Lo S&P 500 ha chiuso la seduta a 2.759 punti, registrando un +0,85%.
Il bilancio settimanale è pari ad un +1,52%.
Situazione grafica sostanzialmente invariata per l’indice americano, che si muove al di sopra sia della media mobile a 200 giorni che di quella a 50.
Mentre dinanzi ai venti di guerra commerciale la borsa cinese cede vistosamente e l’Europa traballa, quella americana finge grande compostezza.
Tuttavia, esistono diversi studi e considerazioni a supporto della tesi secondo cui l’economia americana non è assolutamente immune al conflitto protezionistico innescato dagli Stati Uniti stessi.
E, a mio modesto parere, quanto più sarà controllata questa fase, tanto più risulterà incontrollato il calo, con inevitabili ripercussioni anche sugli altri listini.
Ad ogni modo, atteniamoci al grafico, ricordando ancora una volta come l’eventuale rottura della media mobile a 200 giorni (che attualmente transita a 2.673 punti) rappresenterebbe un importante pre-allarme che innalzerebbe notevolmente l’ipotesi di minimi inferiori a quelli di Febbraio (2.532 punti).
Fino ad allora, la recita può proseguire.
Riccardo Fracasso
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