Settore bancario: approfondimento
Nell’analisi di ieri:
“Gli eccessi sono sempre più esasperati:
- crollo verticale;
- ipervenduto settimanale sempre più marcato;
- presenza ipervenduto settimanale anche nel grafico del rapporto tra il Ftse Mib ed il BTP a 10 anni: ultimo precedente a Maggio 2012;
- ipervenduto settimanale del Ftse Italia Banche: unico precedente degli ultimi 5 anni nell’estate del 2011, quando anticipò un rimbalzo (non un’inversione) dell’indice bancario del 41% dai minimi.”
Diamo allora un volto grafico a quest’ultimo punto:
Il calo è stato tale da consentire all’indice bancario di raggiungere persino l’area intorno alla parallela inferiore della forchetta, che rappresenta il target più ambizioso.
E’ giusto precisare che al momento i prezzi devono ancora dimostrare di rispettare tale forchetta e l’attuale situazione rappresenta l’occasione per dimostrarlo o meno.
La forma parabolica del calo e l’RSI in fase di forte ipervenduto descrivono un notevole eccesso.
Tuttavia, non sfugge in alcun modo il fatto che il calo in corso stia dimostrando notevole capacità di convivenza con gli eccessi, per cui, gli eccessi, per quanto rappresentino le precondizioni per l’avvio di un rimbalzo, devono essere confermati da segnali concreti.
L’unico precedente negli ultimi 5 anni in cui l’RSI settimanale entrò in fase di ipervenduto fu nell’estate del 2011, e ci volle qualche settimana prima che l’indice toccasse il minimo, per cui rientra nella normalità il fatto che il rimbalzo stia tardando.
Un altro dato da evidenziare è come l’estate del 2011, una volta definito il minimo, s’avviò un rimbalzo del settore bancario del 41% in circa un mese, per poi lasciar spazio a nuove vendite e nuovi minimi.
Non succederà necessariamente lo stesso, ma è corretto tenere sul tavolo di lavoro l’ipotesi di un bel rimbalzo da parte dei titoli bancari che favorirebbe, ovviamente, il Ftse Mib.
Non si vuol dare false speranze ai rialzisti (sperare è un delitto nell’ambito finanziario) ma, più semplicemente, si desidera evidenziare una situazione molto tirata dalla quale è probabile esca, una volta definito un minimo, un buon recupero.
Riccardo Fracasso
39 Responses to Settore bancario: approfondimento
Archivi
Ultimi Articoli
- Trump vince le elezioni
- Avena: analisi grafica
- Ftse Mib: analisi grafica
- Check up: nuova pubblicazione
- S&P 500: analisi grafica
- Cina: una settimana importante
- FED: ecco il primo taglio
- Oro: analisi grafica
- BTP: aggiornamento grafico
- S&P 500: analisi grafica
- Euro/dollaro: aggiornamento
- Check up: nuova pubblicazione
- VIX: analisi grafica
- Mercati: qualche conferma, attendendone altre
- Nikkey: crollo graficamente significativo?
Buonasera Riccardo, complimenti ancora per il blog.
Mi permetto di farti una domanda secca, dopo aver letto con attenzione gli aggiornamenti del blog di oggi e ieri.. lasciando da parte la pur sempre ottima e utile analisi tecnica, come si può uscire da questa pesante situazione in cui i petroliferi, i bancari, l’automotive, tutti per una ragione o per l’altra sono in crisi? Quale fattore può far riprendere i mercati? Se esiste ovviamente.. Grazie. Buon week end, Luca
Ciao Luca e grazie per i complimenti.
Il market mover da qualche settimana è il rallentamento economico, e quindi l’attenzione è rivolta principalmente ai dati economici.
E’ curioso come in alcune fasi i dati economici negativi erano ben accolti dai mercati perché avvaloravano l’ipotesi di nuovi interventi da parte delle rispettive Banche Centrali, mentre ora si è capovolta la situazione poiché prevale il timore che una recessione anticipata possa non essere evitata, per l’appunto, dalle Banche Centrali.
Per cui, al di là dell’analisi tecnica, serve un miglioramento dei dati economici (Cina , petrolio, ecc.).
Tuttavia, l’attesa per la prossima riunione della BCE unitamente agli eccessi tecnici dovrebbe ‘presto’ farsi sentire.
Il problema è che vista la velocità del calo, la parola ‘presto’ non esclude che nel frattempo siano segnati minimi più profondi.
Buon weekend.
Riccardo
Ciao Riccardo,
ti ringrazio dei tuoi post,
sicuramente mi ripeto ma, a mio avviso
è il petrolio che sta governado le borse
mondiali.
Quando questo smetterà di scendere i mercati
inizieranno a riprendersi.Probalminte il minimo
testato non è quello definitivo,il movimento
in atto è un semplice e modesto rimbalzo ,finchè
non si superano i 38/40 dollari il barile le borse
continueranno in movimenti lievi in su e in giù sempre
più profondi.
Sarebbe opportuno controllare il grafico storico del petrolio crud oil per capire quanto spazio di discesa
ci sia ancora.
Chi continua a tenere basso il prezzo del crud ha una sua strategia…….
Pensi che questi Signori stiano perdendo o guadagnando ?
Sarebbe utile un tuo esame del grafico storico del crud oil e la tua opinione al riguardo .
