Trend primario: come identificarlo
In più occasioni ho parlato di trend e, anche su invito di qualche lettore, ritengo utile approfondire l’argomento.
Premessa: quel che per un investitore può essere un trend di breve periodo, per un trader può rappresentare una tendenza di lunghissimo periodo.
In buona sostanza, la definizione del trend può essere soggettiva, in funzione del proprio tipo di operatività.
Tuttavia, la teoria di Dow, escludendo le tendenze eccessivamente lunghe e quelle oltremodo brevi (altrimenti le categorie dei trend risulterebbero infinite, vista la loro struttura frattalica), pone dei riferimenti temporali classificando i trend in tre categorie:
- Trend primario (di lungo termine) = da uno a più anni;
- Trend secondario (di medio termine) = da 3 settimane a vari mesi;
- Trend minore (di breve termine) = inferiori a 3 settimane.
Personalmente, pur consigliando un po’ di elasticità, ritengo tali parametri un valido punto di riferimento.
I trend inferiori, ovviamente, si sviluppano all’interno di quelli superiori.
Pertanto, per identificare i vari trend è preferibile partire da quello di più ampio respiro.
La corretta individuazione della tendenza primaria semplifica la determinazione del trend secondario e di quello minore.
In questo articolo, quindi, si ritiene utile approfondire principalmente la definizione del trend di lungo termine.
Vi spiego un metodo semplice per la sua identificazione: preso in esame un grafico (può andare bene a 4/5 anni, su base mensile), ricercate quella che è l’ultima tendenza ben definita e con una durata di almeno 1 anno.
Prendiamo come esempio proprio il nostro Ftse Mib:
E’ evidente ed indiscutibile come l’ultima tendenza di almeno un anno ben definita è quella rialzista avviatasi nel Luglio del 2012.
Ovviamente, allungando il campo di osservazione, si osserva come lo stesso trend primario rappresenta un movimento interno a tendenze di più ampio respiro (che possono essere anche di senso opposto):
Queste tendenze, per comodità, potremo definirle di lunghissimo periodo o secolari, ma non sono da confondere con quel che è il trend primario.
Nel caso specifico, la tendenza di lunghissimo termine è ribassista ma, il trend primario resta quello rialzista.
Ad ogni modo, solitamente, lo scopo di un investitore (non di un trader) è quello di identificare correttamente il trend primario e cavalcarlo.
Riccardo Fracasso
16 Responses to Trend primario: come identificarlo
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Buonasera Riccardo
Con questo articolo chiarissimo mi hai stupito, complimenti sei fantastico.Per chi di finanza ne capisce poco come me questo lo ritengo un articolo MAGNIFICO.
Buon week end
Graziano
Ti ringrazio, troppo buono Graziano.
Uno degli scopi di Finanza e Dintorni è proprio quello di spiegare con semplicità argomenti abbastanza complessi.
Buon weekend.
Riccardo
Buonasera Riccardo,
visto l’orario sarebbe meglio esordire
con Buona notte,
scusami se m’intrometto ma,
a mio avviso
il trend primario del FTSE MIB
è ribassista fin dai massimi del 2000.(è talmente evidente)
vedi al riguardo la teoria di Dow.
Osservazione:
Dal minimo del 2009 al max di 24.558 del 19 ottobre del 2009 è partito un rally o rimbalzo per poi ritoccare il minimo precedente con un minimo inferiore nel luglio del
2012 – 12.258 p. .(sottolineo inferiore )
Da quest’ultimo minimo è ripartito un nuovo
rally costituito da fasi di rimbalzi e ribassi che hanno condotto il nostro indice a due massimi il primo in aprile ed il secondo in luglio del 2015, entrambi di livello inferiore al massimo registrato nel 2009.(sottolineo inferiore)
Tutto questo movimento fino ad ora non può essere
considerato un trend definito (rialzista)
Bensì evidenzia dal 2009 una lateralità tipica di quegli indici che si muovono con ribassi e rimbalzi(rally)senza mai superare i massimi precedenti .
Finchè il nostro indice non recupererà i due terzi della discesa dai massimi del 2000 ( per capirci i maximi del 2002/08) il trend primario rimane ribassista.(C.DOW)
Quando supereremo la trendline rossa da te indicata nel
grafico potremo parlare di inizio di un vero trend rialzista. ( CONCORDI ?)
Nel grafico identifichi come primario il movimento
rialzista partito dal minimo del 2012 ,al riguardo ho delle serie perplessità su questa affermazione.
A tal proposito vorrei fare un esempio:
dai minimi del 2009 ai massimi del 2009(che sono tutt’ora inviolati )
secondo quanto da te affermato dovrebbe essere partito un trend primario rialzista, nonostante ciò dopo (2012) abbiamo ritracciato fino ad un minimo inferire rispetto al precedente, questo movimento mi domando come
lo definiresti ?
Puoi escludere che in futuro questo movimento non si ripeta ?
Quando il nostro indice uscirà dalla lateralità
superando alla grande i massimi del 2009 (24.558)
inizierò a rimuovere le mie perplessità.
