S&P 500: quinta chiusura settimanale positiva
Lo S&P 500 ha chiuso la seduta a 2.049 punti, registrando un +0,44%.
Il bilancio settimanale è pari ad un +1,35%.
La scorsa settimana:
“Si osservi l’AREA 2.025 in cui convergono:
- media mobile a 200 giorni;
- estensione del 100% di Fibonacci.
L’area di convergenza può già dirsi raggiunta, e gli aspetti tecnici elencati ad inizio analisi spingono a credere si possa avanzare ancora qualcosa all’interno della stessa.”.
Grafico:
L’indice americano ha effettivamente avanzato ulteriormente all’interno dell’area 2.025 punti.
Il rialzo ha permesso allo S&P 500 di chiudere il gap down aperto ad inizio anno (impresa distante dall’essere compiuta per i listini europei).
I gap down fungono generalmente da aree di resistenza per i successivi rimbalzi del mercato.
L’indice è giunto a tale appuntamento col fiato un po’ corto:
- quinta chiusura settimanale positiva
- RSI giornaliero ad un soffio dal segnalare una situazione di ipercomprato.
La chiusura settimanale vicino ai massimi e superiori a quelli della precedente settimana suggerisce nuovi allunghi ma, considerato quanto precedentemente scritto, non si evidenziano margini tali da giustificare i rischi di una correzione e dei suoi effetti.
Riccardo Fracasso
13 Responses to S&P 500: quinta chiusura settimanale positiva
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Buongiorno Riccardo,
se in un trend di fondo ribassista, le resistenze sono efficaci, a quale target si potrebbe spingere lo S.&P.500 alla luce delle prossime resistenze in area 2080/2100.
Inoltre, in precedenti commenti hai accostato l’andamento grafico dello S.&P.500 al Ftse Mib, questa similitudine è tutt’ora valida oppure si sta creando una divergenza?
Cerco solo di capire meglio e ti ringrazio per la tua
risposta.
Marco
Ciao Marco,
il trend di fondo dello S&P 500 è laterale, mentre quello del Mib può considerarsi ribassista.
Ho consigliato di valutare anche l’indice americano per formulare previsioni sul nostro semplicemente perché raramente la borsa italiana sale in controtendenza a quella americana, semmai può succedere il contrario.
In merito alle resistenze, ritengo che già dalla settimana appena conclusa la borsa americana (ma pure la nostra) abbia raggiunto livelli presso i quali i margini di rialzo non giustificano il rischio di una correzione, punto più punto meno.
Chi vuole prendere i massimi esatti, deve essere consapevole di questo.
Buon weekend.
Riccardo
Ciao riccardo
scusa la mia ignranza ma non capisco cosa intendi dire con:
“In merito alle resistenze, ritengo che già dalla settimana appena conclusa la borsa americana (ma pure la nostra) abbia raggiunto livelli presso i quali i margini di rialzo non giustificano il rischio di una correzione, punto più punto meno.”sopratutto “non giustificano il rischio di una correzione ”
grazie per la risposta e buona giornata.
Ciao Pierluigi,
intendo dire ciò che ho scritto anche nell’analisi, che seppure possano esserci ulteriori allunghi, siamo comunque su livelli di rischio.
Peraltro, le aree di resistenza che avevo indicato sono state raggiunte nel corso della settimana appena conclusa; ora, tutto ciò che va oltre rischia solo di rivelarsi eccesso che non compensa il rischio rappresentato da potenziali correzioni (ammesso si concretizzino).
Buona giornata
Riccardo
RICARDO Ciao . A confermare la TUA ANALISI credo che
ci sia anche un doppio minimo (20-01 e 11-02)in AREA 1810p .
Esempio classico di breve periodo con relativo rimbalzo e superamento della neckline a 1941p il 22-02 la FIGURA è stata poi completata dal pull back sulla neckline stessa ed a quel punto il movimento al rialzo è partito…
L’OBBIETIVO/TARGET dovrebbe essere posto in AREA 2080/2090p.
Anche in questo caso l’ANALISI TECNICA ,mi sembra che si confermi ottimo SUPPORTO per poter, nei periodi di bassa volatilità ,interpretare i MOVIMENTI dei Mercati.
Per quanto riguarda il nostro FTSEMIB dovrebbe valere
l’INVERSO di quanto detto sul SP500 e cioè:
la chiusura settimanale vicino ai MINIMI dovrebbe suggerire per inizio della prossima anche la possibilità di nuovi MINIMI fino alla possibilità di scendere in AREA18200/18000p .
Ma questo movimento potrebbe favorire una ricarica del nostro INDICE per un nuovo spunto RIALZISTA con TARGET minimo in AREA 19300/19350p .
Livello dove TU , giustamente , INDICHI PRUDENZIALMENTE di ALLEGERIRE a chi ha posizione in essere.
