un analista “esporsi” al punto di qualificare in modo univoco e chiaro 1300 punti come un rimbalzone più sostenuto egli altri OPPURE come un’inversione, però allo stesso tempo mi riesce difficile giustificare, in queste situazioni, le “inversioni nei commenti” di cui parlavo ironicamente all’inizio.
Un mercato del genere è di per sé frustrante perché sembra intenzionalmente sfuggire a ogni logica esplicativa (ad esempio : perché in Usa si reagisce con un crollo a un mancato taglio dei tassi, e ora invece si vola di fronte alla medesima prospettiva fornita da dati deludenti sul mercato del lavoro?). E’ ancora più frustrante per un investitore perché l’unica logica che sembrano rispettare è la fiducia che le banche centrali fungano da “badanti” di fronte alle evidenze economiche negative, dunque una sorta di “tanto peggio tanto meglio” autoreferenziale che stride con i fondamentali macroeconomici.
Ora : finchè un analista giustifica i suoi cambi di prospettiva da un punto di vista esclusivamente tecnico e grafico può anche starci (sarebbe un po’ come ammettere : sono il primo a non capire l’illogicità del mercato, questo è il mio metodo per affrontarla e pertanto mi limito a condividerlo con voi). Ma quando si cerca di spiegare e argomentare le inversioni dei mercati con argomenti che vengono, rigorosamente a turno, messi dentro al cassetto o tirati fuori soltanto a seconda della bisogna, allora questo è ancora più frustrante del mercato stesso. Se una serie di problemi e di elementi positivi sono sempre lì sul tavolo, IMMUTATE, non mi sembra cristallino e limpido ingigantire gli uni e minimizzare gli altri (o viceversa) a turno. Questo sembra il classico inospportabile approccio che si rileva nelle perniciose note delinquenziali dei broker quando devono invertire un buy in un sell o viceversa (ovviamente secondo i loro comodi) e l’ultima persona da cui me lo sarei aspettato, sebbene nel suo caso sicuramente in buona fede, è proprio Riccardo F.
Si sarà capito, spero, che queste osservazioni intendevano essere di carattere “metodologico” più che tecnico, e tradiscono nulla più che un po’ di delusione. Spero io per primo di aver sbagliato scambiando in queste impressioni lucciole per lanterne.
Un saluto.
Andrea
Salve Andrea,
se nel rispondere trascurerò alcuni aspetti del tuo commento, fammelo presente.
Semmai qualcuno deve provare un po’ di delusione, quello sono io, anche in virtù delle nostre differenti visioni che abbiamo avuto in passato e dell’andamento che, mi auguravo, ti avesse portato a metter in discussione il tuo metodo e a dar un po’ di più credito al mio.
Evidentemente non è stato così.
Però, se anche i fatti concreti non sono serviti, inutile sperarci.
Innanzitutto i commenti da te scritti risalgono a dicembre ed a gennaio.
In entrambi hai espresso la tua visione negativa sui mercati ponendo obiezioni alla mia che era positiva, affermando che davo il peso sbagliato ad alcuni elementi e ne sminuivo altri che tu reputavi più importanti.
I mercati poi sono volati e, sarà stata una coincidenza, ma per diversi mesi non ho più ricevuto alcuna tua mail.
Semmai era quello il periodo più giusto per usare il termine di frustrazione, non ora.
Per quanto riguarda il trend, va detto che ne esistono tre, quello primario, quello secondario e quello minore.
Si parte dal concetto (non certo di mia paternità) secondo cui un trend tende a mantenersi tale.
Tale concetto è importante perché chi fa analisi deve scegliere lo scenario più probabile, e già conoscere una tendenza significa partire da un’ipotesi potenzialmente più probabile di altre, fermo restando che esistono le inversioni.
Proprio per questo, oltre al trend, si considerano altri aspetti, anche non di natura tecnica, e si cerca di capire (proprio come s’è fatto in modo corretto mesi fa e si sta cercando di farlo ora) se sono sufficienti ad invertire o meno la tendenza.
Ed è questo il mio metodo di lavoro che, osservando l’andamento dei mercati, si è rivelato piuttosto affidabile.
Al tempo si parlava di trend primario rialzista e mai si è detto il contrario nei mesi successivi, tant’è che in un recente articolo (http://finanzaedintorni.info/2015/09/12/trend-primario-come-identificarlo/) si è pure spiegato in modo chiaro questo aspetto, ma evidentemente non hai avuto modo di leggerlo o ti è sfuggito.
All’interno di questo vi è il trend secondario che era ed è tuttora ribassista e che ho evidenziato e che è assolutamente da considerare.
Tuttavia, nel momento in cui si raggiungono livelli di lungo termine importanti (come la parallela inferiore della forchetta rialzista di lungo termine) si riconsidera il quadro tecnico e non, partendo dal presupposto secondo cui un trend secondario tende ad essere riassorbito da un trend primario, proprio come avvenne nella precedente occasione, quando invece discordavi dalla mia visione.
Non pensavo necessario dirlo ma, evidentemente mi sbagliavo: ovvio che nel momento in cui si è nella fase più acuta del trend secondario ribassista e lontani da supporti di lungo termine, si evidenzia la tendenza secondaria ribassista e non tanto quella rialzista, perché si vuole evitare il calo a chi legge.
In parte è vero che in alcuni casi, come dici tu, “Un mercato del genere è di per sé frustrante perché sembra intenzionalmente sfuggire a ogni logica esplicativa”, dall’altra, forse, dovrebbe, anche in virtù di quanto successo mesi fa, farti capire che dovresti metter in discussione il tuo modo di interpretarlo e la tua reale capacità di assegnare il giusto peso ai vari elementi.
