Lo S&P 500  ha chiuso la seduta a 4.397 punti, registrando un -1,89%.

Il bilancio settimanale è pari a un -5,68%.

La scorsa settimana:

“Trend rialzista che nelle ultime settimane sta lateralizzando in una fase che potrebbe essere distributiva o di semplice pausa.

Di seguito i riferimenti da monitorare:

  • resistenza: area 4.800;
  • supporto: area 4.500.”

Grafico aggiornato:

La discesa settimanale ha portato alla rottura dell’area intorno ai minimi di inizio dicembre, e il discorso vale anche per il Nasdaq, per il Russell 3000, mentre per il momento è assente il Dow Jones.

Rotto un livello, il successivo è rappresentato dai minimi di ottobre (area 4.278).

Il cedimento dei minimi di dicembre rappresenta un segnale di indebolimento, ma attualmente non è possibile affermare che la discesa in corso sia inversiva e non correttiva.

Importante sarà verificare la forza del successivo recupero perchè un trend al ribasso si riconosce principalmente dalla sequenza di massimi decrescenti.

Ad ogni modo è bene precisare che al momento non sono presenti segnali di esaurimento della discesa in corso, inversione o correzione che sia.

Inoltre, si evidenzia che nelle ultime due rilevazioni mensili (novembre e dicembre) il margin debt è lievemente sceso e sussistono validi motivi per credere che la tendenza sarà confermata a gennaio.

Dalla scorsa estate si è indicata una possibile inversione ribassista del rapporto di forza tra Nasdaq e S&P 500:

La violazione dei minimi di aprile 2021 conferma lo scenario ipotizzato, oltre a suggerirci che il 2022 dovrebbe essere un anno particolarmente sfavorevole ai titoli growth.

Riccardo Fracasso

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