Lo S&P 500 ha chiuso la seduta a 2.127 punti, registrando un -2,45%.
Il bilancio settimanale è pari ad un -2,39%.
La scorsa settimana:
“Da quasi due mesi, e più precisamente dal momento in cui il listino americano ha posto timidamente la testa oltre l’estremo superiore del range laterale oggetto del nostro studio da diverso tempo, non s’è assistito a nemmeno una variazione giornaliera superiore al punto percentuale.
E’ evidente che tale andamento non può essere infinito e che sia destinato a lasciar spazio a movimenti più corposi.”.
Almeno su scala giornaliera, i ‘movimenti più corposi’ effettivamente non si sono fatti attendere molto, considerato il calo odierno.
Grafico:
Si osservi il ritorno dei prezzi all’interno del range laterale che era stato abbandonato per 2 mesi.
Ovviamente, non è un gran vedere.
Tuttavia, l’entità del rientro è talmente esigua da non consentire sin d’ora ai ribassisti di stappare la bottiglia e a me di ufficializzare la falsa rottura.
Considerata l’estensione temporale del range laterale, è gradita una conferma mensile (quindi con la chiusura di settembre).
Ad ogni modo, il gap down giornaliero, le vendite concentrate nell’ultima seduta, la chiusura sui minimi della settimana ed inferiori a quelli della scorsa, sono tutti aspetti negativi che rafforzano l’ipotesi che le vendite non siano esaurite, il che renderebbe più netto il movimento di falsa rottura.
Riccardo Fracasso
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