Ftse Mib: settimana di passione
Il Ftse Mib ha chiuso la seduta a 16.192 punti, registrando un -2,43%.
Il bilancio settimanale è pari ad un -5,62%.
Grafico:
La forza delle vendite è stata tale da generare un lieve gap down su base settimanale e spingere il nostro indice entro l’area intorno alla parallela inferiore della forchetta.
La chiusura settimanale sui minimi ed inferiore a quelli della precedente mi porta ad ipotizzare per la prossima quantomeno una marcata pressione alla trendline inferiore.
Tuttavia, non si può scartare a priori l’ipotesi di una tenuta della parallela interessata e di una reazione da parte degli indici.
Ad ogni modo, chi ha seguito la strategia proposta da svariati mesi (liquidare sugli allunghi), da diverso tempo può assistere allo ‘spettacolo’ con la serenità di uno spettatore, senza essere costretto a sperare e senza doversi porre troppe domande sullo sviluppo del mercato, lasciando sia lo stesso a fornire le risposte.
Difatti, l’unica preoccupazione di chi ora è fuori è quella di comprendere il momento migliore per rientrare ma, a mio avviso, sui listini azionari non sono certamente dietro l’angolo quelle che definisco le vere opportunità da investitore, ossia quelle in grado di consentire un ingresso in relativa sicurezza, con un buon orizzonte temporale (preferibilmente qualche trimestre) e con rendimenti potenziali elevati.
Riccardo Fracasso
19 Responses to Ftse Mib: settimana di passione
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Caro Dottor Fracasso,
La seguo da qualche mese e le sue analisi le trovo assolutamente professionali e intelligenti. Volevo chiederLe se fosse possibile parlarLe direttamente per condividere con Lei un sistema di trading.
La ringrazio anticipatamente.
Gianluca.
Salve Gianluca e grazie per le belle parole,
augurandomi non sia considerata una mancanza di rispetto, possiamo darci del ‘tu’.
Non so se sono il referente giusto.
Ad ogni buon conto, se vuoi, puoi illustrarmi via mail(finanzaedintorni@gmail.com) il tuo trading system.
Nel frattempo ti saluto.
Riccardo
Ciao riccardo,ti seguo da mesi con interesse,volevo chiederti come vedi unicredit,siccome l ultima analisi risale se non sbaglio a giugno,saluti loredana
Ciao Loredana,
l’ultima analisi su Unicredit risale a Maggio (http://finanzaedintorni.info/2016/05/15/12962/): al tempo il titolo valeva 2,912 euro e si evidenziò un triangolo con target area 1,75, obiettivo effettivamente raggiunto quest’estate.
Per Unicredit vale un pò lo stesso discorso del Ftse Mib: per quanto una reazione (quindi rimbalzo, non inversione) potrebbe esser anche vicina, al momento l’impostazione di fondo resta ribassista e anche uscendo dal discorso prettamente tecnico, il contesto non è dei più rassicuranti.
Fermo restando che prediligo lavorare sugli indici per rispettare il principio della diversificazione, da investitore (quindi non trader), se dovessi concentrarmi su Unicredit, preferirei attenderei un contesto più solido, anche a costo di entrare a livelli più alti.
Saluti.
Riccardo
Salve Riccardo dalla sua analisi si deduce che ce ancora marginale ribasso ma che il momento per entrare non è troppo lontano? Anche perché siamo sotto quasi del 30% quest’anno il livello più ideale secondo me sarebbe 15200/15500 punti per essere un Po tranquillo ti ringrazio un saluto
Ciao Emiliano,
riferendomi al breve termine, l’eventuale (ma non certa) tenuta dell’area intorno alla parallela inferiore (che transita in area 16.100 punti circa) potrebbe favorire una reazione.
Quindi, nel caso di tenuta, la reazione avverrebbe su livelli superiori a quelli da te citati.
Però, sia chiaro, si sta comunque parlando di un rimbalzo (peraltro non certo) che resta all’interno di un solido trend ribassista di fondo.
E’ bene far presente che i rimbalzi costituiscono parte integrante dei cali e che all’interno di un trend ribassista sono da considerare come occasioni per liquidare (discorso diverso per le inversioni).
La nostra perdita da inizio anno è indiscutibilmente elevata ma non esclude in alcun modo la possibilità che sia ampliata nel caso, per esempio, che la Borsa americana ceda e/o il nostro settore bancario ricominci a far parlare di sè.