Grazie
Ti auguro un sereno w.e.
Raffaella
Ciao Raffella,
sono d’accordo sull’incidenza del petrolio.
C’è chi sostiene che a tener basso il prezzo sia l’Arabia Saudita per far fallire la concorrenza (shale oil) e chi invece sostiene che sia un tentativo per attaccare l’ISIS.
Di certo, come abbiamo osservato in un recente articolo, non è colpa della domanda, che invece è buona (questo è un buon segnale perché non indica una crisi economica).
In merito al grafico, ti esprimo qui il mio pensiero.
Il recente rimbalzo ha scaricato l’iptervenduto su base giornaliera ma non quello su base mensile e settimanale.
A proposito di quella settimanale, evidenzio una interessante divergenza tra petrolio ed RSI: da circa un anno il petrolio registra nuovi minimi mentre l’RSI segna minimi crescenti.
Ovviamente potrei sbagliarmi, ma per come la vedo io, le possibilità che il minimo visto resti invariato sono buone.
Volendo azzardare un target al rimbalzo, applicando Fibonacci alla gamba ribassista avviatasi a Maggio 2015, è lecito giungere a 43 dollari.
Io direi che potrebbe esser tenuto sul tavolo il seguente scenario: prosecuzione rialzo fino a 43, poi correzione accompagnata dal vero crollo dei mercati.
Ricambio l’augurio di un buon weekend.
Riccardo
buon giorno
Riguardo il “problema ” petrolio , c’è qualcosa che mi sfugge; Le econimie avanzate dovrebbero trarre beneficio da un petrolio basso, mentre come dici nella risposta a Raffaella la domanda è buona, quindi in generale l’econimia sta tirando…..
cosa mi sfugge e non capisco ??
Paolo
Ciao Paolo,
il calo del prezzo del petrolio rappresenta un vantaggio per gli importatori (in primis Area Euro) ed uno svantaggio per quelli esportatori (in primis Emergenti ma anche gli Stati Uniti grazie agli innovativi sistemi di estrazione scoperti negli ultimi anni).
Tuttavia, al di sotto di certe soglie il beneficio del calo del petrolio si affievolisce sempre più per i Paesi importatori mentre continua a produrre danni sempre maggiori agli esportatori.
Ma non è solo l’entità del calo ma la perduranza di certi valori; per le aziende petrolifere reggere livelli bassi per due mesi è un discorso, farlo per due anni è un altro molto più pericoloso.
Leggevo che già al di sotto 60 dollari molte aziende lavorano in perdita (dato da confermare ma che rende un’idea).
Inoltre, è bene ricordare che siamo in un sistema globalizzato in cui la domanda (non mi riferisco al petrolio ma alla domanda in generale) dei Paesi Emergenti (ed ancor più quella degli Stati Uniti) è importantissima ed incide sull’economia mondiale.
Pertanto, i danni che un calo eccessivo del petrolio provoca ai Paesi Emergenti si riflette indirettamente ed in modo significativo sui Paesi Importatori (che sono grandi esportatori di altri prodotti), in particolar modo in un periodo in cui i dati economici parlano di un rallentamento economico.
La minor domanda (parlo sempre in termini generici e non del petrolio) degli Esportatori incide (negativamente) sui Paesi Importatori in modo superiore a quanto incida positivamente il calo del petrolio.
Come in tutte le cose, gli eccessi non fanno mai bene.
Riccardo
Buona Domenica Riccardo .
Alcuni pareri…
Quando parli di target (pessimistico) di 12.000 punti Ftse Mib, intendi un target generato dal completamento della figura Testa e Spalle ipotizzata qualche giorno fa? Quindi se si dovremmo essere in Area Neck line pronti a dare origine all’ ultima spalla ?
Altra osservazione vedo che negli ultimi commenti fai molto riferimento ad eccessi d’ ipervenduto negli ultimi 5 Anni , ma la situazione mi sembra più paragonabile al crollo 2007/2008 piuttosto che al 2011 ?!?
grazie per la tua cortese attenzione
Ciao Daniele,
al momento non la considero l’ipotesi del testa e spalle.
I 12 mila potrebbero essere un target credibile nel caso in cui effettivamente lo S&P 500 dovesse bucare i 1.820 e raggiungere i area 1.500-1.600.
Ma ripeto, dai vari commenti mi sembra si stia enfatizzando troppo questa ipotesi: io l’ho messa sul tavolo in modo prematuro per suggerire i rischi peggiori, ma fino a che non ci sarà rottura convinta di area 1.820 dello S&P 500 è sbagliato darci troppo affidamento, anche perché nel frattempo possono esserci rimbalzi anche consistenti.
In merito al 2011, ho fatto riferimento all’ultimo precedente di RSI settimanale in eccesso di ipervenduto.
Buona giornata.
Riccardo
ok…non bisogna enfatizzare , ma qualche settimana fa hai postato ipotesi di recuperi (rimbalzi) verso Area 2.040 S&P , che si sposerebbe col recupero (rimbalzo) anche corposo del nostrano e che inevitabilmente creerebbe la Spalla Destra della figura che avevi anche tu ipotizzato (quindi non capisco come mai adesso tu dica “non considero l’ ipotesi del T&S”). A quel punto si dovrebbe riscendere dando vita al Target del T&S !?!….GIUSTO ?!? O hai già cambiato idea sulla tua ipotesi di circa
10 giorni fa ?