Questo è quanto mi preme sottolinare!
Grazie scusa l’intrusione
Auguro
una Serena domenica
raffaella
Ciao Raffaella,
quello che tu indichi è un trend laterale pluriennale di lungo termine che non ha a che fare col trend primario.
Parlare di trend primario, non significa parlare di un trend che non possa essere interno a movimenti di più lungo termine.
Il trend ribassista dai massimi del 2000, peraltro evidenziato nell’analisi, è chiaramente una tendenza ribassista di lunghissimo termine ma non va confusa col trend primario.
Per individuare il trend primario, invece, si deve partire dalla parte destra del grafico ed indietreggiare fino a quando individui un trend di almeno un anno, ben definito.
Altrimenti, è sufficiente indietreggiare sempre più e trovi un trend sempre più lungo (di verso opposto o dello stesso verso).
Ti chiedo: il rialzo dal Luglio 2012 allora a che tipo di trend corrisponde?
Seguendo la tua ipotesi, rappresenterebbe un trend secondario rialzista, ma un trend secondario di 3 anni e mezzo non esiste.
Un’altra considerazione può facilitare la spiegazione: il trend primario è composto da movimenti (rialzisti e ribassisti) definiti trend ribassisti secondari.
Se si è d’accordo (come spero) che quello in corso da qualche mese è un trend secondario ribassista, esso altro non può essere che una correzione del rialzo avviatosi a Luglio 2012.
Riccardo
RICCARDO Buonasera. Grazie per questo post .
Avrei 2 domande.
1)”Ad ogni modo, solitamente, lo scopo di un investitore (non di un trader) è quello di identificare correttamente il trend secondario e cavalcarlo (preferibilmente se si muove nello stesso verso del trend primario). DOMANDA:
Essendo investitore in questo arco temporale il TREND SECONDARIO del FTSEMIB è ribassista e contrario al TREND PRIMARIO… come lo si dovrebbe cavalcare….
A =con un ETF-SHORT .TARGET in area 20000p o anche sotto il nostro PIVOT ANNUALE a 19718p ???
B =restando in attesa per entrare nel MERCATO per esempio in area 20000p che dovrebbe essere il punto di transito della parallela inferiore della FORCHETTA RIALZISTA ….ma che potrebbe anche essere sforato ???
C = ????
2)”Gli investitori che operano con orizzonti temporali di ampio respiro (i cosiddetti ‘cassettisti’) seguono invece il trend primario.” DOMANDA :
Essendo CASSETISTA come seguire il TREND
A = accumulo solo nelle fasi di debolezza del MERCATO???
B = PAC (settimanale/mensile/trimestrale/semestrale)???
C = ?????
Come sempre grazie anticipatamente per una TUA
opinione .
Cordiali Saluti e Buona Domenica Maurizio
Ciao Maurizio e buona domenica a te.
Risposte:
1 – Per chi ama le operazioni short è corretto aprirle sui rimbalzi ma, per quanto mi riguarda, non è l’operatività che prediligo, già il non subire un calo rappresenta un guadagno e, lo stare fuori dal mercato azionario ti consente anche di staccare un po’ la spina.
La soluzione migliore a mio avviso è la B, ma è troppo presto per affermare che saranno quelli i punti giusti di ingresso.
Teniamola come ipotesi credibile, ma con la dovuta elasticità che ci consente di essere pronti a cambiare idea a seconda degli sviluppi.
Ho la sensazione che ci sia tempo prima che il trend secondario inverta; forse prima della sua conclusione assisteremo anche a 2/3 settimane di rimbalzo, ma questa potrebbe rivelarsi un semplice trend minore rialzista e, in tal caso, una falsa partenza.
2 – I cassettisti a tutto tondo potrebbero anche aver scelto di rimanere sul mercato, incuranti della correzione di medio termine in corso.
Non è sbagliato, ma personalmente la trovo una soluzione pericolosa, anche per la presenza di elementi di rischio (vedi margin debt) che potenzialmente possono creare anche terremoti a livello strutturale del movimento di fondo.
Ipotizzando un cassettista che attualmente è liquido, o si ottimizza l’ingresso come per il caso dell’investitore numero 1, o possono andare bene sia l’accumulo sulla debolezza che un PAC brevissimo però, col rischio precedentemente spiegato che, nel caso in cui alcune situazioni delicate dovessero aggravarsi, il trend primario rialzista potrebbe essere stravolto.
Riccardo
Ciao Riccardo,
spiegazione chiara e semplice che rende piacevole la lettura ed evidenzia il concetto.
Osservando il tuo grafico di lungo/lunghissimo periodo, se fossi un cassettista prenderei in considerazione il completamento di un classico Testa e Spalle Rialzista, che attende un break out della neck line tracciata in area 24500. Se la figura si attivasse le possibilità di crescita (ambiziose) si proietterebbero verso la TL superiore (tratteggiata) di resistenza “secolare”, mettendo sul piatto dell’investitore “slow money” un margine superiore al 50% dai livelli attuali.