Un saluto.
Riccardo
RICCARDO Ciao . Concordo pienamente …..dopo la settimana della BREXIT se non erro è la peggiore settimana del 2016.
Credo però che sia presente una forte componente speculativa …aiutata oggi dalle notizie a proposito della sanzione a DEUTSCHE BANK richiesta dalle Autorità USA.
Mercati ,tutti ,con volatilità in aumento … fomentata anche ad arte con la scusa “datata “ dei tassi USA . La mossa della Fed che sia in settembre o a dicembre è già scontata ed a mio modo di vedere mi sembrerebbe che siano in atto manovre delle mani forti per possibili accumuli nell’AREA tra 16200p e 16000p corrispondente al primo livello di Supporto da TE indicato ed anche al ritracciamento del 61,8% dal MAX 17966 p del 23-06 e del MIN . 15017p del 27-06 .
Molto probabilmente come TU dici “La chiusura settimanale sui minimi ed inferiore a quelli della precedente mi porta ad ipotizzare per la prossima quantomeno una marcata pressione alla trendline inferiore “ sottolineando al tempo stesso
“Tuttavia, non si può scartare a priori l’ipotesi di una tenuta della parallela interessata e di una reazione da parte degli indici “ ………
In conclusione avrei una domanda da porti ben sapendo che il futuro non lo si conosce :
nell’ipotesi che la parallela inferiore venisse perforata area 15800p sarebbe l’ultimo baluardo …..dopo di che si dovrebbe scendere ai minimi di luglio in area 15000p…….
A questo punto la TUA esperienza ti porta a privilegiare :
1)la possibilità di una discesa immediata in area 15000p……se non oltre ed a livelli inferiori .
2) oppure l’ipotesi della tenuta della parallela e dell’area dei 15800p avrà la meglio e favorirà una reazione dell’INDICE ?
Come sempre grazie anticipatamente di una TUA opinione in merito
Buon Fine Settimana Maurizio
Ciao Maurizio,
premetto che il bello di essere fuori in un mercato fondamentalmente ribassista è proprio quello di essere nelle condizioni di non dover cercare di prevedere gli sviluppi precisi del mercato e lasciar che sia lo stesso a ‘dichiararsi’.
Tuttavia, partecipo al ‘gioco’ azzardando una risposta: sarei più portato a non prevedere grandi vendite entro la riunione della FED, ma più probabilmente ad un recupero.
Successivamente, indipendentemente da quanto sarà annunciato, le possibilità che il mercato diventi ‘violento’ aumentano.
Questo è il mio pensiero però, ripeto: è importante che la strategia funzioni, ma che il percorso si sviluppi in un modo anzichè un altro è davvero secondario.
Saluti.
Riccardo
Ciao Riccardo, premetto che non conosco l’analisi ciclica ma cerco solo di capire la partenza di un grande ciclo dal trimestrale all’annuale. Il mensile lo lascio ai ciclisti.
Ebbene se ora siamo all’interno di un secondo trimestrale partito il 27-06 o il 03-07 questo dovrebbe terminare tra fine settembre e la prima decade di ottobre nel caso di un trimestrale regolare. A mio avviso se chiudiamo il secondo trimestrale sopra i 15017 punti potrebbe anche partire un nuovo ciclo annuale proprio ad ottobre avallando così la mia ipotesi rialzista. Ovviamente mi rendo conto che il contesto globale non sembra affatto favorevole a questa ipotesi ma potrebbe anche trattarsi di un modo per creare panico e sorprendere ancora una volta gli investitori. Se non sarà così tornerà attuale il raggiungimento del PRIMO obiettivo a 12375 punti più volte indicato su questo sito.
Ciao Ursulina,
io non entro nel merito di considerazioni cicliche perchè non sono un ciclico (il che non significa assolutamente che io abbia una opinione negativa, anzi).
Condivido che esistono livelli (tipo i minimi di cui parlavi) che rappresentano un bel banco di prova per i mercati).
Giusto per conferma: seguendo il tuo ragionamento, quindi, se tra fine settembre ed inizio ottobre dovessimo chiudere sopra i 15.017 si avvierebbe un rialzo con target di prezzo 20.600 (che era quello che avevi indicato in passato) e con target temporale un anno circa, corretto?