Ritengo sia preferibile far un passo per volta.
Innanzitutto dobbiamo avere un minimo ben definito da parte mercati e poi, semmai, potremo avanzare ulteriori considerazioni.
Inoltre, non è escludibile il fatto che una volta segnato il minimo possa aprirsi una finestra temporale tendenzialmente rialzista ma al cui interno includa anche ulteriori correzioni (l’importante è che queste non portino a minimi decrescenti).
Ad oggi la spalla destra non è presente … quando e se si formerà, lo terremo in debita considerazione.
Riccardo
Buonasera Riccardo.
Cosa intendi per minimo ben definito ? Una fascia di prezzo che resiste alla pressione per un determinato lasso di tempo? Credi che area 17.000 abbia questi presupposti?
Grazie
Ciao,
è complicato dare una definizione precisa, ma di certo non un minimo che viene rotto in poco tempo.
Area 17.000 per ora non ha questi presupposti poiché è stata raggiunta da troppo poco tempo.
Vediamo se resisterà ad eventuali ulteriori pressioni.
Buona serata.
Ciao Riccardo,
grazie per le analisi, per le risposte ai vari commenti degli utenti e soprattutto per essere riuscito a mettere insieme un blog super attivo ed efficiente per merito anche della partecipazione molto attiva di tutti noi, orsi o tori indifferentemente.
In un commento di Raffaella, parlando dell’andamento del petrolio, affermi che si potrebbe tenere sul tavolo il seguente scenario: “prosecuzione rialzo fino a 43, poi correzione accompagnata dal vero crollo dei mercati”. Pur non enfatizzando troppo questa ipotesi, qualora dovesse realmente concretizzarsi, in che orizzonte temporale proietteresti a tuo modo di vedere il raggiungimento del ” bottom”?
Grazie.
Saluti e buona settimana a te e a tutti i lettori/lettrici.
Alessandro
Ciao Alessandro,
se intendi il bottom dell’EVENTUALE crollo, direi la seconda parte del 2016 o addirittura la prima del 2017.
A meno che non se ne venga fuori dalla situazione attuale ed il calo si estenda, ma questo, considerato gli enormi eccessi, lo trovo davvero improbabile.
Troverei più utile alla mano primaria stessa far ripartire i mercati, magari anche con false partenze, e ad un certo punto giungere in una situazione in cui il peggio sembrerà passato, farli crollare.
Ci tengo a evidenziare quanto hai scritto: ‘pur non enfatizzando troppo questa ipotesi’, perché ho voluto avanzare tale ipotesi per farvi capire che uno scenario che fino ad un mese fa trovavo improbabile ora lo ritengo come ipotesi possibile da monitorare, ma attualmente non s’hanno gli elementi per definirla probabile.
Ipotesi da monitorare.
Buona settimana Alessandro.
Riccardo
RICCARDO Ciao . Grazie per la risposta
Sperando di non abusare troppo della PAZIENZA TUA e dei lettori del BLOG L ,e mi permetto di raccontarTI/VI un aneddoto . Si tratta dell’ALLEGORIA di MR.MARKET , raccontata in modo delizioso nella lettera di BUFFETT agli investitori del 1987: Mr. MARKET
Ogni volta che CHRLIE ed io compriamo pacchetti azionari per BERKSHIRE affrontiamo la transazione come se stessimo per acquistare un azienda non quotata .
Guardiamo alle prospettive economiche del business , alle persone che ne sono alla guida , e al prezzo che dobbiamo pagare. Non abbiamo in mente una scadenza o un prezzo per la vendita. Anzi, siamo disponibili a detenere una quota azionaria a tempo indeterminato finchè ci aspettiamo che il VALORE INTRINSECO dell’attività cresca a un tasso soddisfacente. Quando facciamo degli investimenti , ci consideriamo degli analisti di business, e non analisti macroeconomici o di mercato o di titoli. Il nostro approccio fa si che un mercato attivo di COMPRAVENDITA di titoli ci sia utile ,dato che periodicamente ci offre opportunità allettanti. Ma non è per niente essenziale. Alla fine il nostro destino economico sarà determinato dal destino economico dell’attività che abbiamo acquistato , sia che noi siamo proprietari in parte o del tutto. BEN GRAHAM ,il mio amico e maestro ,descrisse già tanto tempo fa l’atteggiamento mentale nei confronti delle fluttuazioni di mercato che io penso sia idoneo ad avere successo negli investimenti. Immaginiamo ,disse Graham , che i prezzi di mercato provengano da un tipo molto accomodante ,di nome MR.MARKET ,che si trova ad essere il vostro partner in una attività non quotata . Giorno dopo giorno ,senza mai venir meno alla sua abitudine , MR.MARKET , si presenta da voi fisando un PREZZO a cui è disposto a rilevare la vostra quota oppure a vendervi la sua.
