Come approfondito con l’ultimo check up, s’è rafforzata l’ipotesi secondo cui la borsa americana si trova al quarto stadio del ciclo economico.

È nel quarto stadio che il mercato azionario inverte al ribasso.

Pertanto, a meno di ritest verso l’alto, è verosimile che col massimo segnato a gennaio (4.818 punti) sia stato registrato il top finale del rialzo avviato dai minimi del marzo 2020.

Di seguito, ho evidenziato le date di tutti i top e i bottom finali:

Si osservi che tutti i precedenti top e bottom siano stati registrati in mensilità appartenenti alla cosiddetta stagionalità favorevole per i mercati (ottobre-aprile).

Prima considerazione: il recente presunto top è coerente con tale statistica.

Ammesso e non concesso che tale massimo si riveli effettivamente top inversivo (quindi non semplicemente correttivo), da un punto squisitamente statistico, ipotizzando una discesa più duratura rispetto a quella velocissima (e inconsueta) del 2020, il bottom di questa discesa non sarà segnato prima del quarto trimestre di quest’anno.

Per quanto ovvio, invito a leggere tale conclusione con la consapevolezza che la statistica ci suggerisce gli scenari più probabili senza garantirci sicurezze.

Ciò premesso, alla luce di quanto scritto, mi sento di definire quantomeno prematuri gli appelli da parte di chi già ora, esibendo il grafico dell’eccezionale recupero a V del 2020, sostiene con fermezza la tesi secondo cui la discesa sia esaurita.

Siamo solo al quarto stadio del ciclo economico mentre il bottom conclusivo è segnato nel corso del sesto.

Inoltre, gli eccessi restano elevatissimi, da poco è in corso una politica monetaria restrittiva e la curva si sta appiattendo, tutti elementi atipici a un contesto di bottom finale.

Riccardo Fracasso

 

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