Come spiegato in diverse occasioni, si parla di cambi commerciali quando tra due paesi prevale l’aspetto commerciale, mentre di cambi finanziari quando prevale quello finanziario.

Per esempio, l’euro/dollaro è un cambio finanziario, fortemente influenzato dalle prospettive di rendimento.

Nelle ultime settimane l’apprezzamento dell’euro è coerente con aspettative di una politica monetaria della FED più espansiva rispetto a quella della BCE.

Pertanto, qualsiasi notizia a conferma di tali attese giocherà in favore dell’euro, mentre smentite saranno pro-dollaro.

Interessante notare come le svolte monetarie della FED tendano a precedere quelle della BCE e a essere più estese:

Se la storia dovesse ripetersi, la Banca Centrale Americana taglierà i tassi prima di quella Europea e gli interventi saranno più decisi, aspetti che, per quanto scritto in precedenza, giocherebbero a sfavore del dollaro.

Dal punto di vista prettamente grafico, il cambio euro/dollaro si trova tuttora all’interno di un solido trend ribassista pluriennale avviato dai massimi del 2008:

L’eventuale rottura convinta della parallela superiore (che attualmente transita in area 1.145) rappresenterebbe un chiaro segnale rialzista.

Fino ad allora, sarà possibile parlare solo di rimbalzi.

Riccardo Fracasso

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