LA SINDROME MANIACO-DEPRESSIVA DI MR.MARKET
Anche se il business di cui voi due siete proprietari potrà avere caratteristiche economiche stabili , le quotazioni di MR.MARKET stabili non lo saranno affatto . Triste a dirsi ,infatti ,il vostro socio soffre di incurabili PROBLEMI PSICOLOGICI . A volte si sente EUFORICO e riesce a vedere solo i fattori favorevoli che influenzano la vostra attività – Quando è in quello stato ,il prezzo che offre è molto alto perché teme che voi gli strapperete la sua quota , derubandolo di guadagni imminenti . Altre volte è DEPRESSO e guardando nel futuro riesce a vedere solo guai per il vostro business e per il mondo . In questi momenti fisserà dei prezzi molto bassi, terrorizzato dall’idea che voi siate sul punto di rifilargli la vostra quota. MR MARKET ha un’altra gradevole caratteristica non se la prende se viene ignorato . Se la sua quotazione di oggi non è di vostro interesse , domani ve ne proporrà comunque una nuova . Ogni transazione è a vostra discrezione -Ed è chiaro che , a queste condizioni ,quanto più il SUO COMPORTAMENTO è MANIACO-DEPRESSIVO , tanto meglio sarà per voi.
Ti ringrazio per il contributo molto interessante Maurizio.
Riccardo
Ciao Riccardo.
Prevedi ancora un rimbalzo a breve od ormai hai perso le speranze? Io non so più che dire, sembra quasi ci sia una lotta in corso tra Banche centrali e mani forti che vogliono forti ribassi..
Grazie per il tempo concessomi. Saluti
Ciao Mirko,
sperare in borsa è sempre sbagliato.
Gli eccessi ci sono ma serve un minimo ben definito che rimanga inviolato per qualche giorno.
Ci sentiamo nel fine settimana.
Saluti.
Ciao Riccardo,noto che i volumi da 4 giorni sono in aumento,penso che oggi faremo record sul ftse mib,pensi che ciò potrebbe portare ad un buon augurante selling climax?A tuo avviso non andrebbero vietate le vendite allo scoperto per un certo periodo per portare un po’ di calma?
Grazie mille,
Pietro
Ciao Pietro,
non ho avuto modo di esaminare i volumi ma l’ipotesi di un selling climax è credibile.
Ma i volumi devono essere sensibilmente superiori a quelli delle sedute precedenti e lo sapremo solo al termine della seduta.
In merito al divieto delle vendite allo scoperto, è un intervento che ha sempre dimostrato di non funzionare.
Può rallentare momentaneamente il calo, ma gli effetti finali non cambiano.
Buona giornata.
Riccardo
Grazie Riccardo,davvero molto gentile.
Buona giornata,
Pietro
Gentile Riccardo, un tuo cortese parere (anke se di questi giorni esprimer pareri non è cosa semplice) . Da settimane molti commenti erano indirizzati al tanto chiacchierato ritracciamento del rialzo 2012 – 2015 del 61.8%, area 16.800 come livello d’ approdo….bucata come ip burro ! Ma se quì sta nascendo un bear market e mi sembra evidente , non si fa prima a prefeggerci un nuovo obbiettivo sul lungo periodo, ossia il 161 % al robasso del su citato movimento !? ….troppo pessimista !?
Ciao Daniele,
come vedi è inutile in questo periodo fissare target.
Buona giornata.
Riccardo
Ciao Riccardo,ti volevo segnalare che il 61,8 di fibonacci su future ftse mib scadenza marzo è a quota 15865 toccata ieri.
Ciao e buona giornata,
Pietro
Grazie Pietro.
Buona giornata.
Riccardo
Riccardo Ciao .
A tal proposito e per quel che vale sul nostro INDICE :
ieri -3.21% -14.71% da fine GENNAIO
dal 31-12-15 -25,71% e siamo a -34.13% dai massimi del 2015.
Abbiamo forato la S2 (15871 p)calcolato con il
PIVOT MENSILE di GENNAIO (19229p) e siamo solo al 10 FEBBRAIO …..
Stiamo galoppando verso l’S2(15022,67p) calcolato con il PIVOT ANNUALE 2015(21188,67p).
Sui grafici si potrebbero vedere 2 ESTENSIONI RIBASSISTE
A) T/F settimanale : 15491p (livello 161,8% )
B) T/F GIORNALIERO : 15184P (LIVELLO 161,8% )
Il prossimo supporto importante dove lo avremo a 14980/14900p sarà il prossimo TARGET???????
SUGLI ALTRI INDICI MONDIALI LA SITUAZIONE NON E’ MOLTO MIGLIORE.
Per tutti questi mercati si può prendere in considerazione una domanda (che stai EVOCANDO da qualche tempo) e cioè:
SP 500…. La LINEA MAGINOT a 1820p SARA’MANTENUTA. SI SCONGIURERA’ IL TRACOLLO? ???
Come giustamente dici ESERCIZIO INUTILE voler fissare TARGET in questo periodo .
Per contro conosciamo che sul tavolo ci sono vari nodi da sciogliere in questo periodo che restano in attesa di possibile soluzione….se ce ne fossero :
1)LA CONTINUA GUERRA SUI PREZZI DEL PETROLIO CHE HANNO PORTATO LA DISCESA DEL PREZZO $ 28,38 .
2)Rallentamento in tutte le AREE MONDIALE delleECONOMIE .
