S&P 500: un occhio alla stagionalità
Lo S&P 500 ha chiuso la seduta a 2.840 punti, registrando un +0,46%.
Il bilancio settimanale è pari ad un +0,76%.
Luglio registra un +3,6%.
Alcuni tra i punti principali che sintetizzano il quadro attuale:
- trend primario rialzista;
- assenza figure di inversione ribassista;
- svariati eccessi, alcuni ai massimi storici;
- stagionalità sfavorevole.
A proposito di quest’ultimo punto, in più occasioni s’è spiegato come la stagionalità sfavorevole per i listini azionari occidentali si estende da Maggio a Settembre, precisando che per la borsa americana solitamente le vere criticità giungono a Giugno.
Di seguito la rappresentazione grafica delle rilevazioni medie dello S&P 500 (ultimi 20 anni):
In merito alle performance medie suggerisco di non farvi ingannare dalle variazioni molto contenute.
Trattandosi di medie, il valore tende inevitabilmente ad appiattirsi, ma al suo interno nasconde singole variazioni che possono essere anche molto ampie.
Agosto (mese da poco iniziato), negli ultimi 20 anni si è chiuso positivamente nel 60% dei casi.
Tuttavia, la performance media è negativa (-0,2%), il che significa che le chiusure negative di Agosto sono state molto consistenti.
Settembre è il mese peggiore in assoluto sia in termini di chiusure positive (47%) che di performance media (-1,2%).
In buona sostanza siamo entrati in un bimestre in cui la borsa risulta abbastanza spesso (NON sempre, sia chiaro) vulnerabile a degli scossoni.
Ad ogni modo, attendiamo segnali concreti dai grafici.
Riccardo Fracasso
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