Non me la sento di escludere l’ipotesi (è pur vero che non escludo mai nulla a priori), ma il quadro d’insieme (distribuzione volumetrica S&P, trend ribassisti indici europei, dati economici, assenza di cartucce delle banche centrali, assenza vendite da esaurimento trend primario e assenza panico, criticità del settore bancario ancora da risolvere, la sopravvalutazione delle principali borse (usa e Germania), la leva elevatissima, l’immigrazione che sta creando tensioni che potrebbero mettere in discussione l’Unione stessa (già lo hanno fatto col referendum inglese), ecc.) mi invita alla prudenza.
Solitamente, in un trend primario ribassista, se qualcosa deve andar male va male.
Ovvio che se si trovasse una soluzione credibile al settore bancario, all’immigrazione, se non si sgonfiasse la leva e se la mano primario (contrariamente a quanto parrebbe dire l’analisi volumetrica) decidesse di far ripartire i mercati, potremo assistere in america ad un’ultima estensione rialzista (chiaramente speculativa) accompagnata da una sovraperformance degli indici emergenti e di quelli europei che, come il nostro, sono rimasti più indietro.
Si tratta di tanti ‘se’ a fronte di molti rischi.
Sia chiaro, nessuno di noi conosce il futuro, ben che meno io, ma mi limito a sostenere che la situazione attuale (magari in futuro cambierò idea) mi porta a non vedere un’opportunità così bella da non poter perdere.
Per il mio profilo di investitore (ognuno ha ovviamente il proprio), accetto con estrema serenità la possibilità di perdere delle occasioni che non mi convincono, consapevole che nel lungo termine un simile atteggiamento risulta premiante.
Riccardo
Ciao Riccardo, sulla fascia 20000-20600 ci siamo mentre non ho indicato target temporali per il raggiungimento di questo livello, un anno se li andremo è francamente troppo.
Preciso inoltre che al momento sono flat e non sono rimasta incastrata con acquisti a prezzi elevati in quanto io da dicembre 2015 ero solo short. Ora a mio avviso nelle prossime 2-3 settimane si dovrebbe decidere la partita in un senso o nell’altro. Grazie un saluto.
Prego, buona domenica Ursulina.
Saluti.
Riccardo
ciao riccardo
visto la tua propensione ad investire su l’indice anziche su i singoli titoli,che condivido, visto che utilizzare etf a leva ,come mi facesti notare tempo fa,se il mercato non ha una direzione definita non funzionano,visto che ,come hai fatto notare a un utente che sono strumenti più adatti per l’indtraday, la mia domanda è questa quali strumenti utilizzare?
grazie per la risposta
e ribadisco ,se mai ce ne fosse bisogno, i complimenti a te e a tutti i partecipanti al blog.
Ciao Pierluigi,
ho specificato che i prodotti a leva sono più adatti al trading.
Personalmente costruisco portafogli con fondi/sicav.
Grazie per i complimenti.
Buona domenica.
Riccardo
Ciao Riccardo,
Sempre riguardo gli ultimi due commenti con l’amico Pierluigi: perché ritieni che derivati e strumenti a leva siamo da utilizzare solo per intraday?
Grazie e buona settimana.
Ale
Ciao Alessandro,
il modo migliore per comprenderlo è che tu simuli un’operazione.
Considera l’acquisto a 10 euro di un ETF a leva 3 con sottostante un indice che vale 10.
Considera per l’indice un +3% il primo giorno e -3% il secondo e ripeti il calcolo qualche volta.
Il prezzo del sottostante sarà invariato ma quello dell’ETF?
Buona settimana.
Riccardo
Grazie Riccardo. Al momento mi viene da pensare soltanto a motivi di commissioni. Però, mi riservo una risposta ufficiale dopo aver studiato meglio. Ti faccio intanto i soliti complimenti per la tua professionalità.
No assolutamente, nella mia considerazione non hanno un peso le commissioni.
acquisto ETF a leva 3 il a 10 EURO.
VARIAZIONE SOTTOSTANTE VALORE SOTTOSTANTE VALORE ETF
1° gg = +3% 10,3 10,9
2° gg= -3% 9,991 9,919
Già dopo il primo ‘turno’ si notano notevoli differenze, col sottostante praticamente invariato e con l’ETF che ha perso oltre l’8%.
Saluti.
Grazie mille Riccardo!