3)€ = 1.132 $ . Il $ si è svalutato del 2% da venerdì 05-02-16 e del 3.89%da inizio 2016
3)1$ = 115YEN massimo da novembre 2014. Il $ si è svalutato del 4.4% dal 31-12-15
YEN MONETA RIFUGIO con NIKKEI – 18% dal 31-12-15 – 26% dai massimi di AGOSTO 2015
A queste situazioni che influenzano sicuramente a livello GLOBALE L’ANDAMENTO DEI MERCATI FINANZIARI
bisogna sicuramente aggiungere TRE altri problemi specifici della sola ZONA EUROPEA , che se non risolti potrebbero ,con un ” EFFETTO PALLA DI NEVE” causare DANNI che al momento non sono prevedibili :
A)CREDIT DEFAULT SWAP DELLA DEUTSCHE-BANK
Ieri a 250p .Cinquanta in più del giorno prima . Centosessanta in più di 15 giorni orsono
Il MERCATO sta cercando la nuova PROSSIMA LEHMAN ????
B)GRECIA . Ritorno in primo piano dei problemi con la FAMOSA TROIKA per le RIFORME .
C)INFINE MA NON IL MENO IMPORTANTE
“IL SISTEMA BANCARIO ITALIANO ” .
Con una valore di CAPITALIZZAZIONE di 350MILIONI € CARIGE è lo specchio ,chi più chi meno , di come sono CAPITALIZZATE le nostre BANCHE oggi con il BAIL-IN in
VIGORE .
Tutto negativo…..non credo proprio .
In questi momenti se a fronte di chi sta vendendo penso a
1)GROSSA SPECULAZIONE IN ATTACCO SUI VARI FRONTI DEBOLI DELLE VARIE AREE E GROSSE VENDITE ALLO SCOPERTO CHE SONO ANDATE AD AUMENTARE NELLE ULTIMI 25 SEDUTE SU TUTTI
I MERCATI (tranne per il momento su quello USA)
2)FONDI SOVRANI CHE NECESSITANO DI LIQUIDITA’ A FRONTE DELLE FORTI SVALUTAZIONI DI TUTTI GLI ASSET .
3)HEDGE FUND …TROPPO ESPOSTI ALLA “LEVA ” A FINE ANNO 2015..E , SPINTI ANCHE DALLA CLIENTELA ,”LIQUIDANO ”
4)AGGIUNGIAMO PURE CHE NELLE ULTIME 5 SETTIMANE SEMPRE IN NEGATIVO MOLTI INVESTITORI SONO SPINTI ALLE VENDITE ANCHE PER UNA SITUAZIONE DI “PANICO EMOTIVO “SPINTO ALL’ECCESSO.
Ecco la è mia opinione che a fronte di tutte queste situazioni non proprio positive presenti sui vari mercati ci sono sicuramente MANI DI COMPRATORI FORTI che stanno approfittando della:
“SINDROME MANIACO DEPRESSIVA DI MR.MARKET.”
Uno di questi è sicuramente MR. BUFFET .
In questi primi giorni del 2016 ha comunicato alla SEC
(controllore USA del MERCATO) in VIA UFFICIALE il raddoppio delle sue quote partecipative in 2 società del settore ENERGETICO(dal quale era uscito quasi completamente ad inizio 2015) COP e PSX66 .
Per un valore di 1 MILIARDO di $
Non mi stupirei che a fine 2015 abbia fatto incetta di €
a 1.07$ acquistandoli ad un valore del 5% meno caro rispetto ad oggi
Preparandosi ad entrare su AZIONI SOLIDE in AREA € nei settori che predilige FINANZIARI(ASSICURAZIONE-BANCHE)ENERGIA,TANSPORTO ,CONSUMO OGGI sottovalutati del
20/30/40%.
Anche se questo tipo di INVESTIMENTO fino ad oggi non è troppo presente nel suo DNA non escluderei a priori questa possibilità.
Restiamo in attesa dell’evolvere della situazione per avere più chiarezza……anche con l’AIUTO che la
FED forse ci darà(o forse no…)oggi alle 14.30h .
In via ECCEZZIONALE ,vista la situazione ,
la CONFERENZA avrà luogo prima dell’APERTURA DI WALLY .
Grazie come sempre in anticipo se vorrai esprimere
una TUA OPINIONE in merito .
Buona Giornata Maurizio
Ciao Maurizio,
in merito al target ormai da settimane siamo in una situazione in cui ha poco senso indicarne uno ma è meglio che sia il mercato a farlo.
Io stesso devo ammettere l’errore di averlo cercato quando il ‘coltello’ stava cadendo troppo velocemente.
Il mercato potrà ripartire in ogni momento e da livelli tecnicamente irrilevanti che, diventeranno rilevanti successivamente.
Magari i mercati sono ripartiti con la seduta odierna, ma è decisamente troppo presto per dirlo perché un +4% può voler dir tutto o niente.
Servono conferme in generale ed anche da parte della forza relativa rispetto al mercato obbligazionario ed alle altre borse.
Servono pure conferme dai volumi che, nel caso di forti impennate, potrebbero indicare la partecipazione di qualche mano forte che punta quantomeno ad un buon rimbalzo.
Chi sta vendendo? Come sempre è lecito attendersi che la mano primaria abbia distribuito quando i prezzi erano alti mentre i piccoli investitori abbiano alimentato il calo successivamente.