Per esempio, se tu stesso sottolinei, riferendoti ai mercati, che “l’unica logica che sembrano rispettare è la fiducia che le banche centrali fungano da “badanti” di fronte alle evidenze economiche negative”, non capisco perché continui, nelle tue riflessioni, ad attribuire un peso quasi esclusivo all’economia (che, sia chiaro, io reputo importante) e non anche alle altre componenti.
Gli indici non si muovono dove vuole il singolo operatore e, o si accetta che i driver che li guidano non li scegliamo noi, o si è destinati ad essere, come sostieni, frustrati dal mercato.
Per quanto riguarda quella che tu consideri “inversione di commenti”, la trovo alquanto ingenerosa, poiché nelle mie analisi ritengo di essermi contraddistinto dalla massa proprio perchè ho sempre considerato gli aspetti contrari alle mie previsioni.
Tuttavia, c’è una domanda che tu non sembri volerti porre: il mercato azionario ha già scontato o meno i problemi cui hai fatto riferimento?
Parli della crisi cinese, ma forse ti è sfuggito come uno dei principali indici cinesi si è quasi dimezzato nel frattempo.
La Grecia (uno dei motivi che hanno contribuito al calo), pur senza risolvere i problemi in modo definitivo, si è allontanata dalla sua fase più critica.
In merito al margin debt, io l’ho sempre tenuto in considerazione (lo pubblico in ogni mio check up), e anche in quest’ultima analisi l’ho menzionato come elemento di rischio.
Tuttavia, un conto è se la tendenza è positiva (in tal caso è un aspetto favorevole, seppur possa indicare rischio), un altro è se la tendenza è negativa.
Al momento attuale non può dirsi invertita, ma abbiamo due rivelazioni in calo cui è bene prestare attenzione.
Anche se ho seri dubbi in merito, mi auguro di aver fatto chiarezza.
Buona domenica
Riccardo
Ciao cosa pensi del Dax indice che da maggio ha perso più del 20% e ormai ha toccato la linea inferiore del trend primario rialzista…c’è da aspettarsi che possa toccare 8800 punti compromettendo il trend primario? Allora sarebbero dolori anche per il fstemib… Ciao grazie
Salve Cris,
premesso che l’eventuale uscita dalla forchetta rialzista di lungo termine rappresenta un elemento negativo, non necessariamente indica l’inversione del trend primario.
Semplicemente finora tale forchetta lo ha governato/accompagnato, ma nulla vieta che il trend primario assuma una inclinazione diversa.
Tanto più che non siamo nemmeno giunti al ritracciamento del 38,2% dell’intero rialzo (poco sopra 9 mila punti).
Ad ogni modo, non mi stupirei se a fine mese potremo parlare di falsa rottura.
Vedremo.
Io sul medio periodo, al di là della volatilità di breve, sono positivo sui mercati azionari.
Potrebbero esserci false partenze in questo autunno, ma poi si potrebbe partire in modo robusto d’inverno, come già successo in passato.
Riccardo
Appena sopra 9000 vuol dire altri 6-7 punti…dax ridotto veramente male grazie!
Sarebbero 5 punti e mezzo, in linea con quel che può capitare anche nel nostro listino.
Riccardo
Ciao Riccardo solo un commento veloce. Mi pare tu indichi la strada x quel che tu vedi. Non sei il Vangelo…ma mi pare che la tua presenza e condivisione danno un idea chiara di dove potrebbe (condizionale)andare il mercato. Nemmeno dai indicazioni certe…ma solo” ci ragioni sopra.” Con questo non intendo far nessuna polemica ma solo ringraziarti x esserci e accompagnarci. Da molto lontano…con stima Giovanni.
Grazie per averlo sottolineato Giovanni.
Riccardo
Buongiorno Riccardo. Dopo vari tentativi sembra che il nostro indice abbia definitivamente rotto la precedente ribassista e a sto punto sia diretto verso la parte alta del precedente movimento laterale (zona 22200/22400). Pensi possa trattarsi di una falsa ripartenza come da te ipotizzato?
Ciao Riccardo, vorrei chiedere la tua opinione se possiamo considerare il movimento degli ultimi giorni, sul Mib in particolare, con moltà probabilità come una falsa partenza e quali livelli consideri come livelli chiave per comprendere eventuali segnali? Grazie
Oleh e Filippo, ho necessità di attendere i dati di chiusura settimanale per poter rispondere ed eventualmente indicare nuovi riferimenti tecnici.
Riccardo
Ciao Riccardo…la frustrazione è diventata amarezza.I dati osceni…con un FMI che per la quinta volta dice che la situazione MONDIALE è grave. Alcoa prima azienda Americana che fa un utile TERRIBILE aprendo la stagione delle trimestrali americane.E il rischio di focolai di guerra internazionale. E le borse volano e festeggiano con fuochi d artificio…..mah…..chi ci capisce qualcosa è bravo. La.domanda è: tu ci capisci qualcosa?Grazie Riccardo e perdona lo sfogo.
Ciao Giovanni,
in un contesto privo di rendimenti, il mercato può salire anche senza particolari motivi.
L’importante è individuare un punto di ingresso interessante, cosa non sempre facile, come in questo periodo.
Non bisogna lasciarsi trasportare dall’emotività e bisogna mantenersi razionali.
E’ normale perdere occasioni nella finanza, ma è sempre meglio fare un ingresso con buone probabilità di successo piuttosto che metter in piedi un’operazione senza logica.
Riccardo