Rialzo di un quarto di punto per la FED, rialzo di un quarto di punto per la BCE.
Decisioni identiche, in un contesto che presenta differenze sostanziali.
La prima differenza è data dai livelli: i tassi FED sono al 5-5,25%, mentre quelli della BCE al 3,75%.
Inoltre, l’inflazione americana (CPI) è al 5% e quella dell’Area Euro al 7%.
In buona sostanza, ancora una volta la Banca Centrale Europea si muove più lentamente rispetto a quella americana, nonostante il consueto ritardo con cui quest’ultima interviene.
Inoltre, le parole di Powell rafforzano l’ipotesi del raggiungimento del pivot, mentre quelle della Lagarde (“Abbiamo ancora strada da percorrere”) anticipano nuovi rialzi.
Ricordando come i cambi finanziari (es EUR/USD) sono sensibilmente condizionati dalle prospettive sui rendimenti, ne esce un quadro (tassi FED stabili, seppur attualmente più alti rispetto a tassi BCE previsti in crescita) favorevole all’Euro, ipotizzato in tempi non sospetti.
Riccardo Fracasso
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