Tuttavia, non è da escludere che anche una parte della mano primaria possa aver venduto nelle settimane più calde di Gennaio, colta impreparata da questo calo.
Inoltre, io non escluderei che a vendere sono coloro che, posizionati a leva (margin debt) sono costretti a liquidare le posizioni date in garanzia per ridimensionare, per l’appunto, la propria esposizione a leva.
Buona giornata.
Riccardo
RICCARDO Ciao e grazie per la TUA RISPOSTA .
Non entro nei dettagli tecnici, volumetrici e per quanto riguarda la MANO PRIMARIA tutto è possibile dato il poco
che si può dedurre dai movimenti GRAFICI nel 2016.
Riguardo invece il tuo passaggio CITO :
“Servono conferme in generale ed anche da parte della forza relativa rispetto al mercato obbligazionario ed alle altre borse “FINE CITAZIONE ti giro alcune mie
considerazioni:
1)TASSI INTERESSE USA
Oggi M.ME YELLEN farà al CONGRESSO USA il resoconto
che ogni sei mesi davanti questa SEDE
Credo si possa trattare di uno dei discorsi più attesi nell’era della comunicazione delle banche centrali, L’intervento sarà seguito dalle domande dei politici, che dopo i risultati delle primarie in Hampshire cercheranno di utilizzare l’occasione per avanzare le istanze dei due populismi di sinistra e di destra, Sanders e Trump
Il messaggio che credo tutti noi ci aspettiamo che arrivi dalla Fed è su ridotte attese di rialzo dei tassi, che potrebbe bastare per qualche giorno a risollevare le borse, almeno quella USA.
2)PETROLIO
Questa settimana si riuniscono a Londra i signori del petrolio e un eventuale accordo chiaro sulla produzione aiuterebbe a risollevare gli animi
3) CINA
Tutta la settimana la Cina è chiusa, è una ottima occasione per cercare di ridurre le tensioni che oramai quotidianamente si riversano sulle borse.
4) SISTEMA BANCARIO ITALIANO e EUROPEO
Dopo Mps anche Deutsche Bank sembra intenzionata a ricomprare alcune emissioni strutturate che oggi vendono a sconto.
Gli interessi degli obbligazionisti e del management delle banche europee che più hanno fatto ricorso a questi strumenti sono totalmente contrapposti.
In breve la mia conclusione :
Se M.ME. YELLEN apre a una possibile inversione di tendenza sui tassi le borse potrebbero rimbalzare parecchio, ma è certo che qualsiasi mossa in questa direzione leverebbe credibilità all’ UNICA DELL BANCHE CENTRALI che davvero ha avuto merito nella risoluzione della crisi del 2008.
Si potrebbe pensare di prendere in considerazione le prossime giornate come buone occasioni per effettuare acquisti forse sula BORSA USA che piuttosto quelle EUROPEE tenendo peraltro un occhio molto vigile
sulla situazione delle BANCHE ITALIANE (EUROPEE ).
Fermo restando che sul SETTORE BANCARIO a questo punto
servirebbe davvero un accordo europeo per un fondo di garanzia sui depositi per cambiare la percezione del
SETTORE.
In ogni caso PRUDENZA è la parola d’obbligo.
Come sempre in anticipo grazie per una TUA OPINIONE
Buona Giornata Maurizio
Ciao Maurizio,
perdonami se salterò qualche punto.
Per quanto riguarda la Yellen era scontato il mancato rialzo dei tassi e, come te, ritengo improbabile un eventuale intervento espansivo perché minerebbe la credibilità della FED.
Ad ogni modo, il problema principale attuale dov’è posta la maggior attenzione degli investitori è quello della sfiducia sul settore bancario europeo che, se dovesse essere fronteggiata come si deve consentirebbe forti rimbalzi.
Per quanto riguarda la borsa americana, ritengo che rappresentasse un’occasione nel momento in cui ha riconosciuto la parallela inferiore della forchetta rialzista.
Buona serata.
Riccardo
“Il mercato potrà ripartire in ogni momento e da livelli tecnicamente irrilevanti che, diventeranno rilevanti successivamente”.
Direi che questa frase suona come una “confessione” circa l’inefficacia dell’AT proprio nelle situazioni dove più dovrebbe essere d’aiuto, ossia quelle più confuse.
Non ho mai condiviso la definizione di “investimento” in simili mercati, e direi che la somiglianza delle sedute ad una roulette russa lo confermino. Prima o poi arriva il rimbalzone, ma non è dato sapere dove e quando.
Preferisco allora allargare l’orizzonte, ed anche di molto.
Nel 2000 l’indice italiano fece un massimo ad oltre 50k punti ; poi un minimo intorno a 20k nel 2003 ; un nuovo massimo a circa 44k nel 2007; un nuovo minimo a 12k punti nel 2009; altro massimo (rapidissimo) a 24k dopo pochi mesi; e poi un altro minimo (doppio) nel 2012 a 12k punti.
Fino a quel momento si erano dunque avuti tre massimi decrescenti e due minimi anch’essi decrescenti.
Se il minimo del 2012 fosse stato anch’esso decrescente, credo avrebbe avvalorato senza ombra di dubbio che il trend secolare ribassista in essere dal 2000 era ancora attivo. Invece (casualità ?) ecco che proprio nel momento topico arrivò il famoso “whatever it takes” di Draghi e il minimo a 12k punti rimase inviolato, riprendendo da lì un rialzo durato fino a luglio del 2015.
