Come noto, il 2024 è anno di elezioni per gli Stati Uniti, che si terranno, come consuetudine, il martedì successivo al primo lunedì di novembre.
Interessante una statistica.
Quando, nel trimestre (agosto-settembre-ottobre) pre-elettorale, la borsa cresce, generalmente vince il candidato del partito al potere (nel caso specifico Biden).
Viceversa, quando la borsa scende, vince quasi sempre lo sfidante.
Nel dopoguerra in ben 9 volte sulle 10 in cui la borsa è scesa, le elezioni sono state vinte dallo sfidante.
Tale informazione può aiutarci per elaborare una previsione politica: se il trimestre borsistico pre-elettorale dovesse concludersi col segno meno, il favorito sarà il candidato Repubblicano (probabilmente Trump).
Al tempo stesso, la statistica può tornarci utile per una previsione finanziaria: se i sondaggi dovessero essere saldamente dalla parte del candidato Repubblicano, il trimestre pre-elettorale dovrebbe essere pesante per la borsa americana.
Solitamente gli anni delle elezioni americane sono positivi per la borsa, con qualche eccezione, come per esempio il 2000 e il 2008, in cui, per l’appunto, effettivamente vi fu un ‘cambio di guardia’ (Clinton=>Bush e Bush=>Obama).
Ovviamente Biden ha tutti gli interessi di mantenere alto il sentiment, e ciò spiega la manipolazione dei dati economici più diffusi (PIL in primis).
Al momento i sondaggi sono a favore di Trump, ma è ancora presto.
Monitoriamo.
Riccardo Fracasso
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