Alla luce degli ultimi eventi, aggiorniamo la sintesi dell’andamento dell’oro degli ultimi anni:

  1. TOP di lungo termine nel Settembre 2011 (1.921 dollari).
  2. Dal massimo del 2011 i prezzi hanno rispettato per anni una trendline di massimi decrescenti e, al tempo stesso, dal 2013 i prezzi sono stati perfettamente governati da un canale ribassista pluriennale.
  3. Nel Febbraio del 2016 l’oro è fuoriuscito dal canale, successivamente respinto proprio dalla trendline di lungo termine per poi ridiscendere verso la trendline superiore del canale, riconoscerlo e ripartire (il classico movimento di pull back).
  4. Agosto 2017: rottura della trendline di massimi crescenti, inviolata da quasi 6 anni, con successivo pull back.
  5. 2018: inversione di forza relativa nei confronti della borsa americana avviata nella metà del 2018 e prontamente evidenziata.
  6. Giugno 2019: rottura resistenza 1.360-1.375 dollari (convergente col ritracciamento del 38,2% dell’intero vettore ribassista A-B).

E’ da inizio 2016 che, attraverso Finanza e Dintorni, s’è data questa lettura grafica che, col tempo, ha trovato conferma.

Il superamento di una così importante resistenza, che per quasi tre anni ha respinto ogni allungo, rappresenta un evento estremamente importante e positivo.

Oltrepassata una resistenza, il target successivo (non necessariamente quello finale, sia chiaro) è rappresentato da area 1.483 dollari (ritracciamento del 50% del calo A-B).

Ciò non esclude in alcun modo, nel percorso, temporanee correzioni.

Per quanto ovvio, sottolineo che attraverso questo contesto (Blog) io offro alcuni spunti isolati, spunti che, però, nella realtà devono trovare armonia all’interno di un portafoglio costruito con logica e composto da una pluralità di investimenti che consentano di ottenere una buona diversificazione.

In buona sostanza, un portafoglio va giudicato nel suo complesso e non nelle sue singole componenti.

Riccardo Fracasso

 

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