Brexit: qualche pillola
Quando si parla di Brexit, forse non tutti sono a conoscenza che il referendum è stato promosso proprio dai conservatori.
In altre parole, l’iniziativa è stata presa da chi certo non può definirsi anti-europeista.
Il motivo, nemmeno troppo velato, si trova nella ricerca di un’avvallo formale da parte del popolo su un tema molto sentito.
Se lo stesso promotore di un referendum non vuole cambiamenti, evidentemente ha buoni motivi per credere che l’esito andrà come suo desiderio.
Questo è un altro aspetto (oltre alle valutazioni dei bookmakers) che mi porta ad attribuire maggiori probabilità alla permanenza del Regno Unito.
Lo stesso Cameron (leader dei conservatori e primo ministro inglese), pur criticando l’Unione Europea, ha invitato apertamente gli elettori a votare per il cosiddetto ‘remain’.
Proseguiamo, esaminando le principali motivazioni:
- economica: secondo alcune stime, i benefici legati all’eliminazione dei contributi versati all’UE (0,5% del Pil) non compenseranno la perdita dei vantaggi legati all’accesso del libero mercato;
- opposizione alla Germania: l’eventuale uscita non farebbe altro che consegnarle ancor più potere;
- immigrazione: i dati in forte aumento richiedono attenzione, ma è giusto sottolineare che Cameron recentemente ha già annunciato un giro di vite.
Chi mi legge da tempo conosce bene la mia posizione spesso molto critica nei confronti dell’Area Euro.
Tuttavia, il Regno Unito si trova in una situazione che sotto certi aspetti può definirsi ideale: essere membri dell’Unione Europea ma non dell’Area Euro significa beneficiare dei vantaggi del libero mercato mantenendo la propria valuta (quest’ultimo, un aspetto importantissimo per un Paese che, come il nostro, nei periodi di crisi ha sempre fatto leva a decise svalutazioni per risalire).
Non mi sfuggono le note dolenti, ma il Regno Unito attualmente si trova in una posizione privilegiata.
Comunque sia, questo referendum potrebbe rivelarsi in ogni caso controproducente: in caso di Brexit gli svantaggi (non solo del Regno Unito ma anche dell’intera Unione Europea) probabilmente saranno superiori ai benefici, in caso di Remain, la Germania ne uscirà ancora una volta rafforzata.
Riccardo Fracasso
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