L’interrogativo di fondo intorno a cui ruota il destino dell’indice italiano è la natura del box rettangolare con base a 12k e vertice a 24k punti.
Il doppio minimo a 12k ha sicuramente fatto pensare che si potesse trattare di un box accumulativo. Ma la necessaria e definitiva conferma sarebbe arrivata con la rottura verso l’alto, segnando così nuovo massimo crescente rispetto al precedente e decretando un’inversione di lungo periodo.
Ebbene, tale rottura è fallita sia nel 2014 (quando ci si è peraltro fermati ben più sotto), sia nel 2015, quando nonostante il turbo inserito essenzialmente grazie al QE di Draghi, si è arrivati a raggiungere nuovamente il massimo intorno a 24k punti senza tuttavia superarlo.
Si è così determinato un doppio massimo che, insieme col doppio minimo, ha confermato in pieno il box lasciandone peraltro ancora del tutto da definire la natura.
Se, infatti, la sua rottura verso l’alto ne avrebbe confermato la natura accumulativa, la sua eventuale rottura verso il basso dimostrerebbe all’opposto che esso è stato una semplice pausa (sorta di flag di continuazione) del trend ribassista secolare.
Inutile dire che stazionamenti nella parte superiore (cioè vicini al vertice) avrebbero lasciato aperta la probabilità della prima ipotesi; mentre scivolamenti verso la parte inferiore (la base) avrebbero riproposto la prospettiva della seconda.
Il movimento effettuato dall’indice sia nel 2014 sia ancor più nel 2015 è a mio avviso servito proprio a far cullare a tutti la speranza di una inversione di lungo periodo, speranza peraltro esattamente funzionale a un clima di risk on a sua volta agevolativo della distribuzione attuata dalle mani forti (credo ormai a evidente).
Esaurita la distribuzione, il movimento di questo inizio 2016 ha esattamente ribaltato le prospettive, portando l’indice prima ad infrangere la trendline rialzista poco sopra i 20k punti, poi l’area dei 17/18k punti che sanciva il discrimine della lateralità ed infine facendolo atterrare (per ora) sui 16k punti che corrispondono alla parte inferiore del box e comunque già sufficienti ad aver uniformato – secondo me – il trend di lungo periodo a quello di medio (rimasto ribassista fin dallo scorso luglio).
Ora, la conclusione pregnante a cui vorrei arrivare con questo ragionamento è la seguente. Se (dico SE) negli Stati Uniti effettivamente avvenisse la perforazione al ribasso dei livelli più volte citati (area 1820 di S&P500, area 15.400 punti di Dow Jones) con l’arrivo a circa il 15-20% più sotto, sicuramente noi arriveremmo in area 12k punti MA, a quel punto, credo che ben difficilmente si potrebbe assistere a un triplo minimo dopo un doppio massimo.
In altre parole, riterrei che a quel punto andrebbero seriamente presi in considerazione valori di indice a quattro cifre, più o meno come il supporto S3 dei pivot annuali, a maggior ragione in un anno così fortemente negativo in cui è già stato quasi raggiunto in poche settimane persino l’ S2.
Comprendo che tutto questo significa portarsi magari troppo avanti, ma sto solo cercando di prefigurarmi a priori possibili target e obiettivi che nonostante tutto possano essere resi tecnicamente rilevanti (per tornare alla frase iniziale) semplicemente da riferimenti del passato più o meno remoto.
Come osservazione finale sull’attualità, posso solo dire che questi mercati tutto sono fuorché cose che invogliano a starci dentro.
Un saluto.
Ciao Andrea,
non so dove partire.
Innanzitutto faccio un uso privato dei commenti chiedendoti come procede la guarigione della tua spalla.
Poi ti porgo i miei complimenti per la corretta ricostruzione tecnica che hai fatto e che mi fa credere tu abbia iniziato ad approfondire la materia (mi sbaglio?), anche se non la ami più di tanto.
Veniamo ai mercati.
Hai detto giustamente che ti stai spingendo oltre nel tempo.
Nei mercati non è possibile escludere nulla.
Ciò premesso, prendiamo come buona l’ipotesi del crollo dello S&P 500 (semplice ipotesi per il momento) in area 1.500-1.600.
Al momento attuale viene quasi spontaneo pensare, per il Ftse Mib, ad un target a 4 cifre.
Non ho gli elementi per escludere tale scenario, anche perché, ripeto stiamo ragionando in modo molto prematuro e, talvolta, farlo è controproducente.
Ad ogni modo, ora il Ftse Mib è sotto i 17.000, ma nel momento in cui dovesse partire l’eventuale crollo, potrebbe farlo da livelli sensibilmente più elevati che distanzierebbero notevolmente la base del range laterale.
Però mi preme sottolineare nuovamente, anche pensando a chi legge, che si sta puramente parlando di un’ipotesi in modo del tutto prematuro, premessa evidenziata anche da Andrea.
In merito all’analisi tecnica, non ho mai avuto dubbi che nelle fasi di estremo panico perdesse efficacia e che anche più in generale non offra certezze.
Tuttavia, l’analisi tecnica non ha necessariamente lo scopo di indicarci sempre e comunque minimi e massimi.