Ma a ruota libera potremmo dire anche :
“senza escludere a priori la possibilità di andare a chiudere il GAP DOWN del 06-01 in AREA 20420p ” .
Cerco di spiegarmi :
nel caso il PIVOT DI TUTTI i MERCATI ,SP500p ,
mantenesse la sua intonazione RIALZISTA ,magari dopo una piccola pausa/consolidamento delle posizioni sui MASSIMI del 2016 dopo 5 SETTIMANE di RIALZO mi verrebbe da credere che non sia un IPOTESI da non escludere e…. non troppo REMOTA .
IPOTESI TROPPO FANTASIOSA????
Come sempre grazie in anticipo per un TUO COMMENTO .
Buon Fine Settimana Maurizio
Ciao Maurizio,
per quanto riguarda la nostra chiusura, non è vicino ai minimi della settimana (io per considerarla tale devo vederla a non più del 10% del range settimanale dal minimo, ma altri analisti usano filtri meno restrittivi).
Per quanto riguarda lo S&P 500, la neck line è un termine che si usa nel caso di figure di ‘testa e spalle’ che non vedo sul grafico, puoi inviarmi via mail grafico con tracciature per cortesia?
In merito all’ipotesi alla conclusione del tuo post, in un contesto cui la tendenza della volatilità è rialzista, le correzioni rischiano di essere violente.
Con ciò non escludo che in una seconda fase si possa salire oltre i 20 mila punti, ma al momento ritengo sia più prudente pensare alle possibilità di un calo.
Un passo per volta.
Buon weekend.
Riccardo
RICCARDO Ciao.
Vediamo se ho letto bene il TUO pensiero:
Il RANGE della SETTIMANA dovrebbe essere dato dal
MAX-MIN ??? dunque
19261p-18344p =872p dopo di che 10% = 87p
Min . = 18344p +87p = 18431p
Per considerare la CHIUSURA VICINO AI MINIMI
non avrebbe dovuto chiudere sopra a questo livello?
SP500: La TRACCIATURA di questa mia LINEA/neckline :
MASSIMO del 12-01 a 1947p
MASSIMO del 01-02 a 1947p
MASSIMO del 22-02 a 1946p
VOLATILITA’ la mia opinione in merito senza polemica.
Dal 25,30% dalla chiusura del 12-02-16 siamo scesi alla chiusura di ieri a 13,99% .
La mia IPOTESI/IDEA è che
A)la periodicità OTTOBRE/APRILE ,come abbiamo sempre detto ,dovrebbe favorire il proseguire di una tendenza
LATERALE/RIALZISTA di breve periodo ……
B)certamente le prossime TRIMESTRALI USA , potrebbero fornire un APPIGLIO per un piccolo storno sugli INDICI USA (forse anche dalla prossima settimana )facendo così aumentare ,giustamente come INDICHI , la VOLATILITA’.
Però credo anche che non si dovrebbe dimenticare che uno degli OBBIETTIVI PRIMARI dei GROSSI GESTORI DI FONDI è incassare i DIVIDENDI situazione che alla fine dovrebbe essere favorevole ad un FLUSSO di ACQUISTI , sui MERCATI USA ed anche EUROPEI , almeno fino a fine APRILE……
Così almeno credo in questo momento ….ma sempre pronto a ricredermi…..
Se puoi Grazie di un TUO commento.
Maurizio
Ciao Maurizio,
perfetti i tuoi calcoli di inizio post.
Preciso che io considero il 10%, poi ho letto chi considera il 23,6% di Fibonacci o più semplicemente il 25% (un quarto).
Per cui, la mia è una lettura personale che prediligo per filtrare i segnali anche per renderli più affidabili, anche perché quanto più vicina la chiusura è vicina ai minimi (o massimi) e quanto più attendibile la statistica.
In merito alla trendline di cui parli sullo S&P 500, ti suggerisco di non definirla come neck line perché è un termine usato per indicare una retta specifica di una figura di testa e spalle.
In questo caso, dal tuo bel studio, emerge un range laterale la cui rottura ha come obiettivo area 2.080-2.090.
Fattibile? certo, ma continuo ad affermare che siamo già entrati in quella fase in cui il mercato può allungare ma, cercare il massimo può farci restare col cerino in mano ed incorrere in cali che potrebbero rivelarsi anche più decisi di quanto atteso (ora non voglio dilungarmi ma un eventuale calo da area 2.070 (poc) non sarebbe un bel vedere … vedi check up che hai ricevuto).
Peraltro, tra i vari motivi che suggeriscono cautela c’è la volatilità che, proprio perché in calo, ha praticamente raggiunto (la trendline di minimi crescenti avviatasi dai minimi di Giugno 2014.
