Questa settimana uno speciale interamente dedicato al rapporto di forza tra lo S&P 500 ed il Ftse Mib, sul quale regge la strategia market neutral già da tempo posta sul tavolo.
Innanzitutto una precisazione: le strategie market neutral non mirano a guadagnare con entrambe le operazioni, ma attraverso la maggior forza relativa di un indice verso l’altro.
Obiettivo raggiungibile anche con la chiusura positiva di una sola operazione tra le due, purchè con un profitto superiore alla perdita generata dall’altra.
Esempio: nel caso in cui entrambi i listini dovessero registrare un calo, la strategia si rivelerà complessivamente vincente se la perdita subita sul long S&P 500 risulterà inferiore al guadagno sullo short Ftse Mib.
Ovviamente, guadagnare con entrambe le operazioni significherebbe massimizzare i profitti, ma rappresenta comunque più un desiderio che un obiettivo.
Confrontiamo ben 3 grafici per rilevare eventuali correlazioni:
Il time frame mensile elimina il rumore di fondo ed evidenza le grandi tendenze, i movimenti che più interessano agli operatori di ampio respiro.
Al centro il grafico del Ftse Mib che evidenzia innanzitutto una correlazione:
- diretta col rapporto Banche/Ftse Mib;
- indiretta nel rapporto S&P 500/Ftse Mib.
In altre parole, come ben evidenziato dai riquadri tratteggiati nel grafico, il nostro listino solitamente perde quando presenta una minor forza rispetto a quella americana e, soprattutto, quando il settore bancario manifesta debolezza.
Ciò premesso, andiamo ad esaminare singolarmente i grafici che illustrano i rapporti, partendo da quello, più volte esaminato, tra S&P 500 e Ftse Mib:
Premessa: questo rapporto, che sto proponendo ormai da diversi anni, si sta rivelando alquanto tecnico, poichè rispetta con una considerevole fedeltà i principi dell’analisi tecnica; motivo per cui è giusto segnalarne e tenerne in forte considerazione l’eventuale raggiungimento di riferimenti grafici di rilievo.
A tal proposito, i prezzi hanno arrestato il proprio calo (che implicava una maggior forza relativa della borsa italiana) a contatto dell’importante area in cui convergono il ritracciamento Fibonacci del 50% del vettore A-B e la trendline superiore (ora supporto) del precedente range laterale, ed è lecito prendere in considerazione la possibilità di un rimbalzo.
Di seguito, invece, il rapporto tra Banche e Ftse Mib:
Si osservi come il rapporto abbia arrestato la propria corsa proprio a ridosso del rapporto di Fibonacci del 38,2% calcolata sull’intera gamba ribassista A-B.
In altre parole, la maggior forza relativa delle banche che ha supportato il rialzo del Ftse Mib negli ultimi mesi ha raggiunto un ostacolo dal quale parrebbe voler invertire e riprendere il suo trend preesistente (ribassista).
In buona sostanza, ci troviamo in una situazione in cui entrambi i rapporti presi in esame hanno incontrato un importante ostacolo grafico, peraltro dandone segnale di riconoscimento.
La contestualità rafforza tale ipotesi e sembra anticipare un significativo cambio di scenario che si tradurrebbe in un indebolimento del nostro listino.
Si tratta di informazioni che potremmo definire privilegiate poiché non in possesso di chi si limita ad analizzare il singolo grafico del Ftse Mib.
Ovviamente, la ferma consapevolezza che nel mercato finanziario nulla è certo, mi porta comunque a suggerire di monitorare la reale tenuta dei riferimenti grafici che, se dovesse venir meno, rappresenterebbe un segnale di stop per la strategia.
Personalmente non ho certezza dell’esito di nessuna strategia, ma l’aspetto importante è che non siano casuali, ma supportate da solide motivazioni, e questa lo è.
Mi preme concludere ringraziando i sostenitori di Finanza e Dintorni.
Per voi è un modo per partecipare alle spese del blog e per esprimere in modo concreto l’apprezzamento per l’impegno profuso.
Da parte mia, invece, si tratta di occasioni sia per valutare come e se proseguire questa ‘avventura’, sia per comprendere a chi riservare un occhio di riguardo, in particolar modo nei contatti via mail.
Riccardo Fracasso
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