Già dirci e mostrarci, come hai peraltro correttamente evidenziato tu, che una tendenza di lungo termine non è più tale, che uno scenario non è più probabile ma semplicemente possibile, è qualcosa di estremamente utile ed efficace in situazioni come queste, non trovi?
In merito al rimbalzo, magari l’analisi tecnica non ci indica in fasi come l’attuale il minimo di ripartenza, ma nel momento in cui dovesse formarsi un minimo decrescente, ci evidenzia una tendenza (forse trend secondario) che potrebbe essersi girata e che consentirebbe, a chi è disposto ad andare in controtendenza del trend primario, di cavalcarlo.
Lo scopo non può mai essere quello di acquistare sui minimi e vendere sui massimi, ma quello di guadagnare su un tratto di un movimento.
Buona serata.
Leggo troppi se e troppi ma.
Allora: se il FTSE Mib arriva a 9.999, e quindi…no anzi poichè…a dire il vero se lo S&P va a 1.400 e il DAX a 6.000, se dunque succedesse tutto questo dov’è il problema? Vorrà dire che l’ETF Physical Gold (oggi 103,00) sarà arrivato, poniamo a 180,00. E vorrà dire che il Lyxor UCITS ETF Daily Leveraged Bund (oggi 217,35) sarà arrivato a, poniamo, 260,00 euro.
Cari saluti
Mario
Ciao Mario,
condivido che non sia un problema, semplicemente si stava ragionando su alcune ipotesi, seppur in modo alquanto prematuro.
Salve Mario.
Riccardo
Buonasera Riccardo. Faccio un’ipotesi… E se il minimo del mercato fosse registrato ai primi di marzo? Perché dico ai primi di marzo?!? Perché in passato spesso si è dimostrato un periodo in cui il mercato ha segnato massimi o minimi importanti… vado a memoria: marzo 2000 massimo, marzo 2003 minimo e marzo 2009 minimo… che ne pensi?
Ciao Filippo,
non è da escludere ma è pur vero che ciò implicherebbe ulteriori vendite ora anche se c’è l’attesa che la BCE annunci provvedimenti per risolvere/tamponare le difficoltà del settore bancario.
Dipende dalla tenuta del minimo di martedì.
Buona giornata.
Riccardo
RICCARDO Ciao . Grazie della risposta di ieri .
La situazione sulla quale alcuni giorni orsono (31-01-16)attiravo la TUA attenzione ,IL RAFFORZAMENTO dello YEN contro $ (e non l’inverso )con TARGET per fine anno a 110Y per 1$ ,si sta materializzando più velocemente del previsto.
Oggi siamo già a 111.50 e contro il $ .
Lo YEN si è rivalutato del 10.55% rispetto ai minimi di LUGLIO 2015 di 124.50 contro il $ .
Nel frattempo l’INDICE NIKKEI si è svalutato del 24.6%
e il DOW JONES ,per il momento ,solo del 11,65% dai
massimi di LUGLIO 2015 .
Il rapporto $/YEN credo sia un indicatore molto affidabile nel tempo e può aiutare nel capire dove
i flussi monetari (e non solo )vanno a posizionarsi
nei momenti di crisi….e RISK-OFF .
Periodo nel quale ci ritroviamo in questo momento
Grazie Buona Giornata
Maurizio
Ciao Maurizio,
non ho mai avuto modo di approfondire questa correlazione ma non escludo un giorno di farlo e, nel caso di riscontri positivi, inserirla nelle mie valutazioni.
Buona giornata.
Riccardo
RICCARDO Ciao . Grazie per la risposta .
Qualche precisazione in merito .
Per motivi professionali ho avuto a che fare con questo cambio dal 1987…..ma era soprattutto su base FONDAMENTALE che lo utilizzavo .
Oggi mi sembra che questo RAFFORZAMENTO dello YEN sia dovuto più ai FLUSSI MONETARI che ai FONDAMENTALI( stessa situazione che dal 2010 al 2012 lo YEN si apprezzò fino a 1$=75.55YEN).
Su queste 2 VALUTE oggi queste variazioni sono anche molto più BRUTALI…..
La SPECULAZIONE (vista la grossa disponibilità di liquidità a basso costo????!!!) sta vedendo cosa le BANCHE CENTRALI (BOJ e FED ) decideranno ???
Personalmente penso che se lo YEN si dovesse apprezzare troppo velocemente ci sarà sicuramente un INTERVENTO della BOJ che venderà massicciamente lo YEN per acquistare soprattutto $ ….. e per proteggere le loro ESPORTAZIONI.
Poi vedremo se M.ME YELLEN resterà nel suo LIMBO di INCERTEZZA ..
Attendendo MR. DRAGHI per il 10-03..se non prima…..
Vista anche la situazione disperate dei MERCATI…..
Senza nessuna GUIDA venuta a mancare quasi improvvisamente….
Dopo 7 anni con a disposizione il GPS – FED .
Come sempre grazie in anticipo se avrai l’occasione di darmi un TUA opinione in merito
Buona Giornata Maurizio
Ciao Maurizio,
onestamente non ho nulla da aggiungere di significativo se non dire che valuteremo il quadro (decisamente disarmante) con la chiusura settimanale.
Saluti.
Riccardo