Con un’analisi pubblicata il 5 agosto 2017, si indicò un’occasione di ingresso per l’oro:
“Alla luce di quanto scritto, la debolezza di breve termine andrebbe considerata come possibile opportunità di ingresso, forti di un contesto grafico di lungo termine in miglioramento (oltre che di un quadro finanziario ricco di rischi e carente di rendimenti potenziali).”.
Da allora non ho mai pubblicato alcun controsegnale, e l’oro ha guadagnato circa 7 punti percentuali.
ORO
A dispetto del rialzo, si osservi dal grafico come negli ultimi mesi abbiamo assistito solo a qualche semplice sforamento intraday (uno anche la scorsa settimana) del massimo segnato l’8 settembre dell’anno scorso (1.257 dollari).
Ne consegue che un eventuale chiusura giornaliera (ancor meglio settimanale) oltre tale livello rappresenterebbe già un importante segnale di forza che incrementerebbe notevolmente le possibilità di un allungo in grado di superare i massimi di Luglio 2016 (1.375 punti) e proseguire il trend.
Le tensioni in Siria incrementano ulteriormente, seppur senza certezza, le possibilità che possa essere la volta giusta perchè si concretizzi una chiusura giornaliera oltre i 1.357 punti (che dista a poco più di mezzo punto pecentuale dai valori attuali).
Particolarmente interessante anche la situazione dei titoli auriferi, sui quali eviterei l’esposizione al dollaro.
Non esistendo ETF con copertura valutaria, ne prendiamo necessariamente come riferimento uno a cambio aperto:
AUCO
Innanzitutto è bene precisare che, trattandosi di grafico su base mensile, l’ultima candela è tendenziale (siamo a metà Aprile) e non ufficiale.
Ad ogni modo, si noti, dopo mesi di pressione dell’area di supporto intorno ai 18 dollari, la recente reazione dei titoli auriferi.
L’eventuale chiusura di Aprile nei pressi dei massimi mensili rappresenterebbe un ulteriore elemento di conferma rialzista.
Il deciso calo da inizio anno a dispetto del rialzo dell’oro rappresenta un’anomalia che amplifica le potenzialità rialziste dei titoli auriferi
Riccardo Fracasso
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