Il Ftse Mib  ha chiuso la seduta a 34.393 punti, registrando un +0,72%.

Il bilancio settimanale è pari a un +0,8%.

L’indice continua a stazionare all’interno dell’ampia e solida area di resistenza 24.500 punti.

Al di là della minor forza relativa del settore bancario (-1% settimanale) che merita attenzione, al momento sono assenti segnali di inversione ribassista.

D’altro canto, però, l’indebolimento del Nasdaq (ora debole anche nelle salite) rappresenta un alert molto importante.

Di seguito il grafico che evidenzia i rapporti di forza tra Nasdaq e S&P 500:

Solitamente l’inversione ha origine proprio da una perdita di forza da parte del settore leader, seguita dallo scoppio della bolla che trascina al ribasso il sistema finanziario (estendendosi in alcuni casi anche all’economia).

L’eventuale innalzamento della volatilità (che implicherebbe l’aumento avversione al rischio) potrebbe dare il via a vendite più decise nel Nasdaq ed estese anche agli altri listini.

Fino ad allora non si possono escludere ulteriori allunghi.

Nel frattempo i rendimenti della borsa americana (dividend Yield = 1,49%) sono scesi al di sotto persino dei miseri (seppur in salita) rendimenti offerti dal Tresury americano (1,67%), aspetto che conferma l’enorme sconvenienza dei titoli azionari.

Riccardo Fracasso

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