Questa possibilità viene presa in buona considerazione anche da chi, come me, opera con orizzonti temporali assai più ristretti.
Grazie infinite per le preziose pillole didattiche sempre gradite.
Riccardo.
Ciao Riccardo e bentornato,
mi auguro che al matrimonio sia andato tutto alla perfezione.
A parte questo, puoi inviarmi una mail col grafico con le varie tracciature (testa, spalle, neck line, ecc.)?
Riccardo
Ciao RICCARDO . Post che ha acceso un vivace ed interessante confronto di opinioni che è tipica di questa materia che credo può ,partendo da basi comuni ,essere interpretata non avendo certezze in modi soggettivi differenti .
I MIEI COMPLIMENTI A TUTTI.
Mi permetto di associarmi a questo scambio di opinioni
con alcune mie osservazioni.
1)IL TREND “ribassista secolare “IN ESSERE DAL 2000 E’ EVIDENTE.
2)IL LIVELLO DI 24500P DA TE EVIDENZIATO CON I VARI TUOI POST FATTI NEL TEMPO SU ” ritracciamenti estensioni di FIBONACCI che si sono verificati dal 2000 ad oggi ”
MI SEMBRA ALTRETTANTO EVIDENTE E STA FUNGENDO DA SPARTIACQUE NELLE DUE VISIONI RIBASSISTA/RIALZISTA.
3)IL TREND SECONDARIO CHE TU INDICHI SUL PERIODO
“aprile settembre 2015” ELUDENDO TUTTE LE ALTRE MOTIVAZIONI MACRO/MICRO ECONOMICHE E GEOPOLITICHE DI QUESTI ULTIMI 6 MESI E’ MIA OPININOE PERSONALE CHE
SIA LA RIPETIZIONE GRAFICA DEL PERIODO GIUGNO 2014
GENNAIO 2015 .
CREDO CHE ANCHE IN QUEL PERIODO,DOVE FREQUENTAVO SOLO SALTUARIAMENTE “finanzaedintorni” , PROBABIBILMENTE LO IDENTIFICAVI COME POSSIBILE ” trend secondario “.
Come sempre grazie in anticipo per una TUA OPINIONE.
Buona Domenica Maurizio
Si Maurizio, il trend di lunghissimo termine che parte dal 2000 è indubbiamente ribassista, ma nell’articolo si voleva identificare il trend primario che è, allo stesso modo, indubbiamente rialzista.
Per quanto riguarda il trend secondario io lo farei partire da Luglio, prima era una fase laterale/distributiva; ad ogni modo, poco cambia.
Ed infine, complimenti per lo spirito di osservazione al punto 3: anche se finora non ho pubblicato nulla a riguardo (potrei farlo in futuro), sto osservando da qualche settimana il calo di Giugno/Gennaio come ipotesi di lavoro, soprattutto per il comportamento nei pressi della trendline inferiore della forchetta rialzista (area presso la quale a suo tempo avevo indicato come interessante punto di ingresso, se ricordi).
Riccardo
RICCARDO grazie .
Nel merito ricordo perfettamente il punto d’ingresso da te indicato .
L’avevo già utilizzato il 24-08-15 ma nel mio post del 05 SETTEMBRE indicavo nuovamente 3 punti d’ingresso , per accumulare nuove posizioni.
Mi sembravano possibili TARGET della FORCHETTA
RIBASSISTA in essere, che indichi come TREND SECONDARIO :
A)20958p B)20193p C)sotto i 19718p del nostro PIVOT ANNUALE?
La TUA risposta era stata come sempre ESAUSTIVA
“troppo presto per avanzare target etc.etc.etc.”
Prendendo atto ho rimandato ,come da consiglio ,la
decisione e mi sono messo alla finestra per
capire meglio .
Maurizio.
Un target potenziale nei pressi della parallela inferiore della forchetta rialzista attualmente è l’ipotesi prevalente nel mio tavolo di lavoro.
Ciò premesso, finora non l’ho espressa ritenendo corretto raccogliere ulteriori elementi di analisi a disposizione.
Talvolta fornire un target può portare i lettori ad essere meno elastici e meno propensi a modificare la propria strategia nel caso in cui il mercato lo richiedesse.
Pertanto, visto che non credo sia vicinissimo il giorno di inversione del trend secondario ribassista, ho preferito attendere.
Potrei comunque pubblicare qualcosa in merito già dalla prossima settimana, vediamo.
Riccardo
Ciao Riccardo, come sempre grazie dell’ottima “istruzione”.
Tanto per uscire dal tecnico e staccare un po’ la spina, cosa pensi che dirà la Yellen :)?
Ciao Oleh, penso ad un nulla di fatto.
Riccardo
Finalmente ho capito i trend (meglio mi sono tolto dubbi che sempre mi assillavano)
la loro interdipendenza e relatività, dopo 2 anni di studio corsi live webinar GRAZIE DAVVERO RICCARDO
Mi fa molto piacere quanto hai scritto Domenico.
Uno degli scopi del blog è quello di spiegare in modo chiaro concetti non sempre facili da trattare.
Buon fine settimana.
Riccardo