Non è assolutamente escludibile che l’eventuale correzione sia molto veloce e che poi lasci spazio a una fase tendenzialmente rialzista di qualche mese (alcuni aspetti sostengono tale tesi), ma considerati tutti gli elementi di rischio emersi con l’inizio dell’anno, da investitore sostengo che sia da considerare l’attuale fase come una di quelle in cui è preferibile giocare in difesa piuttosto che in attacco.
Poi, ovviamente, nessuno, men che meno io, conosce il futuro.
Riccardo
Ciao Riccardo complimenti per le analisi e l’ invito alla prudenza (alleggerire…), però il nostro indice da inizi di febbraio viaggia all’ interno di una forchetta rialzista di breve periodo, secondo te perchè non potrebbe continuare?
Buona serata e buona domenica
Ciao Cristiano e grazie per i complimenti.
A quale forchetta ti riferisci? se puoi, inviamela cortesemente via mail.
Parto col precisare che nessuno conosce il futuro e questa consapevolezza mi porta a non escludere nulla, né la possibilità di un ulteriore estensione rialzista né di un ritorno delle vendite.
Ciò premesso, il rialzo da metà febbraio va considerato per quel che attualmente è, un semplice rimbalzo all’interno di un trend di fondo ribassista e lo considereremo per qualcosa di diverso (magari una tendenza rialzista di qualche mese) solo se alla prossima correzione segnerà un minimo crescente; ciò, tuttavia, non escluderebbe in alcun modo la necessità che in futuro si segnino minimi più profondi a quelli di metà Febbraio (anzi, questo è al momento il mio scenario principale, ed è anche questo timore che mi spinge a consigliare cautela).
L’uscita dal canale rialzista dell’RSI mensile del nostro indice, il trend di fondo ribassista del Mib, la preoccupante distribuzione dei volumi del range laterale dello S&P, sono tutti elementi che suggeriscono un atteggiamento prudente, anche se ciò può significare perdere occasioni o l’ultimo tratto di un rimbalzo.
Riccardo
Chiarissimo, grazie e buona serata
RICCARDO Ciao . Grazie per la TUA risposta .
Il mio non era una ricerca del massimo ma solamente una RIFLESSIONE a RUOTA LIBERA.
Un’altra considerazione e 3 domande per aiutarmi a diradare un dubbio che mi assilla.
Non dimentichiamo che nonostante la recente retromarcia della YELLEN , non solo l’S&P500 ma pure il Dow Jones si trova sui massimi assoluti del 2016 (per inciso anche su questo INDICE il DOPPIO MINIMO ha funzionato centrando con la chiusura di venerdì il TARGET ipotetico che mi ero posto a in AREA 17600p ).
Per cui al momento attuale hanno praticamente annullato la dinamica ribassista che si era innescata alla fine del 2015.
Questo è un fattore mi porta ad una PRIMA DOMANDA :
Saranno i mercati azionari europei a questo punto ad allinearsi a questa ritrovata forza o se al contrario il recupero in atto da parte del Dow Jones e dell’S&P500 è destinato a rientrare in aree ribassiste ???
( come anche TU la SOSSTIENI come IPOTESI probabile ).
La mia convinzione è che il fattore principale che ha generato il MOVIMENTO RIALZISTA in USA è la ritrovata debolezza del $ contro l’€(-3.5% da 31-12-15) e contro lo YEN (-7.48%da 31-12-15) .
Dunque si potrebbe dedurre che la debolezza dei MERCATI EUROPEI è per contro dovuta alla forza dell’€ .
E qui casca l’ASINO..
SECONDA DOMANDA:
Con lo stampare di € da parte della BCE di MR DRAGHI….. l’€ non si doveva SVALUTARE e andare verso la PARITA’ con IL $??
OK .Come si diceva sopra M.ME YELLEN ha fatto marcia indietro .
TERZA DOMANDA :
E’ sufficiente questo cambio di TATTICA (non di STRATEGIA ) da parte della FED per giustificare questa confusione sul MERCATO MONETARIO che va ad incidere pesantemente su tutti gli altri MERCATI
(BOND-EQUITY-MATERIE PRIME)?
Grazie in anticipo come sempre per una TUA opinione ?
Buona Domenica Maurizio
Ciao Maurizio,
hai praticamente risposto da solo alle tue domande.
Sul breve io vedo pochi margini di rialzo.
In merito al cambio, come hai detto, se da una parte la politica espansiva della BCE favorisce un indebolimento dell’euro, dall’altra si contrappone l’annuncio di un aumento dei tassi più graduale da parte della FED.
Difficile stabilire quale fattore assumerà maggior spessore, ma è bene tener presente che il cambio attuale è il frutto di un calo avviatosi da 1,40.
I margini di rafforzamento sull’euro non sono tali da compensare in modo significativo i rischi di calo.
Le politiche monetarie incidono, ma non sono gli unici elementi da valutare.
Buona domenica.